"La mi porti un tweet a Firenze…"

tweetfirenze4Twitta che ti passa: secondo uno studio del Ladest (il laboratorio di geografia economica dell’ateneo di Siena), a Firenze si cinguetta (ovvero si usa Twitter: non stiamo parlando di un’improvvisa epidemia di amore verso i volatili…) spesso e volentieri. La cosa forse non dovrebbe sorprendere più di tanto, dato che il primo “twittatore” di Firenze è proprio il sindaco Matteo Renzi, con i suoi quasi 800mila follower; il “rottamatore” twitta alla velocità della luce, discettando di politica, ma anche di calcio e pastasciutta: è ormai entrato nella storia il suo tweet di risposta ad un consiglio sul sugo al tonno, che secondo Renzi non deve mai essere accompagnato da parmigiano… avrà inserito la norma anche nel suo programma di governo? Anche il profilo Twitter di Palazzo Vecchio se la cava benone: con oltre 10mila seguaci, è addirittura terzo in classifica a livello nazionale per numero di follower tra i comuni italiani, prima di Milano e Roma.
Ma la ricerca va oltre, e traccia una vera e propria mappa dei tweet, che ridisegna la geografia cittadina, tweetfirenze3con esiti anche sociologici molto interessanti: l’analisi condotta dal Ladest ha infatti mappato e studiato lingua, provenienza e terminologia più frequente di 300 mila tweet georeferenziati (occorre che l’utente imposti sul proprio profilo Twitter l’apposita funzione, il cosiddetto geocode) partiti dalla città tra gennaio del 2013 e gennaio 2014.
Protagonista è il centro della città: quasi tre cinguettii su cinque (il 57,7%) arrivano dal Quartiere 1, dove si concentra il grosso dei tweet e si registra anche la maggiore diversità linguistica. In testa, via Tornabuoni, con il vicino ponte Santa Trinita; qui si twitta in cirillico, e sono i russi a dominare, dagli alberghi del lungarno Acciaioli e dalle spallette dell’Arno. A ruota piazza della Signoria, la zona degli Uffizi e Palazzo Vecchio, dove è l’italiano la lingua più usata, probabilmente per la presenza degli uffici del Comune. Al Duomo, spazio turistico per eccellenza, si cinguetta invece in tutte le lingue: inglese, francese, spagnolo, russo e italiano.
tweetfirenze1A Santa Croce, da corso Tintori a via dei Benci, vince l’italiano, mentre gli spagnoli colonizzano via dei Serragli, via del Parione e via Ghibellina e i francesi (contenti loro…) via dei Salterelli. L’analisi del Ladest individua anche “isole twittanti” come il Hard Rock Cafè di piazza Repubblica.
Più arretrati in classifica seguono Santa Maria Novella, la Fortezza, via Cavour e Santo Spirito, mentre le percentuali crollano in periferia: Rifredi e Novoli, che fanno parte del Quartiere 5, non ospitano che il 16,8% dei cinguettii nonostante la presenza di luoghi molto affollati ogni giorno, come il Palazzo di Giustizia, il polo universitario delle scienze sociali o l’area ospedaliera che comprende Careggi e Meyer. A ruota il quartiere 2, il Campo di Marte: 15,6% dei tweet, con zone ad alta densità, quelle limitrofe allo stadio, e ampi “vuoti” nella fascia di Coverciano e nell’area che sale verso Settignano. Bassissima la percentuale dei twittatori dell’Isolotto e di Gavinana, cioè dei Quartieri 4 e 5, rispettivamente 6,4 e 3,5%.
Per quanto riguarda la classifica delle cinquanta parole più ricorrenti accanto a love, pizza, David, tweetfirenze2beautiful, amazing e happy, Firenze, Florence, Toscana, Duomo, Ponte Vecchio e Michelangelo, che fanno capire quanto gli amici da tutto il mondo si uniscano cinguettando in coro assieme ai fiorentini, emergono anche i più classici termini “Fiorentina” e più indietro Mario Gomez e Montella. Insomma, là dove una volta Dante componeva la Divina Commedia, che proprio corta non era, oggi si preferisce limitarsi ai 140 caratteri, in tutte le lingue: e forse oggi anche il Sommo Poeta riscriverebbe in maniera diversa il suo capolavoro…
 DANIEL C. MEYER