Lezioni d'amore: quando sei carino e proprio non vuoi imbroccare

© Toa Heftiba

Torna la rubrica Lezioni d’amore. Oggi parliamo di quando dalla tua hai tutto: aspetto, tasso alcolico, situazione giusta e lo rovini con le parole sbagliate.

Vi ricordate Nanni Moretti in Palombella rossa? «Ma come parla? Come parlaaa? Come parlaaaaaa! Le parole sono importanti!!!» (Eccovi un veloce reminder.) E con questo potrei chiudere l’articolo e sentirmi in pace con me stessa. Ma siccome noi Hermosas siamo persone generose (e badate bene ho scritto persone e non donne), ritengo necessario aggiungere qualche ulteriore dettaglio a uso e consumo dei maschietti (e qui ho scritto ma-schiet-ti).

É estate, fa caldo, nessuno ha voglia di starsene chiuso in casa e la notte è piena di tentazioni. Vado a una festa in una bellissima colonica a due passi dal centro. Musica, alcol, gente che conosco e gente che non ho mai visto. A un certo punto parte un improbabile trenino e vengo agguantata da questo tipo decisamente belloccio, alto, occhio azzurro e molto forastiero (leggasi non fiorentino).

uomo che versa bicchiere spumante

Mi attacca bottone tu cosa fai?, come ti chiami? E fin qui tutto ok, a parte che ogni volta che mi chiedeva qualcosa si avvicinava talmente da avere l’impressione che mi annusasse. La musica però era alta e quindi ho pensato che magari non ci sentisse bene… Che fosse un segnale di avvertimento? Ok, segnale di avvertimento numero 1. Ma andiamo avanti.

Dalle prime domande iniziali diventa tutto un io io io. Io leggo questo, io faccio quello… e poi l’ammissione gratuita: no, sai perché io sono stato un gran donnaiolo. Ah sì? Interessante e come la devo interpretare?!? Decisamente segnale di avvertimento numero 2. Va be’, sarà uno molto sicuro di sé… Ok, andiamo avanti.

Poi le domande proibite: quanti anni hai? Sei sposata? Hai figli? Sei divorziata?

… … …

No sai, mi piace fare domande spiazzanti, volevo vedere che faccia avresti fatto.

Questo è suonato non più come un avvertimento ma come un deciso segnale di ritirata. Ho augurato la buonanotte e me ne sono andata. Ora spiego.

Non ho problemi a parlare della mia età e del mio stato coniugale. Non ho niente da nascondere. Ma le sue domande erano così fuori luogo che sembrava ci fosse una risposta giusta e una sbagliata. Della serie: se hai meno di una certa età e non hai figli, allora possiamo continuare a conoscerci. Se sei più grande, e divorziata/separata con figli a carico, no. Troppo complicato. Il donnaiolo non ci sta.

E invece non ci sono risposte giuste o sbagliate, non c’è data di scadenza, ci sono solo le domande sbagliate nel momento sbagliato e forse, semplicemente, la persona sbagliata.

Las Hermosas de Florencia

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