Intervista a Flavio Fiorani, presidente dell’Associazione Puerto Libre a pochi giorni dall’apertura della seconda edizione del Festival “Attraversamenti”.
Puerto Libre è una piccola associazione nata nel 2018 con l’intento di portare in Italia la cultura dei paesi dell’America latina. Un mondo sicuramente vastissimo e lontano ma anche di grande interesse e molto affine alla nostra sensibilità.
L’anno scorso alle Murate si è tenuta la prima edizione di “Attraversamenti”, il primo festival delle culture iberoamericane di Firenze. Due giorni di incontri, presentazioni e proiezioni con tanto di concerto finale. Puerto Libre ha portato in Italia Andrés Neuman, il pluripremiato scrittore di origini argentine, che non solo ha dialogato con il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, ma ha anche incontrato gli studenti dell’Istituto Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli.
Flavio, immagino che per quest’anno abbiate dovuto cambiare i piani in corso d’opera… a che cosa stavate lavorando?
Non posso svelare molto, ma in effetti stavamo lavorando a un festival suddiviso in tre giornate, con eventi in presenza, presentazioni con ospiti italiani e internazionali, proiezioni di film e di corti, incontri con le scuole e uno spettacolo finale. Abbiamo atteso il più possibile per capire se saremmo riusciti a concretizzare il nostro programma, ma è diventato chiaro che anche senza immaginare il ricorso a ulteriori lockdown sarebbe stato molto complicato gestire l’organizzazione in totale sicurezza.
E quindi cosa avete deciso di organizzare?
Abbiamo organizzato tre eventi FB (30 ottobre, 5 e 20 novembre) che mantengono la formula sperimentata con successo l’anno scorso: un dialogo tra discipline e approcci diversi a due temi: le città in cui vivremo e la violenza sulle donne. La situazione di assoluta eccezionalità in cui viviamo impone una riflessione su questi temi e per questo vogliamo ascoltare cosa ci diranno urbanisti, sociologi, scienziati del mondo vegetale, scrittori e scrittrici, italiani e latinoamericani. E quando parlo di eccezionalità mi riferisco anche alle violenze sulle donne che in Italia come in America latina sono un fenomeno tragico e allarmante, rispetto al quale “Attraversamenti” esorta ad avere consapevolezza e una maggiore conoscenza di una realtà su cui la mobilitazione femminile (sia in Italia che dall’altra parte dell’Atlantico) non cessa di richiamare l’attenzione.
Quali sono gli ospiti di questa edizione?
In condizioni eccezionali come queste non abbiamo rinunciato alla qualità. Abbiamo invitato lo scrittore argentino Martín Caparrós che vive a Madrid e lo faremo dialogare con Giovanni Semi, sociologo urbano dell’Università di Torino su “Le città future: tra gentrification e nuove povertà”. Un confronto tra le nostre città e megalopoli come Città del Messico, Caracas, San Paolo dove l’emergenza Covid-19 ha innescato mutamenti individuali e collettivi che stanno profondamente cambiando i modi di vivere gli spazi urbani.
Seguirà il confronto tra Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale famoso in tutto il mondo per i suoi studi sulle piante, ed Elena Granata del Politecnico di Milano che ci presenteranno le sfide green messe in campo nelle più diverse città dell’Europa e del continente latinoamericano. Sfide che ripensano l’equilibrio tra natura e urbanizzazione, tra centro e periferie.
All’ultimo incontro parteciperanno la scrittrice messicana Fernanda Melchor e la scrittrice argentina Andrea Zurlo. A loro chiediamo di aiutarci a capire quali sono ragioni e radici di un fenomeno che fa inorridire ma è diventato una realtà quotidiana: la mappa dell’orrore che riguarda quasi tutti paesi dell’America latina dove giovani donne sono oggetto di violenze al limite del dicibile. E come e perché la piaga del femminicidio riguarda anche noi.
Sembra un programma davvero interessante, come si può partecipare?
Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti coloro che si connetteranno sulla nostra pagina Facebook. Per chi non potrà seguirli in diretta, rimarranno salvati nella pagina e potranno essere visti successivamente.
Grazie Flavio e come dice il vostro slogan: quedamos conectados!