Anatomia del conflitto: l’arte contro la guerra nell’Autunno Fiorentino
Dall’1 ottobre al 26 novembre undici appuntamenti di musica, teatro, performance e laboratori nei cinque quartieri di Firenze per riflettere sui conflitti di ieri e di oggi.
La guerra non è soltanto quella dei fronti armati. È anche quella che attraversa le vite delle persone: conflitti interiori, tensioni sociali, scontri tra identità. Da questa consapevolezza nasce Anatomia del conflitto, il nuovo progetto della Compagnia Teatrale Krypton diretto da Fulvio Cauteruccio per l’Autunno Fiorentino 2025.
Dall’1 ottobre al 26 novembre, biblioteche, case del popolo e teatri dei cinque quartieri cittadini diventeranno palcoscenici di undici appuntamenti che intrecciano teatro, musica, performance immersive, letture e laboratori. L’obiettivo è proporre un percorso collettivo di riflessione sulla violenza e le nefandezze delle guerre, ma anche sul desiderio di pace, utilizzando il linguaggio dell’arte come strumento di confronto, empatia e costruzione di senso.
Il cartellone, sostenuto da Comune di Firenze, MIC – Ministero della Cultura, Regione Toscana e Città Metropolitana, riunisce artisti di rilievo e progetti sociali capaci di coinvolgere un pubblico trasversale, dai bambini agli adulti.

Gli spettacoli principali
Ad aprire la rassegna sarà Massimo Zamboni, storico chitarrista di CCCP e CSI, oggi cantautore e scrittore, con il reading-concerto L’eco di uno sparo (1° ottobre, Teatro Affratellamento). Un racconto che intreccia memoria familiare e storia nazionale, a partire dall’omicidio del nonno squadrista fascista e dalla successiva catena di violenza che segna intere generazioni.
Il 29 ottobre alla Casa del Popolo “Il Progresso” torna a venticinque anni dal debutto Roccu u Stortu, spettacolo culto di Krypton che racconta in dialetto calabrese e lingua l’esperienza di un soldato umile e ingenuo travolto dalla brutalità della Grande Guerra. Un’opera intensa che restituisce voce ai vinti della Storia.
Il 9 novembre, di nuovo al Teatro Affratellamento, sarà la volta di Bodyscaping/Corpi di Guerra, nuova creazione di Cauteruccio con Massimo Bevilacqua: una performance immersiva che rilegge l’Otello di Shakespeare alla luce dei conflitti identitari contemporanei, in uno scenario in realtà virtuale che fonde sogno e distruzione.
La chiusura, il 26 novembre, è affidata a Storie di noi di Babel Crew, diretto da Giuseppe Provinzano, spettacolo che ricostruisce i 57 giorni tra le stragi di Capaci e via D’Amelio dal punto di vista dei palermitani comuni. Un racconto corale che restituisce la portata emotiva e civile di quelle settimane cruciali per la coscienza del Paese.

Attività per bambini e laboratori inclusivi
Oltre agli spettacoli, Anatomia del conflitto prevede momenti di formazione e partecipazione attiva. In ottobre prende il via Leggiamo la guerra ma facciamo la pace!, ciclo di quattro incontri gratuiti nelle biblioteche cittadine per spiegare ai più piccoli il tema del conflitto attraverso fiabe moderne e laboratori espressivi.
A novembre seguirà Non può piovere per sempre, laboratorio curato da Cesare Torricelli con la collaborazione dell’IIS Sassetti Peruzzi e del Vivaio del Malcantone, che unisce studenti con diverse abilità, educatori e artisti professionisti. L’esperienza, che culminerà con una restituzione scenica al PARC, affronta la guerra invisibile della solitudine e dell’esclusione, per trasformarla in occasione di dialogo e condivisione.
Un progetto diffuso e inclusivo
Anatomia del conflitto non è solo una rassegna teatrale, ma un vero e proprio progetto di comunità, che porta cultura nei luoghi della vita quotidiana e invita i cittadini a riflettere insieme. «L’arte – sottolinea Fulvio Cauteruccio – si fa atto di resistenza e possibilità di pace».
In un tempo segnato da nuove guerre, l’Autunno Fiorentino sceglie così di dare voce all’impegno civile attraverso il linguaggio della scena, ricordando che ogni conflitto riguarda non solo le nazioni, ma le persone, le relazioni, le identità.