Palazzo Medici Riccardi ospita la mostra dedicata a David Bowie

david bowie firenze

Heores, tutti possiamo essere eroi

Fino al 28 giugno palazzo Medici Riccardi ospita la mostra “Heroes – Bowie by Sukita”, dedicata al duca bianco, icona della cultura pop, ritratto dal maestro indiscusso della fotografia giapponese Masayoshi Sukita.
Una serie di foto a colori e in bianco e nero che ripercorrono l’eclettica carriera dell’artista in tutte le sue evoluzioni. Un tentativo di immortalare le tante anime che abitavano in lui: scatti poetici, aggressivi, drammatici, sensuali ed evocativi. “It was 1972 that I started it. And I’m still looking for David Bowie even now” dice Masayoshi Sukita.

david bowie firenze

Nelle sale del piano terra le foto spaziano dalla copertina dell’album “HEROES” a quelle storiche tratte dall’archivio personale di Sukita che raccontano un’amicizia iniziata negli anni Settanta. Oltre 90 fotografie, alcune delle quali esposte in anteprima nazionale, per raccontare un’unione artistica e un desiderio comune: catturare l’essenza del cantante con un’immagine.
Sicuramente non è facile descrivere, classificare e comprendere a pieno una figura intensa e poliedrica come quella di David Bowie: un camaleonte capace di trasformarsi, adattarsi e distinguersi rimanendo però sempre fedele a se stesso. Una fotografia può dire molto, ma non tutto.
Ed ecco infatti affiancato a quello delle immagini un altro linguaggio, potente e trasversale, che arriva in sottofondo: la musica. La sua.

There’s a starman waiting in the sky . He’d like to come and meet us . But he thinks he’d blow our minds. There’s a starman waiting in the sky. He’s told us not to blow it (…)“
Ascoltarlo, guardarlo negli occhi resi immortali dalla pellicola fotografica e sentire che, nonostante tutto, la sua arte è ancora ben viva e presente.

david bowie firenze

Firenze e i suoi cittadini non hanno dimenticato

Con questa mostra rendiamo il nostro personale omaggio a Bowie, che amava la nostra città al punto di sceglierla come luogo di nozze.
Una mostra di sicuro impatto, che non mancherà di coinvolgere tutti quelli che hanno ascoltato, ballato, cantato le canzoni di David Bowie e quanti di noi avrebbero voluto conoscere un po’ di più la sua personalità enigmatica.
Scatti. Canzoni. Ciò che resta, ma che basta a evocarne il ricordo e la presenza. Immortale, come l’arte.

Articolo a cura di Rita Barbieri 

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