Conosciamo gli influencer di Firenze: l’intervista a Wikipedro

Spontaneo e ironico proprio come nei suoi video, Wikipedro – pseudonimo di Pietro Resta –  ha raccontato a FUL com’è iniziato tutto sul web e del suo rapporto con Firenze e i suoi cittadini. 

Cantore moderno, grazie ai suoi video divertenti e al tempo stesso informativi – ormai diventati famosi tra i fiorentini e non solo – guida alla scoperta di Firenze e della Toscana, a partire dalla sua arte e dalla sua storia accompagnate da aneddoti interessanti fino ai luoghi meno conosciuti. Appassionato di cinema e teatro fin da bambino, Wikipedro a seguito del successo sui social (attualmente da 147 mila follower) nel 2019 ha esordito in tv nel programma Turisti per Dmax e nel 2020 ha scritto un libro per Mondadori “Non sei mai stato a Firenze se…”. 

Nasci sul web ma sei passato anche alla carta, come mai?

Inizialmente ero scettico, non sono uno scrittore ma ho visto in questo libro l’occasione per raggruppare il lavoro ed il percorso fatto fino ad oggi. Ho pensato potesse essere utile anche per le persone che mi seguono. 

Ma partiamo dall’inizio, com’è nata l’idea di raccontare sui social Firenze?

Tutto è nato da un’esigenza, affittavo e affitto ancora un appartamento in centro a Firenze e volevo offrire un servizio ai miei ospiti integrando il loro soggiorno con dei video della città. Lo scopo era anche quello di convertire gli spettatori in clienti per il mio appartamento. Non volevo limitarmi a mettere le foto del divano e della cucina ma differenziarmi dalla concorrenza. Quest’idea non ha funzionato, stavo quasi per mollare quando la persona che mi aiuta e supporta tutt’ora mi ha proposto di continuare con i video eliminando però l’annuncio dell’appartamento e raccontando solo Firenze come avrei fatto con degli amici. Fin da subito ho notato che era la strada giusta e poco dopo nel 2018 ho cambiato il nome da LiveFlorence in Wikipedro. 

Qual è il segreto dei tuoi video, come individui sempre nuove storie da raccontare?

Mio nonno diceva “ruba con gli occhi ma non toccare con le mani” e questo è un consiglio che tengo sempre presente. Il segreto è ascoltare e osservare, le persone mi arricchiscono dandomi tantissimi spunti. Nel dialogo e confronto con gli altri scopro tante cose e sento infinite battute che ripropongo sui social. Non potrei mai pensare i miei video chiuso in casa ma anzi spesso coinvolgo come attori le persone normali, così come faceva Verdone. Inoltre, studio tanto perché i miei contenuti parlano di storia e di arte e necessitano di una base culturale. Poi ovviamente c’è la parte creativa che può essere ispirata da un film, da un documentario o da una passeggiata per la città. 

Hai un modo di comunicare energico e positivo, qual è lo scopo dei tuoi contenuti?

Ho iniziato a raccontare Firenze perché volevo essere utile ma adesso ho aggiunto anche una componente emozionale. Vorrei spingere un turista a comprare un biglietto per la Toscana e generare in un fiorentino l’attaccamento per la propria città. Ai cittadini di Firenze, infatti, consiglierei di non accontentarsi ma di avere voglia di scoprire luoghi nuovi e andare oltre quelli che hanno già visto. Attraverso lo schermo voglio comunicare che la bellezza è a portata di mano e far comprendere l’importanza che Firenze ha avuto per il pensiero moderno. Il Rinascimento non è composto solo da quadri e statue ma rappresenta il momento in cui il modo di pensare è cambiato, qui è possibile rivivere l’affermarsi della civiltà ed immergersi in una realtà fondamentale per la storia dell’uomo. Questa terra è stata ricca di personaggi incredibili che hanno vissuto tutti insieme nello stesso periodo. Basti pensare che nel 1504 Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci giravano per le stesse vie. Per non parlare ovviamente dell’aspetto culinario e goliardico della nostra città. Non sopporto che si dica che a Firenze non c’è niente da fare.

C’è un messaggio in particolare che vuoi comunicare?

