UFFIZI, STANZA 90, IL BUIO E LA LUCE: CARAVAGGIO.

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L’arte del Merisi dapprima sconvolge, poi stravolge. 

Come un vero e proprio fotografo cattura la realtà, la immerge in un dualismo di buio e di luce, adotta modelli provenienti dalla strada, ritraendoli in pose ben differenti dalla soave armonia classica. 

I protagonisti dei suoi quadri sono prostitute, omosessuali, vecchi, malati, figure morenti, hanno sguardi inorriditi, talvolta lascivi ed ammiccanti, in una semplice parola, i suoi soggetti sono veri.

Per molti artisti Caravaggio sarà un mito vivente, attraversa il suo periodo di massimo successo proprio a Roma, dove lavora alle dipendenze del Cardinale Del Monte, che gli commissionerà alcune delle sue opere più illustri, ma la vita sregolata che il genio conduce, lo porta dritto al precipizio in cui cadrà, inesorabilmente.
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Le sue disgrazie iniziano con un omicidio, quello di Ranuccio Tomassoni, rivale d’amore: lo uccide in un duello ed è condannato alla decapitazione. Da quel momento è costretto ad un girovagare che lo costringerà a rifugiarsi prima a Venezia, poi a Malta, dove diviene Cavaliere dell’Ordine, prima di inimicarsi il Gran Maestro ed essere costretto a fuggire di nuovo.Â