L’intervista a Giò Carbone, l’ideatore della Florence Jewellery Week

La nuova edizione della manifestazione – che si terrà dal 28 aprile al 2 maggio – è dedicata alla ricerca, alle nuove tecnologie e alla sostenibilità. A pochi giorni dall’inizio dell’evento abbiamo parlato proprio di questi temi con Giò Carbone, fondatore dell’accademia Le Arti Orafe (LAO) e curatore di FJW 2022.

Com’è cambiato il mondo del gioiello in questi ultimi anni?

La trasformazione di questo settore è iniziata già a partire dagli anni sessanta del secolo scorso e comprende non solo cambiamenti radicali nel gusto e nella forma del gioiello ma anche per quanto riguarda i processi di lavorazione. Tuttavia, se inizialmente si trattava di pochi pionieri che si ponevano al limite tra avanguardia artistica e lavoro artigianale attualmente questa evoluzione ha portato la considerazione del gioiello ad uscire dai canonici statici. Si è superata l’idea di esso come rappresentante dell’eredità di una famiglia, di un’appartenenza ad una casta o a una religione. Attualmente si guarda al gioiello come ad una vera e propria forma d’arte che deve ovviamente tenere conto di una caratteristica fondamentale: l’indossabilità. Proprio per questo approcciarsi oggi a questo settore richiede la capacità di tenere insieme ambiti spesso tenuti separati: la memoria del passato – quindi del bagaglio di conoscenze che viene dalla tradizione artigianale – e il contemporaneo, il design e la ricerca artistica. All’interno di LAO cerchiamo proprio di formare a questa necessaria compresenza.

Quali sono le novità della manifestazione di quest’anno e quali gli elementi di continuità?

La sperimentazione quest’anno si spingerà verso territori inediti. Sono stati selezionati – con l’aiuto della storica dell’arte Alice Randon – degli artisti creatori di opere che sono affini maggiormente alla scultura piuttosto che ai gioielli tradizionali. Esporre questo tipo di lavori – che nascono da una ricerca stilistica, formale e di materiali – è fondamentale per aprire a nuovi spunti e nuove idee. Infatti, definire e chiudere ad una categoria il gioiello vorrebbe dire limitare una sua possibile evoluzione futura. Ugualmente convivono – ed è giusto così – creazioni fatte a mano e fatte a macchina. Due mondi che si influenzano a vicenda senza eliminarsi ma anzi aprendo nuove frontiere e possibilità espressive che non si possono ignorare. Condannare e rifiutare ciò che è sperimentazione o dall’altro lato come accade ciò che è antiquato non porta da nessuna parte. Invece, l’elemento di continuità con le passate edizioni è il fatto che gli artisti sono stati scelti per la qualità dei loro prodotti e non solo per l’idea alla base del loro lavoro, sono quindi tutti di altissimo livello.

Peter Skubic Anello Tension, 2005 Filo d’acciaio, plexiglas 24x55x45 mm

Durante la FJW 2022 si tratterà anche di sostenibilità. Come si inserisce questa dimensione nella produzione di gioielli?

La sostenibilità – insieme al riciclo e al riuso di materiali – è un tema centrale degli ultimi anni. La coscienza ecologica è diventata una componente fondante della nostra quotidianità, inserirla nel mondo del gioiello non è facile ma richiede tempi lunghi e una ricerca costante proprio perché l’oggetto prezioso di per sé è acquistato anche per la sua durata. Tuttavia, molti artisti stanno creando degli accessori deperibili e di vita breve. Questo sembrerebbe rappresentare un paradosso ma fa parte di una dimensione sempre più attuale ed importante che nasce da uno studio sui materiali non indifferente. Le giovani generazioni per fortuna tengono in considerazione la sostenibilità e vogliono approfondire questa tematica, è quindi giusto mostrare loro cosa si sta facendo in questa direzione e quali sono gli strumenti a disposizione. Durante l’evento sarà possibile, ad esempio, ammirare i lavori di un artista realizzati attraverso il riciclaggio di vasetti di yogurt.

Parlando proprio di giovani, come si approcciano le nuove generazioni a questo settore che chiama in gioco manualità e creatività?

La voglia dei giovani di lavorare con le mani è molto forte. Questa tipologia di attività manca molto alle persone che grazie ad essa possono recuperare senso di fierezza e sicurezza in sé stessi. Infatti, generare qualcosa grazie al proprio fare manuale provoca molti benefici, questo è molto evidente nei giovani che sono appagati e felici di ciò che riescono a creare. Durante la FJW 2022 saranno, infatti, sostenute anche artigiani agli esordi – selezionati attraverso un concorso – dando loro uno spazio per vendere i propri prodotti. Si tratta della mostra “Preziosa Makers”.

Oltre la necessità di creare un ambiente di incontro tra i professionisti italiani, qual è l’obiettivo dell’evento?

La finalità più importante è proprio quella di coinvolgere persone che non fanno parte di questo settore e non rimanere chiusi in noi stessi. Vorremmo attirare visitatori interessati in generale a forme d’arte innovative. Lo scopo, infatti, è quello di far rientrare il gioiello nel mondo artistico e non solo in quello dell’artigianato. Quest’anno abbiamo investito molto proprio sulla comunicazione per coinvolgere un pubblico più vasto grazie a partner del settore dell’arte ma anche operanti e impegnati a raccontare la vita sociale in generale.

Qual è, quindi, secondo lei il ruolo sociale del gioiello e perché una persona comune dovrebbe interessarsi a questo ambito artistico?

Questa riflessione ha spinto in avanti la ricerca artistica degli anni settanta del secolo scorso da parte di galleristi, artisti e critici. Chi indossa il gioiello oggi non è più soltanto chi ama esibire un oggetto particolarmente prezioso. Se si guarda a esso come a un’espressione artistica chi lo indossa mostra i propri valori e la propria posizione rispetto ad un argomento. Il gioiello conferisce personalità e permette di fare una dichiarazione di principi. Scegliendo una creazione prodotta con materiale riciclato è possibile comunicare di avere una coscienza ecologica. Il protagonista diventa chi indossa l’accessorio veicolando visibilmente una propria idea o un messaggio.

Pilynn Siripha – Unfold- bracciale

La Florence Fashion Week è, quindi, un’occasione per immergersi nella cultura del gioiello a tutto tondo. Un evento che cambia la nostra prospettiva rispetto a questo accessorio, aiutandoci a considerarlo una forma d’arte e di comunicazione di cui i confini sono aperti a nuove sperimentazioni. Un nuovo modo di approcciarsi a questo mondo che non è più solo luccicante ma che trae nuova bellezza anche da materiali inediti e riciclati, da forme originali e all’avanguardia.

Il programma:  https://www.preziosa.org/#program2022