I Medici VS I Medici pt.2: la vera storia dietro la fiction di Rai Uno

 

Richard Madden (Cosimo il Vecchio)
Richard Madden (Cosimo il Vecchio)

La serie su I Medici continua a riscuotere tante lodi quante critiche e, nonostante una flessione dell’audience, possiamo ormai affermare che sia un successo. Non vogliamo cedere alla polemica verso questo prodotto nostrano che, seppure ancora non all’altezza delle aspettative, dimostra una crescita della Rai nell’affrontare la serialità. Roba da Medioevo ha deciso invece di guardare la serie per intero e sfruttarne le (a volte) inevitabili forzature storiche come pretesto per scoprire l’epopea di una famiglia che ha cambiato per sempre Firenze, l’Italia e l’Europa. Iniziamo quindi a vedere quali sono le principali differenze tra gli eventi storici e quelli narrati nelle puntate 3 e 4.
1) Cosimo fu uno spregiudicato banchiere e politico. Con questo non vogliamo formulare un giudizio su Cosimo de’ Medici, ma abbiamo l’impressione che la serie non stia restituendo il reale spessore del personaggio storico, nel timore di mostrarne le ombre, oltre che le luci. Cosimo appare, ne I Medici, come una, seppure abile, vittima dei cattivi oligarchi, invece dello scaltro politico che riuscì a egemonizzare la Repubblica fiorentina attraverso la corruzione, le pratiche clientelari e una visionaria comprensione dell’epoca in cui viveva. Dopo il successo planetario di serie come Game of Thrones, House of Cards e Roma avremmo voluto una maggiore fiducia degli autori nella capacità del pubblico di amare un personaggio per le sue capacità, indipendentemente dalla bontà delle sue azioni.
Alessandro Preziosi (Filippo Brunelleschi)
Alessandro Preziosi (Filippo Brunelleschi)

2) La Cupola del Brunelleschi fu costruita senza alcuna interruzione dal 1420 al 1436. Iniziata almeno dieci anni dopo la peste, dai capomastri Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, quest’ultimo rimosso dall’incarico nel 1425, rappresentò la più grande opera edilizia in Europa dopo la fine dell’Impero Romano, nessuno la distrusse o fermò i lavori come si vede nella serie, ed era quasi finita quando Cosimo andò in esilio. Inoltre fu costruita grazie a un concorso pubblico bandito dall’Opera del Duomo, non per iniziativa dei Medici.
3) L’arresto di Cosimo non avvenne di notte. Anzi, avvenne in pieno giorno, come lui stesso racconta ne I Ricordi: « Seguì che a dì 7, la mattina[…] giunto in Palazzo trovai la maggior parte de’ compagni e stando a ragionare, dopo buono spazio mi fu comandato per parte de’ Signori, ch’io andassi su di sopra, e dal capitano de’ fanti fui messo in una camera, che si chiama la Barberia, e fui serrato dentro. »
4) Lorenzo, in effetti, voleva adunare un esercito, ma solo perché credette ucciso il fratello durante la cattura, appena si seppe che Cosimo era vivo la famiglia riuscì a dissuaderlo senza che fosse assediata la città. Aggiungiamo che contrariamente a come appare nella serie, Lorenzo, più sano e robusto di Cosimo, nonostante sia vissuto all’ombra del fratello fu un abile e per niente avventato banchiere, degno figlio di suo padre Giovanni.
Contessina de' Bardi
Contessina de’ Bardi

5) Cosimo non fu avvelenato e il carceriere Federico Malavolti era tutt’altro che suo nemico. In realtà dobbiamo specificare che Cosimo non mangiò in quei giorni il cibo della prigione, bensì quello portatogli dai familiari, proprio per paura del veleno. Ma certo non della guardia Federico Malavolti, corrotto da Cosimo perché istigasse quella rivolta filo-medicea che doveva di lì a poco evitargli la morte.
6) Contessina de’ Bardi non salvò la vita del marito, né Cosimo l’avrebbe odiata per questo. L’intenzione di dare spessore e carattere al personaggio di Contessina è ammirevole, narrativamente funzionale e ci sarebbe piaciuto, se non fosse stato realizzato con una teatralità assolutamente dissonante dal resto della narrazione, e senza un vero e proprio climax nel racconto. Inoltre la scena dell’irruzione a cavallo in Palazzo Vecchio (che nella serie ha un portone centrale invece che la reale porta più piccola e laterale a tutti nota) non funziona, almeno a nostro parere. Cosimo fu salvato dalla sollevazione popolare che lui stesso istigò tramite la corruzione del suo carceriere, e dalla pressione politica degli altri Stati Italiani, le cui famiglie dominanti erano legate alla tentacolare rete creditizia dei Medici. In ogni caso, e al contrario della serie, siamo sicuri che Cosimo non avrebbe odiato Contessina per aver realizzato quello che lui stesso, con tanta solerzia, riuscì a ottenere.
E anche per questa volta abbiamo finito, domani vedremo altre due puntate de I Medici per poterne poi scoprire assieme tra una settimana le reali vicende storiche. A tutti buona visione.
NICCOLÒ BRIGHELLA