C’è chi dice… sì. Il 2020 è stato, è e sarà un anno davvero impossibile da dimenticare. Tuttavia, nonostante l’emergenza globale e le enormi difficoltà riscontrate dal settore della ristorazione, c’è anche chi ha provato a rimboccarsi le maniche e a lanciare, contro ogni pronostico, una nuova attività.
Sogni, entusiasmo, fiducia e speranze, forse anche un pizzico di sana follia: questa la “ricetta” giusta per cimentarsi in una nuova avventura ristorativa in tempi di pandemia. A Firenze, tra primo e secondo lockdown, si sono registrate d’altronde (almeno) cinque nuove aperture di rilievo. Dall’etnico alla pizzeria, dal ristorante fine dining al cocktail bar di livello, fino alla pasticceria: andiamo a scoprirle insieme in giro per la nostra città!
1) FLOREAL – Un mix di design e disinibizione, un luxury street bar dai toni freschi e allegri, con una storia – quella di Antonio, Daniele e Simone, già soci del celebre “Strizzi Garden” alle porte del centro storico – cominciata quasi per scherzo. Il progetto di “Floreal” è partito ufficialmente lo scorso 9 marzo, quando una realtà consolidata del quartiere di San Frediano come “Gesto” ha deciso di prendere un’altra strada e i tre amici/soci fiorentini non si sono fatti trovare impreparati. Miscelazione, hospitality e proposta alla portata di tutti: così è nato il loro cocktail bar con cucina, un locale dalla caratura internazionale pensato prima di tutto per i fiorentini e poi, dopo, anche per i turisti. I risultati parlano da soli… Aperto il 27 giugno, in poche settimane “Floreal” è riuscito a diventare molto più che una scommessa sulla strada della mixology fiorentina per eccellenza, piuttosto il luogo di ritrovo di una clientela affezionatissima e fidelizzata. Il merito, oltre che alla fantasia alla base di ogni drink (il delivery delle lattine meriterebbe senza dubbio un articolo a parte) e alla qualità del servizio, va anche ai piatti di cucina d’avanguardia (alzino la mano gli amanti delle sferificazioni!) pensati ad hoc dallo chef Edoardo Tilli, che ne ha curato in prima persona la parte food.
2) ELEMENT – Se amate la cucina orientale, “Element – Firenze” è sicuramente ciò che fa per voi. Scordatevi pagode, lanterne rosse e folkloristici stereotipi: parliamo di un ristorante di cucina asiatica “alta”, espressione del fine dining contemporaneo di Hong Kong. Lo dimostra, in primis, la scelta di usare solamente ingredienti local da parte dello chef Kin Cheung, già piuttosto noto alle cronache gastronomiche milanesi. L’artefice di questo importante switch è stato la giovane proprietaria Luxi Song, che ha voluto portare a Firenze – per la precisione nello storico locale di Via Pratese – un ristorante all’insegna delle sue radici, ma dallo stile moderno. Anche quest’apertura è arrivata subito dopo il primo lockdown, con un periodo iniziale di delivery che ha permesso però di scoprire in anteprima piatti come il “Bun ripieno di maiale” (bianco o col carbone vegetale, entrambi realizzati con lievito madre e ripieni di maiale caramellato cotto per 12 ore a bassa temperatura) o la “Selezione di ravioli” (diversi tipi di ravioli al vapore, ripieni di carne, pesce o verdure), ma anche il tipico “Cha Siu con salsa BBQ” (saporitissimo maiale arrosto) e il “Petto d’anatra con foie gras e salsa di fichi”, per poi goderseli – una volta liberalizzati i pranzi – con una scenografica presentazione ad opera dello chef direttamente tra le eleganti mura del ristorante.
3) LARGO 9 – Pizza gourmet e cocktail d’autore: è dello scorso 4 febbraio l’apertura ufficiale di “Largo 9”, pizzeria con cocktail bar affidata rispettivamente alle sapienti mani del pizzaiolo Gabriele Dani e della barlady Veronica Costantino. È proprio su un format innovativo come il connubio tra il mondo dell’arte bianca e quello della mixology che punta infatti il nuovo locale di largo Annigoni, negli spazi completamente ristrutturati che fino a pochi mesi fa ospitavano “Duje”. Non è stata casuale la scelta di puntare come executive sul “Tre Spicchi” del Gambero Rosso, Gabriele Dani, che dopo aver costruito il suo successo a Cecina con “Disapore Caffè” e “Pizzeria Gourmet” è pronto adesso a proporre anche a Firenze i suoi cavalli di battaglia a partire dalle pizze gourmet (ideate e messe a punto dal maestro lievitista toscano sia per selezione di farine, impasti e tecniche di cottura, sia per i topping creativi) per poi spaziare tra evergreen della tradizione napoletana e sorprendenti versioni a vapore, la cui ispirazione viene dalla panificazione asiatica e dalle sue tecniche, con un particolare richiamo al pane/focaccia cinese al vapore (Mantou), affiancandogli con maestria l’esperta ex bartender di “Gunè”. Con quale obiettivo? Offrire ai propri clienti un’esperienza a 360° piuttosto nuova in città: dall’aperitivo fino al drink after-dinner, passando ovviamente per una pizza di prima scelta. Un’ultima curiosità: dietro l’apertura di “Largo9” c’è un gruppo imprenditoriale già molto attivo a Firenze, ossia quello a cui fanno capo la “Beppa Fioraia” e “Villa Vittoria”.
