I risultati di Able to Sustain: fare politica a partire dalla quotidianità e dalla collaborazione

Abbiamo intervistato la consigliera comunale Laura Sparavigna e la presidentessa di “Tocca a Noi” Lucrezia Iurlaro per tirare le somme delle due giornate e per conoscere i programmi futuri dell’Associazione

L’ evento – tenutosi il 2 e 3 aprile scorsi – ha permesso a diverse realtà nazionali di condividere le loro esperienze rispetto ai diritti sociali e di apprendere nuovi modelli di coinvolgimento e partecipazione. Al fine settimana hanno partecipato centocinquanta persone, un risultato importante a seguito dell’arresto che l’attivismo aveva subito anche a causa dell’emergenza sanitaria. La prima giornata ha visto le associazioni presenti scambiarsi best practices su advocacy e mobilitazione politica. Ad ogni tema – Lavoro, Ambiente, Genitorialità, Educazione all’affettività e alla sessualità e Aiuti umanitari – era dedicato uno spicchio del Dome, il locale scelto per l’evento proprio per la sua forma circolare. I quattro spazi rappresentavano le quattro aree che necessitano di essere sviluppate insieme, perché tralasciandone anche solo una si andrebbe a produrre un sistema zoppo. Se la prima giornata è stata all’insegna del racconto e del confronto, per la seconda sono stati organizzati dei laboratori negli spazi di Libri Liberi volti a mettere in condivisione gli strumenti per attuare delle campagne simili a quelle descritte il giorno precedente. Lo scopo era quello di fornire un kit di strumenti del buon attivista così che ogni persona, associazione o realtà proveniente da una grande città o da un paesino possa attivare delle battaglie sociali, prendendo d’esempio le esperienze ascoltate e anche quanto accaduto per la Tampon Tax. L’ obiettivo condiviso di tutti i partecipanti è quello di fare un passo in più verso l’equità tra generi e generazioni per quanto riguarda i diritti sociali.

Laura Sparavigna e Lucrezia Iurlaro – a conclusione di “Able To Sustain” – ci hanno raccontato com’è nata l’idea e quali sono stati i risultati ottenuti.

Come siete arrivate ad organizzare “Able to Sustain”?

Durante il Tampon Tax Tour si è strutturata spontaneamente una rete tra realtà e soggetti sparsi sul territorio nazionale attivi nel sensibilizzare sul tema delle mestruazioni e nel portare avanti una battaglia sul diritto alla salute. L’Associazione Tocca a Noi – che comprende a sua volta associazioni, amministratori e cittadini – si è spesso trovata a fare da tramite tra i diversi territori. Così, “Able to Sustain” è stato organizzato con l’obiettivo di mantenere attive queste relazioni, così da permettere a tutti i soggetti con cui siamo entrati in contatto in questo periodo di rendersi conto della forza che hanno e possono avere come comunità e del loro ruolo fondamentale. Il bisogno di fare rete, di ascoltarsi e condividere esperienze è fortemente sentito. Ritrovarsi tutti insieme, individuare nuovi stimoli per dare vita a nuove campagne è lo scopo principale dell’evento con la missione di trasformare esperienze locali in battaglie collettive di livello nazionale, promuovere la collaborazione tra istituzioni e piazze e unire generazioni diverse.

Foto a cura di Bernardo Carli. A partire da sinistra la consigliera comunale Laura Sparavigna e il sindaco di Firenze Dario Nardella

Quali sono stati i principali risultati raggiunti?

Prima di tutto, pensiamo che le persone siano tornate a casa con maggiori stimoli e voglia di lavorare insieme. In secondo luogo, la grande partecipazione da ogni regione d’Italia ma anche da fasce d’età diversa. I giovanissimi hanno avuto modo di dialogare con gli adulti. Le due giornate, infatti, hanno evidenziato che le diverse generazioni vogliono collaborare e cambiare insieme, desiderano andare dalla stessa parte pur avendo due visioni diverse: una legata più al passato e una più al futuro. Ci sono persone che hanno voglia di mettersi in gioco per la comunità, disposti a spostarsi e non interessati a spiccare come individualità ma propensi ad aiutarsi per raggiungere obiettivi importanti. Il coinvolgimento è stato alto e attivo.

