L’arte di Tomás Saraceno in mostra a Palazzo Strozzi

Dal 22 febbraio al 19 luglio 2020, Palazzo Strozzi presenta ARIA, una grande monografia dedicata a uno dei più visionari artisti contemporanei. Una ricerca poliedrica e creativa che unisce arte, scienze naturali e sociali.

Tomás Saraceno crea opere immersive che invitano il pubblico a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con elementi non umani come ragni, strutture sospese e piante, protagonisti delle sue installazioni e metafore della nostra percezione del cosmo. La mostra, è il suo ampio progetto mai realizzato in Italia, esalta il contesto storico di Palazzo Strozzi e di Firenze proponendo un dialogo tra Rinascimento e contemporaneità. In un momento storico dove mai come adesso è avvertita l’esigenza della sostenibilità ambientale, l’artista argentino propone un cambiamento del modello di riferimento: dall’uomo al centro del mondo, all’uomo come parte di un universo in cui ricercare una nuova armonia. 

Photography -® Ela Bialkowska, OKNO Studio

Una nuova era geologica: l’Aerocene

“L’arte di Saraceno ci fa riflettere su problemi e sfide caratteristici della nostra era – l’Antropocene – divenuti sempre più urgenti, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, il superamento di barriere geografiche e sociali” afferma Arturo GalansinoDirettore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra durante la conferenza stampa di presentazione. 

“La sua ricerca artistica, che con una visione aperta e interconnessa schiude mondi utopici e allo stesso tempo realiviene ulteriormente amplificata di senso e resa esteticamente unica dal confronto con il nostro edificio, simbolo dell’Umanesimo. Il titolo della mostra – Aria – oltre a riferirsi a temi ed elementi caratteristici del lavoro dell’artista, vuole essere un monito al rispetto del pianeta e della sua atmosfera, ormai criticamente compromessa, e prefigurare il passaggio ad una nuova era geologica – l’Aerocene – incentrata proprio su questo preziosissimo elemento. Ha anche implicazioni musicali, data la presenza nell’esposizione del ritmo delle vibrazioni delle ragnatele e della sonificazione delle onde gravitazionali provenienti dall’Universo. Un approccio interdisciplinare che ci fa percepire la complessa rete che collega l’uomo sia al microcosmo delle particelle, sia al macrocosmo dei mondi”. 

L’aria come combustibile del futuro

Punto di partenza della mostra è Thermodynamic Constellation una nuova installazione per il cortile di Palazzo Strozzi composta da tre grandi sfere specchianti sospese, e diviene simbolo di attenzione per i temi ambientali. L’artista immagina un futuro privo di confini e libero dall’uso di combustibili fossili: una nuova era di solidarietà tra uomo e ambiente, espressa da Aerocene, comunità artistica interdisciplinare avviata dall’artista stesso. Le sfere nascono dalla sperimentazione di Saraceno con mongolfiere capaci di volare grazie alla sola energia solare e diventano per l’artista un invito a ripensare in maniera poetica e collettiva la maniera in cui abitiamo il nostro mondo.

Proprio con un esperimento del genere il 28 gennaio 2020 a Salinas Grandes, l’argentina Leticia Marquès è riuscita a coprire una distanza di 2,5 km in volo libero utilizzando solo il calore del sole che ha riscaldato l’aria contenuta nella mongolfiera. L’installazione è resa possibile dal sostegno della Fondazione CR Firenze all’interno di un ampio progetto che tocca vari temi della mostra, costituito da numerose attività rivolte in particolare alle scuole e ai giovani. 

© Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017

Ragnatele come opere d’arte e universi paralleli

Uno degli elementi più curiosi dell’esposizione nasce dalla passione di Saraceno per le ragnatele. Proposte come opere d’arte e invitando i visitatori a riflettere sulla figura del ragno e della sua tela, l’esposizione si snoda intorno alla serie delle Arachnomancy Cards (Carte da Aracnomanzia). Si tratta di trentatré carte pensate dall’artista come tarocchi che diventano metafore dei legami tra tutto ciò che esiste in natura, vivente e non vivente. Così, nove degli ambienti della mostra sono associati a una carta che diviene una sorta di araldo che collega tra loro i contenuti di ogni spazio creando inaspettate connessioni tra elementi apparentemente lontani. Un ulteriore ambiente è dedicato alla serie completa delle trentatré carte.

© Photography by Studio Tomás Saraceno, 2018

Come i ragni emettono vibrazioni attraverso la loro tela per percepire il mondo che li circonda, le opere di Saraceno agiscono come strumenti per connettersi con fenomeni che vanno al di là dei nostri sensi. È così che Saraceno trasforma Palazzo Strozzi in uno spazio di immaginazione e partecipazione per andare oltre un’ideologia antropocentrica ed esaltare i valori di diversità e cooperazione. In questa interconnessione gli uomini sono chiamati a migliorare le reti relazionali per un futuro del mondo migliore ed ecologico.