Dal 3 al 15 giugno al Mercato di Piazza delle Cure l’artista Lorenzo Pezzatini si esibirà in un live painting in stretto dialogo con la vita del quartiere
Wails, il progetto ideato da Lorenzo Zambini e l’artista Stelleconfuse, che indaga i primi “vagiti” dall’arte urbana, arriva al Mercato delle Cure di Firenze, dal 3 al 15 giugno (tutti i giorni dalle ore 16 alle 19), con il live painting dell’artista Lorenzo Pezzatini e il suo nuovo capitolo di Filografia Urbana: Le Cure di Filo. L’iniziativa è sostenuta dal Comune di Firenze con il patrocinio della Città Metropolitana.
Dal 1977 Lorenzo Pezzatini convive con il Filo, oggetto filiforme e puntuto realizzato in acrilico nei colori primari: vera e propria emanazione della pittura su tela. Il Filo è il suo mezzo di comunicazione e di identificazione artistica, la forma ideale per alludere ad una possibile trasformazione globale della realtà.
Le Cure di Filo sarà realizzato nei due “quadri parete” del mercato e rappresenterà l’ultima espressione del progetto Filografia Urbana iniziata dall’artista a New York nel lontano 1982 e proseguita poi per le strade di Roma e quindi di Firenze.
Nel suo percorso artistico si è sempre occupato della relazione fra arte e pubblico. In questo caso l’intenzione è di realizzare un’opera strettamente legata e integrata a un luogo vivo, popolare e vibrante come il Mercato delle Cure, frequentato giornalmente da tante persone, nonché dall’artista stesso. Sarà infatti anche una straordinaria occasione di socialità per tutti i cittadini del quartiere poter passare da piazza delle Cure e poter assistere nei pomeriggi dal 3 al 15 giugno all’evoluzione e alla creazione dell’opera.
Con questo intervento di arte urbana si lascia una testimonianza che possa entrare artisticamente nella vita del quartiere e che possa esprimere come “le Cure” e “il Filo” possano andare mano nella mano.
L’artista stesso ci spiega cosa intende per Filografia Urbana:
“Nel 1982 a Roma ho cominciato a lavorare sui grandi cartelloni stradali 6X3. All’epoca vivevo pendolarmente fra l’Italia e gli Stati Uniti e la situazione newyorkese del Lower East Side e del graffitismo dilagante mi fu di ispirazione. In particolare l’idea geniale di Keith Haring di disegnare con i gessetti bianchi sui manifesti neri 70X100 della metropolitana si sposava con le caratteristiche di riappropriazione tipiche del Filo e del suo segno grafico. Scoprii che in Italia si coprivano invece con carta bianca gli spazi pubblicitari scaduti ed in attesa dei prossimo turno, un vero e proprio “lutto bianco della pubblicità” che divenne la superficie ideale per accogliere il mio segno veloce e primario dando vita ad almeno un centinaio di cartelloni. A partire dagli anni ’90 ho ripreso con la Filografia Urbana a Firenze eseguendo circa 150 billboards 6X3, in oltre dieci anni, ed utilizzando anche le superfici di lamiera zincata dei cartelloni appena installati ed in attesa di iniziare la loro carriera pubblicitaria. Nel 1998 è arrivato il primo riconoscimento istituzionale. Ho lavorato su 28 cartelloni stradali a Prato in occasione della mostra FILO E VENTI voluta dal Museo Pecci e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato facendo poi coincidere la loro apparizione con un progetto “Artist in Presence” in Corso Mazzoni ed una multivisione su grande schermo in Piazza Datini. Per l’occasione Silvia Lucchesi-Silvy Production ha prodotto con il regista americano Jonathan Nossiter il documentario Loosing the Thread – Perdere il Filo presentato al Torino Film Festival. Nell’estate 2018 in concomitanza con la mostra di Marina Abramovic The Cleaner a Firenze ho realizzato una nuova serie di interventi di Filografia Urbana (circa 150) su carta incollata culminati nella performance Artist in Presence since 1979 avvenuta il 20 Settembre giorno dell’inaugurazione della mostra a Palazzo Strozzi.”