Benvenuti nella città del peccato

peccato1Altro che Sodoma, altro che Gomorra (©Roberto Saviano), altro che Babilonia… Ė Firenze la nuova capitale del peccato. Forse non ce n’eravamo accorti (o non tutti, almeno..) ma viviamo nella città della perversione e della trasgressione.

A informarci di questo è la persona più indicata di tutte: il cardinale Betori, che infatti è miracolosamente scampato ad un attentato, mica roba che succede tutti i giorni. In occasione della festa di San Giovanni, durante la sua omelia, il sant’uomo ha infatti usato parole su Firenze che non lasciano adito a dubbi: «Si aprono spazi di trasgressione che incidono sull’identità stessa della città — ha tuonato— che non può non salvaguardare i beni di cui è custode per il mondo, ma deve anche continuare a generare bellezza e cultura. Il rispetto dei nostri luoghi d’arte ne è il presupposto per non ridurci a un museo. E un’improvvida voglia di trasgressione — ha sottolineato — passa dalle piazze ai luoghi della cultura, anche qui senza che si notino apprezzabili reazioni, pur con qualche lodevole eccezione». Ma c’è di più: Betori  ha parlato di «incapacità di discernere, anche nella nostra città, ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è illecito, ciò che è bello e ciò che è brutto».

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Insomma, la situazione è tragica. E noi, appunto, non ce ne eravamo accorti. E dire che gli indizi c’erano tutti: a cominciare dalla storia del giro di prostituzione che – dicono- sta agitando metà della città, per l’esattezza quella maschile, da sempre più incline a cedere alla tentazione del meretricio.

Sempre parlando di sesso, siamo venuti  a sapere in questi giorni che in un un ufficio comunale una escort straniera ha avuto lo scorso anno un rapporto sessuale con un funzionario dell’ufficio mobilità.  Con un certo spirito poetico che avrebbe fatto piacere a Boccaccio (altro cantore dei peccati di questa città) la “signorina” descrive così sui giornali la scena: «…Tutto che tremava, mi ha strappato le calze, siamo andati lì nella stanza delle conferenze e mentre… è entrata la donna delle pulizie. A questa qua è caduta tutta l’acqua per terra…».

Ma di cosa ci stupiamo? Firenze è stata da poco decretata capitale italiana del consumo di cocaina,  il «primato» è stato infatti  reso noto dal capo del Dipartimento nazionale politiche antidroga, Giovanni Serpelloni. Non a caso, nei giorni scorsi sono stati sequestrati 7 chili di cocaina purissima per un valore di mercato di circa 1,4 milioni di euro. Il quantitativo di cocaina avrebbe consentito il confezionamento di oltre 23.000 dosi che, in parte, si sarebbero riversate sulle strade della città.

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E che dire poi della “lotta alla movida”? Ormai va avanti da anni, a colpi di ingiunzioni del Comune, chiusure di locali, raid della Polizia Municipale, proteste dei “residenti”… L’ultimo –controverso- episodio è quello del sequestro della libreria/caffè La Citè, costretta ad una chiusura anticipata a causa -dice l’ingiunzione- dell’eccessivo rumore causato dagli avventori del locale.

Insomma, la situazione è tragica. Talmente preoccupante che persino il sindaco Matteo Renzi si è visto costretto a metterci una pezza: «La mia città non è quella che viene rappresentata anche dai media: abbiamo raddoppiato le biblioteche, siamo la città che spende di più sul sociale, che aumenta i fondi sulla scuola e sta eliminando le liste di attesa per gli asili nido», dice il Rottamatore; che aggiunge:«Non vedo la mia città in preda al degrado morale».

Biblioteche, spese per il sociale, asili nido… e dire che a leggere le cronache cominciavamo quasi a illuderci che Firenze fosse una città divertente, con un po’ di vita, dove se non altro non ci si annoiava. Meno male che Renzi ha messo i puntini sulle i…  Firenze rimane il buon vecchio mortorio di sempre. Non vi venga in mente di andare a letto dopo mezzanotte, mi raccomando… E buona notte a tutti.

DANIEL C. MEYER