4) GAMBERINI – L’antica pasticceria “Gamberini“, da sempre punto di riferimento per i bolognesi e i tanti turisti di passaggio in Emilia, lo scorso 12 settembre si è ufficialmente catapultata in una nuova appassionante sfida in quel di Firenze. Lanciata nel lontano 1907, con l’inaugurazione della prima pasticceria di Bologna in via Ugo Bassi, da oltre un secolo “Gamberini” è d’altronde un’istituzione della Dotta per le sue raffinatezze dolci e salate tra colazioni, pause pranzo e aperitivi. Un autentico pezzo di storia, e anche di cultura, che nel 2006 è stato non a caso riconosciuto “Locale Storico d’Italia” e che, da pochi mesi, ha allargato ulteriormente i suoi orizzonti. La nuova proposta fiorentina di Alessio Conti, da anni al timone di quest’attività insieme alla sorella Antonella Conti e all’altro socio Paolo Maino, si mantiene incentrata – proprio come vogliono storia e tradizione del locale – sulla pasticceria, ma è stata allargata anche a bistrot, aperitivo e conseguentemente cena. La cucina, insomma, è pensata per essere aperta a ogni ora, fin dalla mattina, e pronta ad accontentare qualsiasi sfizio dei suoi clienti dal dolce al salato. Qualche consiglio? Sono sicuramente da provare le due icone della cucina bolognese come le lasagne e i tortellini per quanto riguarda la gastronomia, mentre fra i pezzi dolci non possiamo non citare la sbrisolona con crema chantilly e frutti di bosco, la mimosa rivisitata con fragoline di bosco e l’ormai celebre torta di riso. Ad accompagnare la parte food, insieme alla caffetteria, una selezione accurata di vini e cocktail.
5) L’ARTUSINO – Abbiamo già raccontato quattro nuovi locali nel cuore di Firenze, ma – zona gialla permettendo – c’è ancora il tempo per un’ultima gita fuori porta. Per la precisione, a Cerbaia. Realizzato tra novembre e dicembre nel fondo che ospitava lo stellato “Tenda Rossa”, “L’Artusino” ha aperto i suoi battenti appena finite le feste di fine anno e, insieme a “Largo 9”, è quindi la novità più fresca che possiamo presentarvi. La parola d’ordine in questo caso è territorialità, visto che il ristorante in Piazza del Monumento 9 punta molto sui produttori di zona (il suo logo richiama non a caso un compasso, con al centro proprio la frazione di Cerbaia) andando a prendere le materie prime necessarie da fornitori situati entro il raggio di poche decine di km. I titolari – Marco Gamannossi, la compagna Clio Bianchi e Marco Tomberli – avevano già un locale a Firenze, ma si sono lanciati con entusiasmo in questa nuova avventura per sottolineare l’affetto e la gratitudine nei confronti di ciò che Pellegrino Artusi ha fatto per la cucina italiana. Ecco perché i piatti del menù, schietti e saporiti, sono ispirati al suo storico ricettario: dai “Ravioli di lampredotto” agli “Gnudi alla maniera dell’Artusi” come primi, passiamo dunque al “Lesso alla fiorentina” e alla “Grigliata mista dell’Artusino” come secondi, concludendo il tutto col “Castagnaccio” o la “Selezione di cantucci” per dessert. Una proposta chiaramente all’insegna della tradizione, per ridare vita – seppur con una filosofia diversa – a una realtà che ha fatto la storia della ristorazione.
(+1) La Balena Gialla – Street food di pesce – Sì, lo street food tira ancora e diviene una soluzione all’alternanza di colori per chi vuole portarsi qualcosa di gustoso a casa. Alice & Luca durante la pandemia hanno elaborato il loro progetto mettendo a punto un girovagante e riconoscibile truck food giallo (di buon auspicio) che potete trovare a pranzo in Viale Europa, a cena in Via Reginaldo Giuliani e il sabato mattina a Sesto.
Che cosa provare?
La frittura mista senza lische, il burger di gamberi e avocado, la polenta con i moscardini in umido oppure il panino con il polpo. Ovviamente, ognuna delle pietanze è pensata per l’asporto.