Il gallo che arriva da lontano

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Da Buenos Aires («desde el culo del mundo» come dice lui) fino a Londra, passando per Spagna, Bulgaria e facendo tappa anche a Firenze, dove ha esposto le sue opere alle Murate in occasione dell’ultima Florence Design Week, assieme all’inseparabile amico di scorribande Sergio Del Giudice

gallo3Gallo ormai ne ha fatta di strada, da quel cul… ehm, dalla caotica e dinamica e caotica Buenos Aires, là dove tutto è cominciato nel lontano 1988. Ė in quell’anno infatti che –neanche ventenne- Claudio Diego Forciniti, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Gallo, apre nella capitale argentina il leggendario negozio per appassionati di skateboard Nosepick, pioniere di un mondo che all’epoca, nel paese di Diego Armando Maradona, sembrava ancora esotico e misterioso. La sua missione: “let things flow “.

Situato nelle Galeria Los Andes, nel Barrio de Belgrano, Nosepick diventa in pochi anni un luogo di culto in città, dove si creano le nuove tendenze e si mescolano skateboard, musica e arte, e si dimostra con orgoglio che non bisogna essere yankees per diventare dei maghi della tavoletta su rotelle.

gallo2Gallo può così dedicarsi anche ad altri interessi, primo tra tutti (lasciando da parte la passione per le donne…) quello per l’arte, che dal 2007 diventa la sua attività principale. Autodidatta, sviluppa così un suo stile unico, e si dedica alla pittura; libertà, creatività e  energia sono le parole chiave della sua arte. Tratto marcato e colori brillanti, i protagonisti delle sue tavole, che ricordano il mondo dei graffiti ma anche quello dell’arte precolombiana, sono personaggi ricorrenti come Rey ki il cane, Bocota, El Gallo e Pez.

«Le mie opere trasmettono quella stessa allegria che è il tratto principale della mia personalità – dice Gallo-  e la mia formazione da autodidatta mi ha lasciato in eredità uno stile molto personale, fatto di colori netti e incendiari, che trasmettono positività a chi li guarda».

Certo, Firenze è molto lontana da Buenos Aires, in tutti i sensi. Ma Gallo non ha avuto dubbi adgallo5 accettare la sfida, attraversando mezzo mondo per esporre le sue opere alle Murate all’ultima edizione del del Florence Design Week. «La risposta del pubblico fiorentino è stata “muy positiva”. La gente qui mi ha trasmesso tanta buona energia, e ho trovato un pubblico molto attento e competente. Certo, Firenze è la culla dell’Arte, e qui non manca nulla, ma credo anche che la gente si sia un po’ stancata di vedere sempre le stesse cose e che sia in cerca di qualcosa di nuovo: i tempi cambiano, e anche le persone. Sono molto soddisfatto di aver potuto esporre per la seconda volta le mie opere qui a Firenze, in Italia mi sento a casa.  Torneremo anche il prossimo anno e faremo un’esposizione ancora più bella ».

DANIEL C. MEYER

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