Picasso. L’uomo e il mito attraverso gli occhi di Edward Quinn

mostra picasso firenze

Dopo Heroes – Bowie by Sukita, Palazzo Medici Riccardi celebra l’arte con l’esposizione fotografica Pablo Picasso. L’altra metà del cielo

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“Lui, il ne me dérange pas”, (“non mi disturba”) racconta Picasso sull’insolita amicizia con il fotografo irlandese che lo ha ritratto per circa vent’anni: Edward Quinn.
Dopo la prima foto scattata il 23 marzo 1953 durante la realizzazione di una delle sue opere, Quinn entrò nella vita di Picasso, in punta di piedi, prima come amico e poi come fotografo. Uno dei pochissimi a cui fu permesso di catturarne la sua autentica intimità.

Edward Quinn racconta le reali condizioni in cui Picasso creava la sua arte

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Tra gli anni 50’ e 60’, le loro vite s’intrecciano nei salotti dell’ingioiellata Costa Azzurra dell’epoca.
Nel 51’ Quinn realizzò le prime foto del maestro spagnolo insieme ai suoi figli. Scatti da lui molto apprezzati che segnarono l’inizio di una lunga collaborazione nonché di un sincero rapporto di stima reciproca, come mostra una dedica sulla linoleografia Toros en Vallauris: “Para el amigo Quinn – el buen fotógrafo”.
Nonostante Picasso, spesso, desse l’ordine di non essere disturbato, le visite di Quinn erano quasi sempre improvvise, non necessitavano di lunghi preparativi tecnici né di ausili quali il treppiede o l’illuminazione artificiale. Quello che ricercava era mostrare, attraverso un linguaggio non convenzionale, le condizioni reali in cui Picasso creava la sua arte.

Potevo fare ciò che volevo purchè Picasso potesse fare ciò che voleva, e ciò di solito significava che Picasso continuava il suo lavoro”.

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Le 80 fotografie, molte delle quali mai pubblicate, provenienti dall’Archivio Quinn di Zurigo e selezionate dal curatore della mostra Wolfgang Frei, narrano un romanzo d’immagini e aprono una fessura che ci lascia intravedere il mondo segreto del maestro.
Messe in posa e scatti rubati che, in modo naturalmente omogeneo, come i pezzi di un puzzle, ricostruiscono la pluralità di sfaccettature dell’artista e dell’uomo Picasso.
Donne, Famiglia, Vita quotidiana, Allegro, Pensieroso, Ritratto, sei i riquadri che ripercorrono un periodo di oltre vent’anni. Tra le donne, le amanti, le amiche, le muse, i figli, gli amici e i conoscenti, le fotografie rivelano le persone e le cose che hanno riempito la vita di Picasso e dalle quali s’ispirò la sua arte.

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Un percorso di immagini che narra anche il rapporto di Picasso con l’universo femminile

“L’altra metà del cielo” – spiega Pietro Folena, Presidente dell’Associazione MetaMorfosiè una citazione storica, che evidenzia, in questi tempi di vivace dibattito, l’importanza che ha avuto il femminismo. Certo, non si può considerare Picasso un femminista, faremmo un torto alla sua storia, al suo rapporto tormentato e, in alcuni passaggi, tragico con le donne. Tuttavia, Picasso ha cantato la bellezza esteriore e interiore delle donne. Donne che lo hanno avvicinato con l’idea che lui potesse essere per loro anche un maestro di arte e di cultura, un formatore. E di fatto lo è stato”.

La mostra sarà visitabile fino al 1 marzo 2020

La mostra, prodotta e realizzata da MetaMorfosi con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze e in collaborazione con MUS.E, resterà in mostra fino al 1° marzo 2020, nella splendida cornice del Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi.

Articolo a cura di Sara Coseglia

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