Durante la seconda giornata dedicata ai laboratori avete inserito come strumenti di attivismo e partecipazione la comunicazione, il digitale e l’arte come mai questa scelta? 

Come Associazione non abbiamo la presunzione di trovare delle risposte immediate alle tematiche riguardanti i diritti sociali, partiamo dal fornire degli strumenti utili per costruire delle campagne dal basso. Proprio questo è stato lo scopo della seconda giornata. La nostra esperienza ha dimostrato che la comunicazione social è fondamentale per coinvolgere le persone e farle sentire partecipi. Per trasmettere queste consapevolezze abbiamo organizzato un laboratorio con Ora Comunica per capire come ideare, strutturare e realizzare una campagna comunicativa efficace. Per spiegare, invece, come reperire le risorse necessarie abbiamo coinvolto Progressive Act, una piattaforma che offre strumenti alle associazioni a cui noi ci siamo appoggiati per il Crowfounding. Infine, durante il Tampon Tax Tour nelle piazze organizzate dai diversi territori la funzione dell’arte – in diverse forme dal teatro, alla musica, alla pittura – si è dimostrata essere essenziale. Il linguaggio artistico è, infatti, universale, accessibile a tutti e capace di veicolare e far comprendere maggiormente dei messaggi. Ecco spiegato il perché del laboratorio con l’Associazione La mosca e Niccolò Mannini.

Come aiutereste chi non lo ha mai fatto ad approcciarsi alla politica e ad attivarsi maggiormente per delle battaglie sociali? 

È necessario partire dalla quotidianità perché ogni persona incontra nella propria vita delle ingiustizie a cui far fronte e delle problematiche da affrontare che possono riguardare l’inclusività, l’ambiente, le pari opportunità sul lavoro o il diritto alla salute. Queste tematiche sociali riguardano ognuno di noi e dobbiamo aggrapparci alla voglia di ribaltare il nostro sistema diseguale per iniziare a reagire e ad agire. Molto spesso non abbiamo gli strumenti per farlo e Tocca a Noi si sta muovendo proprio per fornirli e per evidenziare la bellezza di fare squadra. Non tocca a noi come singoli ma come collettività. L’Associazione permette di entrare a far parte di una comunità e questo fornisce uno stimolo più forte, non facendoti sentire solo. Insieme è possibile fare maggiore pressione e ottenere così più risultati. Proprio per questo fare squadra e recuperare un senso di collettività risultano mete fondamentali da raggiungere.

In secondo luogo, cerchiamo di aiutare le persone a rendersi conto che non è più possibile delegare, soprattutto per i giovani. Il nome stesso dell’Associazione si riferisce alla spinta che vogliamo dare a fare in modo che non siano più gli altri a decidere per noi nel bene e nel male. Ognuno in prima persona deve muoversi per costruire un mondo nuovo che tenga conto di tutti gli equilibri presenti nella nostra società perché questo è importante per ogni singolo individuo.

Quali sono, quindi, i passi necessari da un lato per creare campagne che coinvolgano maggiormente i cittadini e dall’altro per essere più consapevoli ed attivi?

Prima di tutto, tenere insieme virtuale e reale. L’attivismo online è necessario perché incuriosisce e stimola ma non può esaurire sia per chi si approccia alle battaglie sociali sia per chi le propone. La strada giusta è unire i due strumenti imparando ad utilizzarli entrambi. Proprio questo è quello che ci siamo proposti di fare con i laboratori di Able to Sustain. Alle campagne online, infatti, devono essere associate degli eventi che non possono essere solo delle chiamate all’ascolto ma devono promuovere la creazione di una rete.

