Fare la spesa direttamente dai produttori, ma senza spostarsi dalla città. E’ il modello dell’Alveare che dice Sì, una sorta di evoluzione 2.0 dei vecchi GAS, i gruppi di acquisto solidale che avevano preso piede nei primi anni 2000. Il modello, nato in Francia nel 2011, si basa su una piattaforma web user friendly e conta 1 milione di iscritti in Europa. Il primo Alveare della Toscana prenderà casa al Caffè Letterario delle Murate, a Firenze.
In pratica funziona così: si ordina online, scegliendo da una lista di produttori selezionati tra le migliori aziende agroalimentari delle campagne fiorentine (ma anche tra laboratori artigianali di pasta, biscotti, cioccolato, liquori e caffè); si paga e poi si passa a ritirare la spesa una volta alla settimana. Nel caso di Firenze orario e luogo del ritiro sono fissati per il mercoledì dalle 18.30 alle 20 alle Murate.
Qui i consumatori incontreranno direttamente i produttori, pronti a consegnare loro uova, burro, farina, carne, frutta fresca e molto altro. A tenere le fila della community fiorentina sarà la blogger Chiara Brandi, che si occuperà di selezionare i prodotti locali e animare la comunità dei consumatori.
“Sono rimasta stupita che in città nessuno avesse creato una comunità di questo tipo – dichiara Chiara Brandi – e quando ne ho sentito parlare mi sono subito attivata con i coordinatori nazionali. Conoscevo già molti produttori locali grazie al mio blog dove parlo principalmente di cibo legato ai territori e ho cercato di inserire quei prodotti che io per prima avrei voluto trovare sulla mia tavola”.
L’iscrizione è gratuita e non c’è un acquisto minimo: si paga solo quando e se si compra e si conosce già in partenza a quanto ammonta il ricarico sul prezzo applicato dal produttore. La quota stabilita è del 16,7%, divisa a metà tra Gestore e piattaforma. Un ricarico così basso è possibile proprio grazie alla community: ogni Alveare può contare su almeno 100 iscritti, il che consente di ammortizzare i costi.
Alle Murate di Firenze si potranno ritirare i prodotti di Fattoria S. Michele a Torri, Fattoria Arcetri, Birra Mascetti, l’ormai celebre birra artigianale nata in onore del Conte Mascetti di Amici Miei, l’olio de La Fornella, il cioccolato della Fonderia del Cacao (compreso quello vegan presentato a Taste 2016), la pasta artigianale di Pasta Portighese, il vino bio della Tenuta La Novella, la carne dell’Azienda Agricola Il Ponte di Vicchio, le farine del Molino Bardazzi tra cui la famosa Granprato macinata a pietra, gli storici biscottini di San Frediano di Dolcemporio, le farine di grani antichi e le erbe aromatiche di Podere Montisi, il caffè di qualità di Caffè Corsini.
Come funziona un ALVEARE guarda il video:
https://youtu.be/6NjHLf9-bWM
Oggi gli Alveari sono oltre 700 in Europa, mentre in Italia solo nell’ultimo anno ne sono sorti un centinaio, coinvolgendo oltre 350 piccole e medie imprese dell’agroalimentare e una rete di 16mila persone. Quello di Firenze è il primo Alveare della Toscana, ma ce ne sono già un altro paio in procinto di nascere ad Arezzo e Piombino.
Paola Ferri