Lgbt under 30: a Firenze il gruppo GGG contro discriminazione e bullismo

“Chiamateci ragazz*”. Chi sono i giovani arcobaleno di Firenze:
non solo un gruppo di auto aiuto per under 30 gay, lesbiche, bisex, transgender e intersex. A Firenze una “compagnia” di giovani organizza incontri e anche uno scambio internazionale con studenti universitari sui temi lgbt.  
All’asterisco sono proprio affezionati. Quella “stellina” in fondo al nome ricorda lo scopo con cui tutto è iniziato sei anni fa: creare un ambiente protetto, dove gli under 30 possano parlare del loro orientamento sessuale e dei loro dubbi senza sentirsi giudicati. Hanno deciso di chiamarsi GGG – Gruppo giovani Glbti* Firenze: la sigla sta per gay, lesbiche, bisex, transgender, intersex. “E non solo”, ci tengono a precisare per la presenza di quel piccolo asterisco. Non c’è un presidente, tantomeno una tessera. Non sono un’associazione, ma “un gruppo spontaneo”, fanno notare.

Incontriamo alcuni di loro poco prima dell’incontro settimanale: ogni sette giorni, il martedì sera, una ventina tra ragazze, ragazzi (e ragazz*) si danno appuntamento nel cuore di Firenze, negli spazi di ZAP, nel vicolo di Santa Maria Maggiore. Fanno due chiacchiere, affrontano temi di attualità che decidono di volta in volta (si va dal dramma dei rifugiati gay alla poca visibilità dei diversamente abili omosessuali), ma parlano anche dei problemi quotidiani: come dichiararsi con famiglia e amici, i problemi della vita di coppia e via dicendo.
“Il bello è che ognuno porta opinioni e esperienze diverse, propone argomenti nuovi. Non facciamo il lavaggio del cervello a chi partecipa: non abbiamo teorie alle spalle, anzi gli eterosessuali sono ben accetti, ogni tanto qualcuno ci viene a trovare incuriosito dai temi che affrontiamo”, dice Gaia. Negli anni i componenti del gruppo si sono avvicendati e sono spuntati nuovi progetti: incontri pubblici nelle varie facoltà dell’Università di Firenze, partecipazioni a manifestazioni.
Di tanto in tanto, insieme ad associazioni lgbt, alcuni di loro entrano nelle scuole superiori per incontrare i ragazzi tra i banchi per interventi contro le discriminazioni e il bullismo. “La prima cosa che ti chiedono è come hanno reagito i nostri genitori quando abbiamo fatto coming out”, osserva con un sorriso Marco, uno dei “GGG” fiorentini. “Dal mio punto di vista c’è stato un miglioramento: quando frequentavo il liceo ero uno dei quattro studenti gay dichiarati in un istituto da 1200 persone. Ora a scuola se ne parla di più, anche grazie al salto in avanti fatto con i social network”.

E adesso, per il terzo anno consecutivo, torna lo scambio internazionale QueeReality, finanziato grazie al programma Erasmus + e organizzato dal Gruppo Giovani Glbti* di Firenze insieme alla rete di associazioni glbt della Ruhr (Germania). È riservato a studenti europei fino ai 30 anni per parlare di tematiche legate all’orientamento sessuale, incontrarsi e confrontarsi. Dall’ultimo “campus lgbt”, ospitato in Sardegna, sono usciti anche video-tutorial realizzati dai giovani sui temi del coming out e dei pregiudizi. Il bando per selezionare i partecipanti, che avranno rimborsi per le spese di vitto, alloggio e trasporti, è stato appena pubblicato.
Per saperne di più
https://www.facebook.com/GruppoGiovaniGlbti/
Gianni Carpini.