Secondo Andrea d’Amore, «gli Ultras sono una comunità di individui che si avvicinano alla curva per un’infinita serie di motivi, essi compiono, ogni qualvolta il calendario sportivo conceda loro l’occasione, un rituale urbano. Tale rito rende gli Ultras un organo in tutte le accezioni del termine. Il fatto che la squadra dia loro occasione ripetuta per consumare l’esperienza sembra bastare per ricevere in cambio devozione e quel surplus che nel gergo calcistico è definito il dodicesimo uomo in campo. Gli Ultras non sono il tifoso passivo che si accontenta di vedere uno spettacolo e bere una coca-cola ma un protagonista voglioso di esprimersi e fare breccia nell’asfissia pubblica. La performance Ultras è un’arte contaminata da più forme espressive. E’ politica, estetica e tanto più vicino a Dio di tutto ciò che io abbia provato».
Sotto l’etichetta Ciboideale Andrea, assieme a Gian Luca Rossetti, ha realizzato un documentario su un gruppo di scatenati ultras fiorentini che hanno rivoluzionato il concetto del tifo calcistico. Volete saperne di più? Aspettatate il prossimo numero di FUL… tra poco a giro per la città .
Oggi siamo cattivelli, e vi diamo altre anticipazioni per farvi venire l’acquolina in bocca: si parlerà anche di colori elettrici e architetture di luce, dell’uomo dai colori al vento e del sacro malessere di Mr. G., di lampredotto e cortellahe, del risotto per far cascare ai vostri piedi l’uomo (o la donna) della vostra vita,  de L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, degli antichi indios Purepecha e di chipirones, dell’angelo custode di via de’ Benci e delle sue vita passate.
Non ci avete capito niente, eh? Neanche noi… ma presto il numero 10 di FUL sarà pronto e il mistero sarà svelato. A presto!
DANIEL C. MEYER