Un nuovo spazio in città: il Laboratorio D’Arte Leonardo Da Vinci

Non una galleria e nemmeno un negozio ma una casa d’artista in pieno centro di Firenze in cui esplorare l’arte a 360 gradi.

Un filo diretto tra Sicilia e Toscana, il Laboratorio D’Arte Leonardo da Vinci – in via San Gallo 89 rosso – nasce dal desiderio di Giovanna Colomba la sua fondatrice di aprirsi ad una nuova sfida allontanandosi dalla sua città natale: Trapani. Appassionata d’arte fin da piccola e cresciuta in una famiglia sensibile a questo mondo, Giovanna ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze – coltivando la sua passione per la scultura – ed è rimasta fin da subito affascinata da tutti gli stimoli che la città poteva offrirle. A seguito degli studi è tornata in Sicilia dove – insieme ad un amico musicista – ha aperto uno spazio per ricreare l’ambiente e l’atmosfera che ha lasciato. Fonda così il primo Laboratorio D’Arte Leonardo Da Vinci a Trapani. L’urgenza di uscire fuori dalla Sicilia e l’attaccamento a Firenze la porta, tuttavia, a tornare spesso nella città che considera la sua seconda casa e proprio in una di queste fughe è entrato in gioco il destino. L’artista nota che a causa della pandemia ci sono molti fondi vuoti e le si accende una lampadina: tornare a Firenze e aprire uno spazio tutto suo. 

Siamo passati a trovarla e abbiamo parlato direttamente con lei delle caratteristiche e degli obiettivi del suo nuovo progetto.

Il laboratorio

Uno spazio poliedrico che permette di vivere l’arte a 360 gradi e che vive della contaminazione delle sue diverse manifestazioni e forme di espressione. Proprio il rimando a Leonardo Da Vinci – scienziato, pittore, scultore – vuole sottolineare la necessità e il desiderio di far contaminare e incontrare diverse aree artistiche. Il laboratorio accoglie tutte le sfaccettature e le passioni della sua proprietaria dai dipinti agli accessori – come borse, cuscini, bijoux – creati da lei a mano. Giovanna, infatti, ritiene che l’arte vive all’interno della propria stessa vita e si autoalimenti: “l’arte è presente nella quotidianità e vorrei che si superasse l’idea di essa come unicamente destinata a persone o ad ambienti altolocati. Quello artistico è un linguaggio universale che ogni individuo con predisposizione ad ascoltare può comprendere. Vorrei far vivere lo spazio del laboratorio come un luogo per tutti, in cui è possibile sentirsi a proprio agio e in cui gli artisti possono incontrarsi sentendosi a casa, trovare degli spunti per dialogare e discutere.

Infatti, entrando nel laboratorio si respira un’atmosfera intima e piacevole. Si intrecciano elementi della tradizione siciliana con quella toscana ed è possibile rivivere gli anni più belli di Giovanna tra Firenze e Trapani attraverso i lavori e gli oggetti esposti: dai quadri che rappresentano i suoi cani alle teste di moro, dalla sua linea di arredi per la casa fino a raffigurazioni di figure femminili dagli occhi espressivi ed intensi, è presente poi anche una piccola fonte battesimale con il vin santo che scorre e i santi trapanesi ad accogliere gli ospiti. “Ogni pezzo che si trova qui è per me un biglietto da visita che racconta di me e che farà vivere il mio progetto altrove.” Al Laboratorio d’Arte Leonardo Da Vinci sarà possibile ammirare la fusione delle arti – dalla pittura alla cucina, dalla scultura alla musica – che se unite possono generare uno spettacolo che coinvolge tutti i sensi. ” Non mi sono mai piaciute le mostre asettiche che spiegano le opere attraverso dei cartellini associati. Penso che in questo modo lo spettatore riesca ad entrare solo in minima parte dentro il messaggio che quel lavoro vuole comunicare. Nel mio laboratorio mi piacerebbe anche educare all’arte, insegnando ad andare oltre l’apparenza. Vorrei invitare direttamente gli artisti a parlare di loro così da incuriosire lo spettatore, fargli conoscere il percorso che è stato fatto per dare vita ad un progetto e ripercorrere l’intero processo creativo. Proprio per questo non mi piace definire questo spazio una galleria o un negozio perché il suo intento è quello di ospitare e accogliere le persone facendole incontrare. Ci si potrà sedere sul divano e parlare, gli spettatori saranno coinvolti direttamente in un’esperienza attiva, potranno vivere un’ immersione artistica che sarà per loro un percorso di crescita”.

Un luogo in continuo divenire, generatore di nuovi spunti ed idee, una fabbrica di nuove relazioni e associazioni perfetta per chi come Giovanna ha fame di creare ed è alla ricerca continua di nuove tecniche e passioni. L’unica caratteristica necessaria per accedere al laboratorio è la curiosità e l’empatia artistica. “Ad esempio, nella galleria di Trapani ogni opera aveva accanto un iPad e indossando le cuffiette era possibile ascoltare una canzone associata. Le reazioni delle persone erano diverse e bellissime. Chi rideva, chi piangeva. Il mio obiettivo era quello di far soffermare di più sull’opera d’arte ma anche innescare un itinerario tutto personale nello spettatore. Quello che accade attraverso l’arte è un viaggio attraverso valori, storie, idee, influenze; un viaggio che finisce poi per essere dentro noi stessi. Mi piacerebbe che i miei ospiti uscissero dal laboratorio emozionati e che le emozioni gli rimanessero impresse come un profumo così da diventare un ricordo che li faccia stare bene. Vorrei che vivessero un momento unico che gli regali una nuova prospettiva sull’arte e che gli rimanesse addosso una cicatrice, di quelle belle.”

L’inaugurazione

L’inaugurazione – avvenuta lo scorso 3 giugno – è un esempio della tipologia di eventi che saranno organizzati. Durante la serata si sono alternati spettacoli di burlesque con i Viola Panic e Mister Punch Burlesque e musica dal vivo con il gruppo Partners in Crime. Un connubio tra musica e arte teatrale che ha coinvolto i presenti.

Per Pitti Giovanna ha invece collaborato con Armata di Mare che ha deciso di dare vita ad un progetto di solidarietà. L’artista siciliana ha dipinto due parka venduti poi all’asta. Il ricavato è stato dato a dei bambini ucraini per aiutarli a ricrearsi una vita in Italia dove sono stati messi in salvo. Giovanna ha realizzato su una giacca due occhi del colore della bandiera ucraina a rappresentare proprio gli sguardi pieni di paura, dolore che abbiamo visto ai telegiornali durante questo periodo. Occhi che non riflettono solo l’anima ma fanno anche da specchio a chi li guarda sensibilizzando e facendo riflettere.

A settembre e ottobre in programma al Laboratorio una serie di eventi ed iniziative in grado di stupirci, farci conoscere tutte le diverse sfaccettature dell’arte e portarci in un viaggio Firenze Trapani andata e ritorno. Vi consiglio, quindi, di tenere d’occhio il calendario sulle pagine social e di passare intanto a conoscere Giovanna in via San Gallo 89 rosso.

@laboratoriodartedavinci

www.colombashop.it