Firenze, “frammenti d’anima” negli scatti di Augusto De Luca

FUL è lieta di ospitare un testo e le foto del fotografo Augusto De Luca, che ha concesso al nostro magazine una selezione di scatti tratta dal libro “Firenze. Frammenti d’anima”. Le immagini in bianco e nero restituiscono una città che appare come un luogo magico sospeso nel tempo.

Firenze Urban Lifestyle continua la tradizione di ospitare sul magazine alcuni dei grandi maestri della fotografia internazionale. Stavolta è il turno del fotografo e performer Augusto De Luca. L’occasione è quella di presentare ai nostri lettori Firenze. Frammenti d’anima, un libro fotografico con immagini di Firenze, patrocinato dal Presidente della Camera dei Deputati e dal Comune di Firenze, pubblicato dalla Gangemi Editore.

Augusto De Luca, napoletano classe 1955, nel corso della sua carriera ha ritratto molti personaggi celebri, tra gli altri l’ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Renzo Arbore, Lina Wertmuller e Carla Fracci. Fotografo professionista nella metà degli anni ’70, si è dedicato alla fotografia tradizionale e alla sperimentazione utilizzando diversi materiali fotografici.

Il suo stile è caratterizzato da un’attenzione particolare per le inquadrature e per le minime unità espressive dell’oggetto inquadrato.

Immagini di netto realismo sono affiancate da altre nelle quali forme e segni correlandosi ricordano la lezione della metafisica. Il suo lavoro è conosciuto a livello internazionale, ha esposto in molte gallerie italiane ed estere e le sue fotografie compaiono in collezioni pubbliche e private come quelle della International Polaroid Collection (USA), della Biblioteca Nazionale di Parigi, dell’Archivio Fotografico Comunale di Roma, della Galleria Nazionale delle Arti Estetiche della Cina (Pechino), del Museo de la Photographie di Charleroi (Belgio).

Le immagini di De Luca appaiono come segmenti, dei tasselli che vanno a comporre una veduta d’insieme, frammenti appunto, ma non per questo incompleta. Per l’autore una “parte” può veramente rappresentare il “tutto”, dove il “tutto” è una città inconsueta – praticamente senza presenze umane – fatta solo di forme e spazi, di luce e di ombre, con richiami alla metafisica.

Il bianco e nero restituisce la nostra città come un luogo magico e sospeso nel tempo.

Scrive l’autore:

Firenze nell’immaginario collettivo è un’isola con un enorme quantità di tesori. Città e Arte si fondono in una sola “idea” dando vita al più grande museo del mondo.
Camminare a Firenze, prendere un caffè, mangiare un panino per strada, rappresentano sempre una parentesi, una sosta anche inconsapevole in uno straordinario viaggio nella storia. Quando mi è stato chiesto di fotografarla e interpretarla, ho avuto paura, paura di non riuscire a cogliere lo spirito di questa città-capolavoro.


Per gestire con facilità il lavoro, presi in affitto un bellissimo appartamento nel cuore di quello che, indiscutibilmente, è uno dei crocevia culturali più vivi del Vecchio Continente, passaggio obbligato di ogni artista. Avevo così l’opportunità di visitare, nelle diverse ore del giorno, i vari luoghi da immortalare, valutando e scegliendo la luce che preferivo. Avevo anche la possibilità di girare la città quando era deserta, soffermandomi ed esaltando maggiormente le strutture architettoniche senza la presenza umana. 

Infatti, passeggiando per le sue vie piene di turisti e di studenti di ogni nazionalità diventa difficile cogliere certe atmosfere, certe vibrazioni che rimangono sommerse e che sono rintracciabili solo all’alba, quando la città è sospesa nel silenzio della sua monumentale bellezza, lontana dalla folla che è un aspetto nuovo di Firenze. Ho cercato, per quanto possibile, di restituirne l’aspetto più nascosto e forse più vero, attraverso i suoi eterni ed incontaminati frammenti d’anima che, nel continuo gioco tra luci ed ombre, restituiscono una veduta d’insieme frammentaria eppure completa, con richiami alla metafisica. 

Ho lavorato seguendo un processo di sottrazione, ricercando gli elementi minimali, prediligendo inquadrature dal basso verso l’alto, alternando diversi piani spaziali, giocando molto su ossimorici disequilibri tra figure e sfondo, così da esaltare armoniosamente il “tutto”, seguendo un personale alfabeto linguistico, decodificabile a partire dall’osservazione del più piccolo particolare che ne celebra la magia.

Augusto De Luca

“Firenze frammenti d’anima” è impreziosito dalla prefazione del poeta Mario Luzi e un’introduzione dell’attore Giorgio Albertazzi. Le fotografie sono accompagnate da interventi di illustri personaggi che sottolineano la totale appartenenza alla città all’arte: Gino Bartali, Alessandro Benvenuti, Chiara Boni, Antonella Boralevi, Athina Cenci, Jury Chechi, Sandro Chia, Margherita Hack, Fiona May, Franco Pacini, Pierluigi Spadolini, Sergio Staino. 

Le foto che accompagnano questo articolo sono tratte dal libro “Firenze frammenti d’anima”. ©Augusto De Luca