La casa dell'orafo dove il gioiello è di casa

casa dell'orafo

In Vicolo Marzio, accanto alla chiesa di Santo Stefano al Ponte, si erge un’antica palazzina, sede di un ex convento. Ma basta leggere la targa apposta fuori per capire che oggi detiene tutt’altra funzione.

Si tratta della casa dell’orafo, un edificio a più piani che, nelle vecchie celle e spazi del convento, ospita fin dal dopoguerra i migliori orafi del panorama fiorentino e non solo. L’edificio fa parte del complesso dell’ex chiesa e, fin dal ‘600, gli orafi lo avevano scelto come luogo di lavoro, anche data la sua prossimità al Ponte Vecchio, dove venivano commercializzati i prodotti finiti. Nonostante le vicessitudini storiche, questa funzione si è mantenuta intatta nel tempo fino a oggi.

casa dell'orafo

Fin dal ‘600 luogo di lavoro degli orafi

Arrampicandosi per le ripide scalinate, ci si inerpica in un dedalo di stanzette al cui interno lavorano, mantenendo vive le tradizioni e le passioni di un mestiere antico, gli artigiani dell’oro e dei metalli preziosi.
Ognuno a suo modo e con la sua cifra, reinterpreta in chiave classica o contemporanea l’arte del gioiello, ispirandosi alla tradizione fiorentina e ai suoi simboli.
Giovani e meno giovani, fiorentini e non, figli d’arte e autodidatti, si sono ritrovati qui, in questo piccolo quartiere a sè, condividendo gioie, sacrifici e segreti di un mestiere antico. Generazioni a confronto, padri e figli che lavorano gomito a gomito, ma anche giovani artisti che si sono lasciati avvolgere dalla magia del posto e della sua storia e hanno scelto di lavorare qui, a due passi dal Ponte Vecchio.

Entrare qui dentro significa tornare indietro nel tempo, affacciarsi su un piccolo ‘condominio’ che basta a sè stesso, dove la competizione e la dura legge del mercato hanno invece lasciato spazio alla condivisione e alla trasmissione di tecniche e saperi.
Si conoscono tutti gli artigiani che lavorano qui, si salutano affettuosamente e scherzano con quella caratteristica propria dei fiorentini: con garbo, arguzia e intelligenza. Ogni celletta è un mondo a sè, individualizzato e adattato alle esigenze e allo stile di chi ci lavora.
Qui è possibile osservare ogni fase della lavorazione e della produzione del gioiello che ancora viene fatto quasi esclusivamente a mano: ogni pezzo viene amorevolmente disegnato, creato, forgiato, incastonato, decorato e ornato per risplendere di luce propria.

casa dell'orafo

Ogni pezzo racconta una storia, un percorso, una tradizione, trasmette l’emozione e la dedizione di chi lo realizza, arricchendosi del valore aggiunto più importante: quello umano.
In un’epoca in cui tutto ormai è fatto in serie ed è ‘di serie’ qui si può ancora trovare originalità, abilità, talento. Gioielli fatti da persone vere che, con quel tocco sapiente di umanità trasformano, alchemicamente, la materia più preziosa e inerte in un piccolo preziosissimo tesoro personale.
Una magia, fatta da gesti antichi e attuali.

Un posto unico, tutto da scoprire, a due passi dal Ponte Vecchio:

l’entrata è libera e gratuita, basta suonare uno dei tanti campanelli e vedrete che gli artigiani, uno alla volta, saranno felici di accogliervi e di farvi conoscere un po’ del loro mondo. Un luogo raro e unico che non può che produrre altrettanta unicità e bellezza: la casa dell’orafo, dove il gioiello è di casa.

Articolo a cura di Rita Barbieri