Intervista al nuovo Bar Manager Alessio Favini, in arte “Ice”.
Un cocktail bar che riporta il Negroni al centro della sua città d’origine, dicendo F.U.C.K. ai nuovi trend della miscelazione per puntare invece sul concetto d’identità a prescindere dagli interpreti. Situato a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella, il Companion Dolceamaro Bar unisce il tradizionale fascino italiano allo stile cosmopolita internazionale, cercando in ogni bevuta la giusta armonia tra amarezza e dolcezza.
A due anni dall’apertura, nonostante l’avvicendarsi di vari bartender dietro al suo bancone, il bar all’interno del 25hours Piazza San Paolino continua ad andare in una direzione ben precisa. Proprio come ci siamo fatti raccontare dal nuovo Bar Manager Alessio Favini, in arte “Ice”.
Alessio, prima di tutto le presentazioni: com’è iniziato il tuo percorso nel mondo del bar?
Tutto è iniziato nel 2008, in un piccolo club come barback. Il mio compito era sostanzialmente quello di recuperare i bicchieri sporchi e rifornire il bar di ghiaccio, da qui l’origine del mio soprannome ‘Ice’. È stato subito amore a prima vista, una passione che non ho più abbandonato. Nel corso degli anni ho avuto poi la fortuna di lavorare in moltissimi locali, dove sono cresciuto sia dal punto di vista professionale sia da quello umano.
La vera svolta è arrivata però a Londra, con un’esperienza di tre anni davvero preziosa che mi ha insegnato la professionalità non solo nella preparazione dei drink, ma anche nell’accoglienza e nell’ospitalità. Oggi mi porto dietro questo ricco bagaglio al 25hours hotel, dove l’obiettivo quotidiano è regalare piacevoli esperienze a tutti gli ospiti.
Com’è cambiata in questi due anni la proposta di miscelazione del Companion Bar?
Rispetto all’apertura è cambiata molto. Una trasformazione dovuta a diversi fattori tra cui il rinnovamento del team, che ha portato ovviamente idee nuove e visioni diverse, ma anche l’evoluzione di mode, gusti e tendenze che hanno influito notevolmente su questo processo. Non direi che i nostri drink sono migliori o peggiori rispetto a prima, sono semplicemente cambiati. Sapete cos’è sicuramente cambiato in meglio? Gli ambienti dedicati al bar, visto che la bella stagione vedrà l’apertura di un ulteriore cocktail bar nella verdeggiante corte esterna dell’hotel.
Oltre alla sua intrinseca identità dolce-amara, intorno a quali principi ruota oggi la vostra proposta?
Cerchiamo di tradurre liberamente le nostre idee in tutti i drink che presentiamo. Alcuni di essi sono il frutto del lavoro di ricerca dell’homemade creato con prodotti stagionali, altri sono il risultato di un bilanciamento di prodotti legato alla tradizione fiorentina e nazionale. Il tutto viene fatto utilizzando pochi ingredienti, ognuno dei quali diventa però protagonista all’interno del rispettivo cocktail.
Non solo il culto del Negroni, il “Conte” dei cocktail fiorentini: quali signature consiglieresti di provare nello specifico?
Fra i nostri signature non posso non citare il Twenty Six Hours Martini, twist di un Porn Star Martini. Abbiamo giocato proprio con il nome di quest’ultimo e quello del nostro hotel, realizzando un drink fresco, facile da bere e adatto a tutte le stagioni, oltre che ai clienti di ogni età. Totò è invece un drink a base gin, ammorbidito da un liquore al cedro ed esaltato da un cordiale alla salvia di nostra produzione, servito con una mezza crusta di sale aromatizzato con salvia, timo e lime.
Infine, From Heaven to Hell, che proprio come le stanze del nostro hotel offre un viaggio fra i contrasti dolce-amari di un drink che ha il DNA di un Negroni ma che ti può letteralmente portare dal Paradiso all’Inferno.