Il mondo è tuo: incontro con il pugile Leonard Bundu


Là, sul ring, la luce è forte, abbagliante. I due pugili sono al centro del quadrato, tutti gli occhi sono puntati su di loro. Solo uno vince, e rimane ancora per un po’ sotto la fredda luce dei riflettori. Ma poi le luci si spengono anche per lui, e arrivano le ombre, la fatica, la stanchezza, il dubbio, la paura. Lì finisce il pugile, e comincia il campione.
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Leonard Bundu è un campione, questo è poco ma sicuro: dopo più di venti anni è ancora sul ring, e per lui parlano i titoli, le vittorie macinate una dopo l’altra, le cadute da cui ha saputo rialzarsi. Quest’anno compie quarant’anni, e non sono pochi per chi, come lui, combatte ai più alti livelli e ha vissuto sempre con la massima intensità. «Non so se sarà la vecchiaia, ma sento il cambio delle stagioni…» scherza, anche se in realtà è in grande forma. È nel suo momento migliore: incontro dopo incontro è salito sul tetto d’Europa e a 37 anni, nel 2011,è diventato campione europeo dei pesi welter. Successivamente ha difeso vittoriosamente il titolo per ben quattro volte.
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Fino ad oggi è stato il punto più alto della sua carriera anche se il ricordo più forte risale al 1993, quando era dilettante – un ragazzino – e vinse il campionato nazionale dei Novizi: «Una bella emozione, paragonabile – forse anche di più –al titolo europeo».
Sono passati più di venti anni e da lì la strada è stata tutta in salita. Adesso gli manca solo una cosa: conquistare il mondiale. «The world is yours» diceva Tony Montana in Scarface. E il mondo per Leonard è vicino, molto vicino, ad un passo: ma deve arrivare il match giusto. Aspettare è difficile e lui scalpita come un leone in gabbia. Adesso si allena a Cisterna di Latina, ma il cuore è rimasto a Firenze…
Leggi l’articolo completo a pagina 8 del numero 12 di FUL.
DANIEL MEYER
Foto a cura di David Andre Weiss