Dopodiché, si deve imparare a calarsi nella dimensione del tempo e dello spazio. Saper gestire la frustrazione del non raggiungimento immediato dello scopo e mettere da parte la frenesia. In questo campo gli obiettivi saranno obbligatoriamente a lungo termine, per questo gestire i ritmi lenti è fondamentale. Rappresentativa di questa attitudine è lo stemma dei medici “Festina Lente”: la tartaruga con la vela che sa essere ferma e decisa quando c’è il vento e pacata e riflessiva quando deve prendere una decisione e capire dove andare. Vale lo stesso per lo spazio, che deve essere usato in modo tale da diventare un punto di connessione tra le piazze e le istituzioni per dialogare e non solo per contestare, per calare le proprie istanze nel locale. Interessarsi a impegnarsi è la chiave di tutto, recuperando quel fare politica che abbiamo perso. Un’azione politica che deve obbligatoriamente calarsi nel quotidiano ed iniziare proprio da lì. Ci sono delle micro-azioni che ognuno di noi può fare ma che spesso sottovalutiamo. Le persone si sentono impotenti e dimenticano il potere immenso che hanno le loro scelte quotidiane, le decisioni che prendono su come portare avanti la propria vita. Ricordando loro questo si andrà a creare un effetto domino che è il vero potere della politica. L’attivismo stesso è un moltiplicatore del mondo che vogliamo a partire dalle nostre scelte individuali.

Quali sono i progetti futuri dell’Associazione?

Riprenderemo il filo della Tampon Tax Tour e del movimento spontaneo nato a seguito nelle scuole sotto lo slogan “chi può dare dà e chi non può prende”. Praticamente, nei bagni chi può lascia un assorbente in modo tale che la persona che ne ha bisogno può prenderlo. Facendo rete con questa iniziativa, vogliamo creare delle Tampon Box di Tocca a Noi da distribuire sul territorio nazionale e registrabili attraverso un QR code, così da rendere possibile la creazione di una mappa – consultabile sul sito dell’Associazione – dei luoghi in tutta Italia in cui sono presenti questi prodotti. La persona che ne ha bisogno saprà direttamente dove poterli trovare. Questo permetterebbe di ampliare maggiormente la campagna e di comprendere quanti stanno aderendo e partecipando. Infine, far circolare questi prodotti sottolineerebbe ancora di più la necessità di renderli gratuiti e accessibili a tutti. Questa è una battaglia concreta e non di principio, perché coinvolge questioni culturali, sociali ed economiche, riguarda il diritto alla salute. Il progetto potrebbe, poi in futuro, allargarsi anche a beni di altro genere come salviette o pannolini.

A livello più ampio, invece, Il futuro su cui misureremo l’Associazione è quello di trovare azioni replicabili e scalabili. Qualcosa di concreto e di apparentemente piccolo che ha dietro di sé una macro-tematica. Proprio come la Tampon Tax rimanda al diritto alla salute. Dei temi che suscitino interesse concreto e conducano a fare rete. Se si parte dal livello macro diventa difficile agire e coinvolgere, dobbiamo cambiare approccio e partire dal pratico in modo tale che diventi più semplice per ognuno chiedersi cosa può fare per contribuire, ricordando che la maggior parte di ciò che ci circonda è stato fatto da esseri umani e può quindi essere modificato. Le due giornate di “Able to Sustain” ci hanno permesso di ascoltare gli altri così da individuare nuove battaglie da cui ripartire insieme.

Quello di Able to Sustain e in generale dell’Associazione Tocca a Noi è un richiamo al senso di comunità che mi ha ricordato proprio l’etimologia di questa parola. Commùnis indica un gruppo di persone – in relazione a tal punto da formare un tutto unico – che compie insieme un incarico. Munus significa, invece, “obbligo”- quello che si ha del prendersi cura di ciò che conta e di lottare per ciò che dovrebbe avere maggiore valore – ma significa anche “dono” quello che deriva dalla collaborazione e dalla condivisione dello stesso futuro, tutto da costruire insieme.

Foto a cura di Lorenzo Ferraro @buba.raw