ZeuS OczB: Senza le radici non esisterebbe la chioma

“Tree – Roots & Crown” Mostra personale di ZeuS OczB, ispirata all’omonimo e tanto atteso album del rapper MezzoSangue che uscirà il prossimo 23 marzo.

 
Come un fluido inarrestabile le parole dell’ormai celebre rapper romano Mezzosangue hanno mosso la mano dell’artista calabrese, con base a Firenze, ZeuS OczB in un ‘tutto scorre’ che ha dato vita ad una sinestesia tra musica e arte.

Che legame si è creato tra voi? In che modo il disco ha influenzato la tua arte e quali sono le ‘radici’ che vi hanno accumunato ed avvicinato?

Io e Mezzosangue proveniamo entrambi dalla cultura hip hop dove rientra sia il writing che il rap, quindi questo è stato sicuramente l’elemento che ci ha accomunato, il nostro collante. Ci siamo conosciuti nel 2012 e siamo diventati subito molto amici, in questi ultimi anni l’amicizia si è consolidata, divenendo sempre più stretta e confidenziale.
Non c’è stato un motivo particolare per cui Mezzosangue abbia influenzato le mie opere, è stato un processo naturale. Due anni fa avevo già fatto una mostra ispirata al suo primo album “Soul of a Supertramp”, per ogni traccia dell’album avevo fatto un dipinto.
Questa contaminazione è stata puramente casuale, nel senso che io mentre disegnavo sentivo la sua musica e ho sentito il bisogno di trasformarla in arte con il mio stile. Da qui è nata poi l’idea di fare una mia mostra personale e, insieme a Mezzosangue, abbiamo deciso di chiamarla con lo stesso nome del suo album. Lui è stato contentissimo, la prima l’abbiamo fatta a Roma e poi abbiamo replicato qui a Firenze in galleria. E anche questa volta più o meno è successa la stessa cosa. Da questa prima mostra sono passati due anni, nel frattempo siamo diventati molto amici, i pezzi stavolta li ho visti nascere strofa dopo strofa e ascoltati da amico e quindi mi sono sentito ancor di più calato nei suoi stati d’animo e nella sua musica. Tengo a precisare che la collaborazione è nata in maniera casuale, non è un lavoro, è una cosa che, questa volta come per il precedente album, ho sentito di fare perché mi ritrovo nelle sue parole e sono state fonte d’ispirazione. Diciamo che abbiamo sensazioni e punti di vista sul mondo molto vicini e negli anni è nata una bella empatia che ha dato vita a questa sinestesia tra parole, musica e arte.

Il concept del nuovo album come della mostra è legato agli ‘alberi’ e al rapporto ‘radici’/‘chioma’. Che significato simbolico assumono questi elementi?

Il disco ha un concept sull’albero. È difficile rispondere a questa domanda, non credo che per me e lui ci sia la stessa simbologia. Per quanto mi riguarda e per quello che l’album mi ha passato, le radici possono essere identificate con il lato più profondo, personale, introspettivo della persona, che include anche i segreti, le cose che non vengono manifestate. La chioma è invece quello che ognuno di noi espone e fa vedere agli altri, in qualche modo una maschera che ci mettiamo a protezione quotidianamente. È pur vero che il vento può spazzare via la chioma, mentre le radici ti tengono saldo alla base. Ci sarebbe da analizzare l’archetipo dell’albero che è davvero complicato e lascia spazio a mille interpretazioni. Nel disco Mezzosangue ha diviso le tracce in due parti ‘Roots’ and ‘Crown’, ma è difficile arrivare ad un significato univoco e preciso. Ha provato a spiegarmelo in mille modi e in mille modi ho cercato di capire, ma non riesco a darti la sua visione.

Come sarà allestita la mostra? Vedo che sono in corso i preparativi e a questo giro la Street Levels Gallery ha assunto un aspetto davvero quotidiano e vissuto…


L’idea di base della mostra è il vecchio monolocale di Mezzosangue a Roma, dove è stato concepito l’album. Quando in quel periodo andavo a casa sua respiravo un’aria diversa rispetto ai periodi precedenti. Casa come contenitore che ha racchiuso un particolare momento della sua vita e gli stati d’animo che hanno caratterizzato quel particolare momento di passaggio sia a livello privato che a livello musicale, tra il vecchio ed il nuovo album. La scelta della casa deriva dal voler ricreare quel particolare momento di intimità che lega l’artista alla scrittura dei suoi brani, quel momento in cui sei solo con te stesso a contatto con le tue sensazioni, pensieri. L’albero al centro che parte dalle radici ed esce in maniera surreale dal soffitto rappresenta questo suo percorso, questa sua crescita. La chioma è divenuta talmente grande che ha sfondato il tetto della casa, contenitore ormai piccolo per un albero troppo grande. Un percorso che ripercorrerà le varie tappe dell’atto creativo del rapper calando gli spettatori nella realtà quotidiana dell’artista (il testo di una canzone esposto nel bagno ricostruito, l’opera che esce dal televisore della camera da letto), mettendo in risalto non solo l’opera finita ma tutto l’iter che ha portato alla sua realizzazione. Un percorso caratterizzato anche da periodi di malessere, momenti che saranno rafforzati dall’ambiente buio e tetro che ospiterà la mostra, senza i quali non sarebbe stato possibile l’atto creativo. Non sarà una mostra solo espositiva, ma soprattutto performativa: le persone entreranno poche alla volta e saranno catapultate all’interno del processo creativo dell’artista. Le stesse opere messe in fila sui muri non avrebbero avuto senso e sarebbe stata una mostra impersonale ed asettica.

Come hai interpretato le canzoni con la tua arte? Quante e quali opere troveremo alla mostra? Puoi darci delle anticipazioni?

Nell’album sono presenti 18 brani, nella mostra invece ci saranno 20 pezzi. Ho deciso di aggiungerne due ispirati a due brani che non saranno presenti nel disco. Anche se di alcuni pezzi ho fatto più disegni, mentre di altri ancora devo finire di realizzarli.
La track list è già uscita (la trovi qui) quindi potete farvi un’idea degli argomenti che verranno trattati sia nell’album che tramite la mia arte nella mostra. Sicuramente sono molto legato ad una canzone in particolare ‘God Bless Ignorance’, ma non posso darvi un’interpretazione dell’opera perché è davvero troppo legata al testo, su cui non posso rilasciare alcuna anticipazione. Sarà interessante perché le persone vedranno prima la mostra con degli occhi, poi dopo uscirà il disco e magari saranno incuriositi e ritorneranno a vedere nel dettaglio le opere. Si creerà insomma un flusso continuo tra mostra, uscita del disco e concerto. Il disco uscirà infatti il 23 marzo e la mostra sarà visitabile fino al 3 aprile proprio per dare la possibilità di tornare a vedere le opere dopo aver ascoltato l’album di Mezzosangue e di capire meglio alcuni dettagli. Oltre che della realizzazione delle opere, mi sono occupato in prima persona anche dell’allestimento, perché il contesto in cui le opere saranno inserite sarà parte integrante della mostra stessa.
Francesca Neri
Vernissage: Venerdì 16 Marzo, dalle ore 18:23 alle 23:23
Finissage: Martedì 3 aprile
INGRESSO GRATUITO
Street Levels Gallery via Palazzuolo 74rosso, Firenze