Come funziona la terapia cognitivo comportamentale

terapia cognitivo comportamentale

Secondo i dati raccolti durante la pandemia e nelle fasi successive all’emergenza sanitaria, il numero di italiani che dichiara di avere problemi di salute mentale è in aumento. Tra queste persone sono comuni stress, ansia e depressione, e disturbi a questi legati come l’insonnia. La psicoterapia è un ottimo strumento per affrontare una situazione di questo tipo, e può aiutare le persone a trovare un nuovo senso di serenità interiore. In particolare, la terapia cognitivo comportamentale ha alti livelli di efficacia comprovata da numerosi studi scientifici. Ha inoltre il vantaggio di richiedere un numero di sedute relativamente breve, offrendo una soluzione mirata a un problema attualmente presente. 

Principi alla base della terapia cognitivo comportamentale

L’approccio cognitivo comportamentale si concentra sull’idea che i disturbi psichici derivino da pensieri irrazionali e distorsioni cognitive, che a loro volta danno origine a emozioni e comportamenti disfunzionali. La terapia si focalizza quindi sui pensieri dell’individuo, sulle sue convinzioni e sugli schemi mentali alla base dei suoi comportamenti e stati d’animo. Mettendo in discussione questi pensieri disfunzionali si punta quindi a spezzare un circolo vizioso che alimenta disturbi come ansia o depressione. Durante la terapia cognitivo comportamentale la relazione tra paziente e terapeuta deve essere di tipo collaborativo per ottenere i risultati sperati. Lo psicologo ha un ruolo di istruttore e facilitatore, indicando al paziente in che modo allontanarsi dai propri pensieri irrazionali e correggere gli schemi mentali disfunzionali, sostituendoli con altri più equilibrati e sani. Chi è interessato a un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale può consultare su questo sito un elenco di ottimi psicologi di Firenze e provincia, tra cui due professioniste specializzate proprio in questo orientamento terapeutico. La lista è stata stilata dalla piattaforma per la psicoterapia online Serenis, che ha preso in considerazione migliaia di recensioni online e consultato un team di esperti per selezionare alcuni tra i più apprezzati psicologi fiorentini.

Cosa aspettarsi da un ciclo di psicoterapia

Se non si ha familiarità con il concetto di psicoterapia si immaginano forse le sedute come un colloquio durante il quale, sdraiati su un lettino, si racconta a uno psicologo la propria infanzia e il rapporto con i genitori. Questa immagine stereotipata è in realtà basata sulla psicoanalisi, un approccio molto differente rispetto alla psicoterapia cognitivo comportamentale che stiamo qui descrivendo. Durante questo tipo di trattamento, che si può svolgere con efficacia anche in modalità online, non ci si volge al passato del paziente ma si rimane concentrati sul momento presente e sul problema concreto da cui si vuole guarire. All’inizio del percorso, il paziente stabilisce con il supporto del terapeuta gli obiettivi che vuole conseguire entro la fine del ciclo terapeutico. Mette poi in pratica tecniche e strategie volte a raggiungere questo traguardo, per esempio esercitandosi a poco a poco per riuscire a svolgere attività rese difficili da un disturbo dell’ansia. Nella psicoterapia cognitivo comportamentale il paziente ha un ruolo attivo ed è incoraggiato a svolgere esercizi anche a casa e in modo indipendente, per poi discutere dell’esperienza e dei relativi risultati nella seduta successiva. Lo psicologo può ad esempio chiedere di tenere un diario, di simulare una situazione stressante per creare nel paziente tolleranza alle emozioni negative, oppure di provare tecniche di rilassamento da utilizzare al momento del bisogno. 

Come accennato, questo approccio terapeutico si presta a un ciclo di durata relativamente breve, che di solito non supera le 20 sedute. L’efficacia della psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è molto elevata. Gli studi mostrano un miglioramento dei sintomi di disturbi come ansia e depressione nella maggioranza dei pazienti, con percentuali di successo che raggiungono l’80-90% tra coloro che intraprendono attivamente e completano un ciclo di trattamento.