Quello che cerco di trasmettere sono energia e voglia di fare. Ho sempre avuto l’obiettivo di costruire qualcosa di mio, di personale. È come avere in testa un castello e ogni giorno è necessario mettere un mattoncino per realizzarlo, non puoi fermarti o non avere voglia perché il castello rimarrebbe a metà e non è possibile. In molti mi dicono “ci vorrebbe un Wikipedro per ogni città” e io sarei felicissimo se qualcuno prendesse spunto da quello che faccio io.

Qual è la parte più difficile del tuo lavoro?

Individuare argomenti nuovi da trattare così da stupire gli altri ma non solo, questa è una sfida che mi pongo ogni giorno con me stesso guardando ad essa come ad uno stimolo e non come ad un ostacolo. Firenze dal punto di vista artistico e storico è ricca di temi che possono essere affrontati da sfaccettature diverse e quindi gioco in casa. Cambia tutto in un posto nuovo dove devo essere il primo a scoprire e mi piace coinvolgere i follower in questa scoperta passo per passo come se la facessimo insieme. Questo è successo all’Isola dell’Elba dove ho passato un mese. Ci vuole ovviamente anche tanta preparazione e tante ricerche. Studiare spesso è faticoso e diventano importantissimi nuovi stimoli, la passione e l’indole. Ad insegnarmi a non fermarmi è stato lo sport da professionista e poi l’amore per la mia città che mi spinge a dare sempre di più. 

Un’altra cosa difficile, che è poi l’altra mia missione, è essere unico. Non mi interessa avere tanti follower ma piuttosto essere diverso. Qui entrano in gioco la creatività e l’equilibrio. Il mondo del web porta ad un continuo confronto, io cerco di non farmi influenzare da quello che fanno gli altri, di restare me stesso e coerente non toccando tematiche che non spetta a me trattare. Non mi calo mai in un personaggio né tradisco me stesso, ma racconto quello che mi emoziona e a cui tengo: la storia della mia città che è poi la mia storia e le opere d’arte che prima di tutto meravigliano me. Questo mi viene facile proprio perché creo i video in primis per me, per stare bene. La chiave è ballare tra l’attenzione verso i gusti della mia community e quello che piace a me e che mi rappresenta, osservare cosa fanno gli altri con occhio intelligente senza farmi condizionare. 

Invece qual è la soddisfazione maggiore?

Valorizzare un luogo che in pochi conoscono. Il fatto che le persone si fidano di me e vanno a visitare il posto che ho consigliato loro, com’è successo per la Villa Medicea della Petraia, mi riempie il cuore di gioia. Sento in questo modo anche di rendere fieri i grandi personaggi del passato di cui parlo, so che mi ringrazierebbero. Il rapporto con le persone che mi fermano per salutarmi o darmi dei suggerimenti, questa è la vera ricchezza. 

Quali sono i progetti che hai messo in atto per la città e quali quelli per il futuro? 

Il Comune di Firenze non mi ha mai coinvolto tanto. Ho partecipato all’iniziativa “Firenze in barattoli” con le attività fiorentine per la pulizia della città e a “Non sei mai stato con Dante se…” per i 700 anni della morte del poeta. Mi piacerebbe fare un progetto con la Regione, ma non è semplice comunicare con le istituzioni. Io parto dal fatto che nessuno mi deve niente e quello che faccio è prima di tutto per la mia community e il territorio. Tuttavia, so che la risposta del pubblico ai miei contenuti è alta e che le persone si fidano di me. I social sono uno strumento potentissimo che andrebbe sfruttato maggiormente anche per quanto riguarda il turismo. Penso che sarebbe importante valorizzare la Regione Toscana anche nei punti meno conosciuti, ad esempio il Casentino ed Arezzo.

Io non ti seguo, come mi convinceresti? 

Non sono alla ricerca di seguaci ma si tratta piuttosto di quello che seguendomi puoi trovare: una comunicazione spontanea, un’ispirazione per andare a visitare la tua città o regione. Vorrei essere uno stimolo non tanto nello spingere a vedere un singolo luogo ma piuttosto nell’innescare uno stato d’animo curioso.  Metto in atto una comunicazione che informa ma insieme ispira e motiva ad avere grinta per il lancio di un proprio progetto o a tirare fuori quello che tutti abbiamo dentro. 

Non mi resta altro che digitare Wikipedro nella barra “cerca” e cliccare su “Segui”, consiglio anche a voi di farlo! 

Foto a cura di @wikipedro