I MEDICI VS I MEDICI pt 3: la vera storia dietro la fiction di Rai Uno

Lex Shrapnel interpreta Rinaldo degli Albizzi
Lex Shrapnel interpreta Rinaldo degli Albizzi

Le puntate 5 e 6 della fiction I Medici raccontano un punto centrale della vicenda di Cosimo il Vecchio, il momento esatto in cui la sua influenza su Firenze, con l’esilio e il ritorno in città, si trasformò in una vera e propria criptosignoria. Ma la serie ha purtroppo appiatito l’intera vicenda riducendola a una faida personale tra Rinaldo degli Albizzi (interpretato da Lex Shrapnel) e un fin troppo generoso Cosimo, non restituendo, tra falsi storici e buonismi, il complesso affresco di personalità e intrighi che ne furono protagonisti. Solo il lento episodio di Venezia, narrato con una certa superficialità, risulta relativamente fedele agli eventi dell’epoca.
Rinaldo degli Albizzi non fu un rancoroso oligarca. Anzi, fu un raffinatissimo diplomatico, e non divenne un tiranno, tutto il contrario, difese la Repubblica fiorentina e le sue istituzioni, proteggendo con esse i propri interessi di nobile. Diversamente dai Medici rinunciò a manipolare le tratte (estrazioni a sorte dei priori), e per questo Cosimo potè scalzarlo dal potere. Vero invece che, con l’ausilio del Gonfaloniere Bernardo Guadagni, cercò di limitare il potere delle Arti Minori, linea politica favorevole agli Oligarchi e avversa ai Medici, nata come reazione ormai decennale al Tumulto dei Ciompi (1378). Ci ha lasciato le Commissioni, una delle prime raccolte di relazioni diplomatiche della storia.
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Richard Madden e Sarah Felberbaum che interpreta Maddalena

Cosimo in effetti fece costruire una bibllioteca a Venezia. L’esilio, che sarebbe dovuto trascorrere a Padova, per un totale di dieci anni, fu commutato in un soggiorno a Venezia grazie all’intervento della Serenissima. I Medici ottennero di trasferire il proprio banco nella laguna, e questo permise loro di intessere nuovi affari e accrescere la propria ricchezza. Al contrario Firenze iniziò un periodo di stagnazione economica. Con Cosimo viaggiava l’architetto Michelozzo, che fu incaricato dal banchiere di costruire una biblioteca nel Monastero di San Giorgio, dove la famiglia era ospitata, ma l’edificio andò distrutto nel 1614. Sempre a Venezia Cosimo incontrò una donna, di cui ignoriamo il nome (Maddalena nella serie, chiaro richiamo all’adultera del Vangelo, interpretata da Sarah Felberbaum) e che è citata nelle fonti solo come schiava circassa (popolazione del Caucaso). Da essa il Medici ebbe un figlio illegittimo, Carlo, che crebbe con Contessina, mentre la giovane, dopo un periodo di favore, finì per tornare a essere una semplice serva.
Rinaldo non ordì un colpo di stato armato ma fu costretto a difendersi. Senza il controllo delle elezioni, Rinaldo non potè impedire che nell’estate del 1434 fosse eletta una Signoria favorevole ai Medici capeggiata da Niccolò di Cocco di Donato. Fu solo allora che l’Albizzi, in grave pericolo, cercò di sollevare la propria fazione con le armi. Ne radunò le forze, assieme a Ridolfo Peruzzi, in Sant’Apollinare e scese in piazza davanti al Palazzo Vecchio. Fu l’intervento del Papa a disperdere la folla, e poco dopo si formò una balìa filomedicea che richiamò Cosimo in patria, dove rientrò il 6 ottobre.
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Papa Eugenio IV

Il Papa Eugenio IV giunse a Firenze durante l’esilio di Cosimo, non dopo. Il 23 Giugno del 1434 per la precisione, mentre il banchiere si trovava a Venezia, e non fu ospitato in Casa Medici, ma in Santa Maria Novella, la grande chiesa domenicana della città. Fu proprio Eugenio, distraendo Rinaldo degli Albizzi con un lungo colloquio, a impedirne l’azione di forza e a farlo quindi arrestare. Papa Eugenio restò in esilio quasi dieci anni, tra Firenze e Bologna, ma fu un pontefice molto importante che, oltre a riunire Chiesa Occidentale e Orientale, combattè contro il conciliarismo e condannò la schiavitù con una bolla emessa proprio a Firenze nel 1435, la Sicut Dudum.
Rinaldo degli Albizzi non fu ucciso appena esiliato e lo stesso Cosimo lo dichiarò ribelle dopo la nomina a Gonfaloniere di Giustizia. Questa fu l’unica carica che il patriarca Medici ricoprì (due volte) durante la sua criptosignoria sulla città, per non lasciare ad altri il compito di epurare i propri nemici politici. Cosimo che nella serie si prodiga per salvare la vita al rivale non è solo una licenza narrativa, è un vero e proprio falso storico che appiattisce il personaggio e ne nasconde intenti e azioni. La Signoria giudicò Rinaldo colpevole, lo fece esiliare con Ormanno e decapitò i suoi seguaci. Ma il nobile degli Albizzi non fu assassinato col figlio fuori dalla città, bensì raggiunse Milano dove, nel 1436, convinse il Duca a far guerra a Firenze. Niccolò Piccinino, condottiero milanese mosse contro Lucca e fu sconfitto dai fiorentini, vittoria che spinse Cosimo a tentare di prendere la stessa Lucca, fallendo però nell’impresa.
Stasera le ultime puntate de I Medici, 7 e 8, riguarderanno il periodo in cui Cosimo raggiunse l’apice del suo potere, ospitò a Firenze il Concilio che riunì Chiesa d’Occidente e Chiesa d’Oriente, fondò l’Accademia Platonica e concluse con Papa Niccolò V e gli Stati Italiani la famosa Pace di Lodi. Ci aspettiamo quindi una narrazione più puntuale e, soprattutto, più emozionante.
NICCOLÒ BRIGHELLA