Lediesis, la forza di 8 donne sui muri di Firenze

lediesis Firenze

8 marzo, 8 donne per ricordare la marcia in più che caratterizza l’universo femminile!

Un messaggio in rosa tra i muri fiorentini, apparso notte tempo utilizzando la tecnica del paste up o poster art che coniuga la progettazione e realizzazione in studio dei poster con l’attacchinaggio notte tempo in strada in spazi più o meno legali.

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Leila di Guerre Stellari

La principessa Leila di Guerre Stellari, l’astrofisica Margherita Hack, la neurologa e senatrice Rita Levi Montalcini, la pittrice Frida Kahlo, la regina egizia Nefertari, Beatrix Kiddo di ‘Kill Bill’ e Sophia Loren ne ‘La Ciociara’, fino ad arrivare all’immagine sacra rivisitata in chiave ironica della Madonna, esempi iconici di donne energiche e tenaci comparse con magliette riportanti la ‘S’ di SuperWomen per i vicoli fiorentini.

Il tutto alle porte della festa della donna. Il messaggio sembra abbastanza chiaro… 

Abbiamo posto piccole e semplici domande al collettivo Lediesis per capire meglio il loro messaggio.

Chi si cela dietro questo intervento che ha catturato letteralmente la curiosità dei fiorentini ed innescato una sorta di ‘caccia al tesoro’ nel centro della città? Una sola mano o un collettivo tutto al femminile già attivo in altri contesti? Le opere sono pezzi originali?
“Indipendentemente dal fatto che sia un uomo, una donna o un collettivo, o che ci siano state delle esperienze passate, la cosa importante è condividere con il mondo, soprattutto attraverso la leggerezza, l’idea che i superpoteri sono dentro ognuno di noi”.

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Nefertari

Otto volti iconici che richiamano l’attenzione sull’energia mista a sensibilità che caratterizza quella fetta dell’universo femminile che decide di esporsi in prima persona e di farsi promotrice della forza e dei diritti delle donne.

Come mai avete/hai scelto proprio queste icone? Quale il messaggio che ci state/ci stai lanciando alle porte della Festa della Donna? Un monito rivolto alle donne per provare a spiegare le ali e seguire i proprio sogni ed ideali o il messaggio velato di protesta che forse è abbastanza ridicolo ricordarle un unico giorno l’anno?

“La scelta non è stata semplice, ci sono moltissime icone che rappresentano la forza, la sensibilità e l’intelligenza femminile. Nel centro storico di Firenze ci sono otto opere originali. L’occasione è nata per ricordare il giorno della Festa della Donna, in un momento in cui molti dei suoi diritti sembrano messi in discussione, ma questo intervento di street art non dovrebbe essere comunque strumentalizzato. Otto è anche il numero che rappresenta l’infinito, dell’incommensurabile e dell’indefinibile, il numero dell’eterno ritorno, della completezza, tutte caratteriste insite nella natura femminile”. 

Margherita Hack

Le immagini di donne che avete/hai ritratto hanno tutte un occhio chiuso… un semplice ‘occhiolino ammiccante’ che ironizza su come le donne sono spesso viste ed inquadrate nella società oppure un elemento che si fa carico di messaggi ulteriori?

“Il fatto che ogni donna ritratta strizzi l’occhio al passante è un modo d’instaurare con l’osservatore un rapporto confidenziale e complice. Quasi a dirgli ” Vedi, anche tu sei come me! Anche tu hai dei superpoteri”.

Lediesis Firenze
Sophia Loren

Avete/Hai scelto la tecnica del paste up per arrivare in maniera immediata ad un pubblico molto ampio e sollevare così una riflessione sulla tematica femminile.

Che potenza la street art con tutte le sue tecniche espressive in questo senso? 
“Sicuramente ha il potere di far riflettere le persone, anche attraverso la leggerezza”.

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Frida Kahlo

Le SuperWomen che avete/hai scelto hanno tutte elementi comuni, la forza, l’energia, il coraggio, ma anche un’alta sensibilità alla vita, dolcezza, il saper vedere il bello che ci circonda ed ‘utilizzarlo’ per un fine più alto ed il provarci (anche con ottimi risultati direi).

Credete/Credi che queste ultime caratteristiche siano imprescindibili per generare cambiamento e attivare una vera e propria rivoluzione prima mentale e culturale e poi fattiva? Cosa possono dare le donne in questo senso? 

“La prima rivoluzione avviene dentro te stesso. Prima di aspettarti qualcosa dagli altri dovresti essere tu a diffondere energie positive e a comportarti in modo empatico. Quello che trasmetti intorno a te, torna sempre indietro. Nel bene e nel male… si dice “chi semina vento trasmette tempesta”… ma sicuramente vale anche il contrario però! Tutti possono contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo, è il nostro dovere, non importa se siamo donne o uomini. Certo le donne oggi hanno molte più responsabilità rispetto al passato. Non sono solo madri ed educatrici, ma anche apportatrici di cultura nella società attraverso il loro esempio e il loro lavoro”.

Avete/hai in mente già nuovi interventi sul territorio? Questi interventi si collegheranno ad azioni di altro tipo?
Il futuro sono carte da decifrare. Il ruzzo salverà il mondo! 

Intanto vi/ti ringrazio per avermi ricordato la bellezza di essere donna e di quanto la nostra sensibilità possa sollevare il mondo…
Grazie a te, Francesca.
Un caro saluto e a presto sui muri! 

Articolo a cura di Francesca Nieri 
Foto di Federica Gerini, Jacopo Visani e Lediesis