Dopo poco più di due mesi dall’accordo con le farmacie comunali per abolire l’IVA sui prodotti igienico sanitari femminili, parte da Firenze il “Tampon Tax Tour” promosso dalla consigliera comunale Laura Sparavigna e dall’associazione “Tocca a noi”. Un viaggio di oltre 40 tappe, tra le regioni italiane, finalizzato a registrare le adesioni degli Enti locali che hanno deliberato atti a sostegno della campagna contro la Tampon Tax e stimolare il dibattito pubblico. In ogni appuntamento saranno raccolte le firme degli amministratori e delle amministratrici che hanno aderito, nei loro Comuni, al Manifesto contro la Tampon Tax che poi sarà consegnato ai parlamentari a Roma, nell’ultima tappa, con l’obiettivo di chiedere un emendamento risolutivo nella prossima legge di bilancio.
Noi di FUL abbiamo intervistato la consigliera Laura Sparavigna per farci raccontare il progetto:
Tampon Tax tour. Com’è nata l’idea?
Negli ultimi due anni ho lavorato a stretto contatto con la commissione quattro che è la commissione delle politiche e sociali del comune di Firenze per riuscire a portare avanti l’atto che che proponeva una scontistica sui prodotti d’igiene femminile. Questo attivava l’ente locale o il comune nella battaglia della promozione di questo diritto sociale (perché prima delle pari opportunità, la battaglia alla Tampon Tax è un diritto sociale perché consente di garantire l’accesso senza distinzione economica all’igiene intima del corpo femminile).
Dal 23 aprile c’è stato l’accordo con le farmacie comunali. Da allora sono stata personalmente contattata da decine e decine di comuni di tutta Italia con l’intenzione di fare la stessa cosa nei loro comuni. Con ognuno di loro abbiamo cercato di trovare delle soluzioni amministrative che rendessero replicabile l’approccio fiorentino anche nei loro contesti territoriali. Con ognuno abbiamo cercato la strada che rendesse applicabile la battaglia alla Tampon Tax. E questa cosa è riuscita. Da lì mi è venuta questa idea di fare questo tour.
Firenze ha ottenuto il successo di unica città italiana ad aver abolito la Tampon Tax. Quindi una sensibilizzazione che va al di là della Toscana…
Il successo di Firenze ha portato enti e comuni di tutta Italia ad interessarsi alla faccenda. Con il tout gireremo letteralmente tutta la Penisola con 27 appuntamenti nazionali e 15 soli ragionali. In ogni appuntamento raccoglieremo la firma simbolica in rappresentanza dei comuni che hanno sostenuto e continuano a sostenere la battaglia contro la Tampon Tax. In più organizzeremo iniziative sensibilizzare e stimolare il dibattito pubblico sul tema. Dopo di ché questo giro finirà a Roma dove consegneremo ai parlamentari il manifesto con le firme dei sindaci, sindache e amministratori del proprio comune. Andremo a Roma perché serve il loro intervento in termini di bilancio. Vogliamo fare pressione sul Parlamento in occasione della legge di bilancio che verrà approvata a novembre e quindi chiedere di detassare i prodotti di igiene intima femminile.
Ciò che ha suscitato l’interesse degli enti comunali sta soprattutto nella metodologia trasversale: abbiamo recuperato la metodologia canonica delle battaglie sociali degli anni 70 cercando di tirare in causa l’ente locale non solo come sostenitore della battaglia nel porre l’istanza a livello superiore, ma impegnandolo direttamente dandogli degli input alle proprie politiche pubbliche per ciò che riguarda le proprie competenze.
Quali sono gli obiettivi del tour?
Il tour ha come obiettivo quindi quello di registrare la partecipazione degli enti locali attraverso la raccolta firme in più organizzare incontri per mantenere alta l’attenzione sul tema. Questi sono i due obiettivi principali che insieme concorrono in un unico obiettivo principale: la pressione sul Parlamento. Questa battaglia viene combattuta da dieci anni ma quest’anno c’è una situazione del tutto nuova. Per la prima volta non ci solo associazioni e attivisti ma enti locali da regioni come il Molise e la Liguria con due scenari politici totalmente differenti e da comuni piccini a comuni molto grandi. La trasversalità della battaglia, sia in termini geografici che politici, è quello che denota il nuovo tassello che è sceso in campo a sostegno della battaglia della Tampon Tax.
Pensa che questo possa bastare?
Io credo che sarebbe bastato molto meno sinceramente. Garantire l’accesso all’igiene per la donna non dovrebbe in realtà essere una lotta. Eppure, dobbiamo ancora lottare per questo diritto sociale.
È una battaglia solo femminile?
Assolutamente no. È una battaglia di equità per un welfare progressista che è trasversale all’individuo. È un po’ il fatidico punto di sempre: non sta a noi scegliere se e cosa, ma possiamo a noi, in quanto esseri umani, scegliere se e quanto tassarlo.
(Qui un nostro vecchio articolo sul perché richiedere l’abolizione della Tampon Tax)