Eleonora Frescobaldi, presidente di CORRI LA VITA, ha saputo trasformare il proprio impegno familiare e personale in una missione di solidarietà e speranza, facendo di Firenze un luogo di incontro, supporto e prevenzione per il tumore al seno: una straordinaria iniziativa che continua a fare la differenza nella vita di molte donne e delle loro famiglie.
Domenica 29 settembre torna a Firenze, per la sua 22esima edizione, CORRI LA VITA, la manifestazione che unisce sport, cultura e solidarietà e che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per progetti dedicati alla cura del tumore al seno. Un evento nato nell’ormai lontano 2003 e che nel tempo è cresciuto insieme a Firenze e ai cittadini.
FUL ha avuto il piacere di conoscere e intervistare Eleonora Frescobaldi, subentrata a Bona Frescobaldi (attuale presidente onoraria) nella guida dell’organizzazione dalla scorsa edizione.
Chi è Eleonora Frescobaldi e cosa vuol dire portare a Firenze e nel mondo il cognome “Frescobaldi”?
Le dico la verità… Io sono semplicemente una donna che tanti anni fa ha avuto l’opportunità e il privilegio di scegliere di stare con i propri figli, di dedicarmi alla famiglia. Portare il cognome “Frescobaldi” è per me un dovere e un onore: è un cognome di grande tradizione, con un’importante storia alle spalle. Sotto tanti punti di vista mi ritengo una donna molto fortunata, e quando è arrivato il momento per me di compiere una scelta non avevo dubbi: avevo il dovere di dare qualcosa indietro. CORRI LA VITA è stata la mia occasione.
Quindi Eleonora Frescobaldi, oltre a essere la madre di tre figli e la moglie di un produttore vinicolo, è anche una donna che è riuscita a dare un sostegno concreto a tutte le donne che hanno bisogno di essere accompagnate in un percorso di guarigione.
È iniziato tutto ventidue anni fa, quando quattro mie carissime amiche si sono ammalate di tumore al seno. In quello stesso periodo avevano chiesto a mia suocera, Bona Frescobaldi, di organizzare un evento solidale a Firenze che coprisse le spese per l’acquisto di un camper dedicato alle ecografie preventive per il tumore al seno. Mia suocera mi coinvolse in questo progetto, io ovviamente accettai e pensammo di organizzare una passeggiata per la città. Nacque così CORRI LA VITA.
Il primo anno, arrivando in Santa Croce, dove al tempo partiva e terminava la manifestazione, ci chiedemmo: “Ma qualcuno avrà capito costa stiamo facendo?”. Poi cominciarono ad arrivare da ogni angolo della piazza fiumi di persone con le magliette bianche con su scritto “CORRI LA VITA” e fu per noi una grandissima emozione. Da lì la passeggiata è andata crescendo negli anni, coinvolgendo sempre più partecipanti.
A chi si rivolge CORRI LA VITA?
Noi ci rivolgiamo a chiunque: alle famiglie, a chi passeggia con i cani, con i nipotini… Ognuno ha l’opportunità di far parte di questo grande progetto, perché ognuno può contribuire alla raccolta fondi con poco o con molto.
Il successo di questo format ci ha permesso di trovare anche grandi sostenitori, che hanno voluto investire in questa città e in questa manifestazione. E io credo che la cosa più bella sia che i fiorentini – e non solo – si riapproprino della città per un giorno intero. Vengono aperti gratuitamente dei musei, si rivive la città passeggiando, correndo, facendo sport, ma soprattutto si compie insieme un percorso verso un traguardo comune. Ha poca importanza in realtà dove si arriva, quanti chilometri si corre o quanti passi si fanno. La cosa importante è farlo insieme, chiunque e come può.
Questa è stata – credo – la chiave del successo di CORRI LA VITA. Anche perché CORRI LA VITA è l’unica manifestazione in Italia che unisce lo sport, la beneficenza e la cultura.
I numeri di CORRI LA VITA sono davvero impressionanti: l’associazione ha raccolto e distribuito nelle precedenti 21 edizioni oltre 8.723.000 euro, riunendo oltre 480.000 partecipanti e consentendo un’assistenza di qualità a oltre 500.000 donne.
Stiamo andando avanti in maniera esponenziale, raggiungendo sempre più persone che per quel giorno vengono a Firenze e fanno la passeggiata insieme a noi. Abbiamo avuto più di 600 testimonial: da personaggi sportivi, di cultura, arte e politica… perché la solidarietà è trasversale! Devo dire che in questi anni ho avuto l’opportunità di conoscere persone straordinarie che hanno davvero voglia di dare qualcosa agli altri. Siamo tutti in cammino in cordata verso un unico obiettivo: garantire mezzi di prevenzione e strutture apposite che aiutino le donne, gli uomini e tutta la famiglia ad affrontare la malattia.
Quali sono gli impegni che si protraggono durante tutto il corso dell’anno e non solo nella “Giornata della vita”?
La giornata è la festa, è il finale di un lavoro che dura 365 giorni, e posso garantire che ci sono persone che lavorano gratuitamente tutto l’anno per CORRI LA VITA: avvocati, commercialisti, assicuratori, responsabili dell’organizzazione, i volontari della Lilt… potrei fare i nomi di ognuno di loro. Magari si notano meno di me che sono sul palco, ma senza di loro non sarebbe possibile tutto questo.
Seguire i progetti di CORRI LA VITA, che sono progetti stabili e credibili nel tempo, non è affatto facile. Per esempio, due anni fa abbiamo acquistato per il reparto Diagnostica senologica di Careggi un mammografo digitale che ha grandi vantaggi per la diagnosi precoce del tumore al seno. Ce ne sono solo due in Europa: uno a Maastricht e uno, adesso, si trova a Firenze. Seguire il suo acquisto è stato molto complesso, ci abbiamo impiegato circa due anni.
L’Associazione CORRI LA VITA Onlus segue poi tre progetti stabili: uno è il Ce.Ri.On. – Centro Riabilitazione Oncologica ISPRO-Lilt, situato presso Villa delle Rose, che dal 2005 a oggi ha seguito oltre 9.000 pazienti ed effettuato circa 120.000 prestazioni di psico-riabilitazione.
Abbiamo attiva anche la collaborazione con ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica) per il programma di prevenzione, e seguiamo la parte del fine vita con File Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus, sostenendo borse di studio per la partecipazione al primo Master in “Terapia del Dolore, Cure Palliative e Cure di Fine Vita in Terapia Intensiva”. Quindi cerchiamo di coprire tutto il percorso della malattia della donna: la prevenzione, il sostegno psicologico, la parte medica…
Una donna viene accompagnata per la mano, e questo è un lavoro che non si esaurisce solo nella giornata della passeggiata, ma è un impegno che dura tutto l’anno, perché il tumore non si ferma. Si guarisce, se la prevenzione viene fatta in tempo, e questo è un messaggio importante che vogliamo trasmettere a tutte le donne. È un lavoro faticoso, ma anche di grande soddisfazione per noi e credo per tutta la città, che partecipa e rende possibile tutto questo.
Quali sono le novità per la prossima edizione di CORRI LA VITA in programma per il 29 settembre?
La grande novità è che torneremo in piazza della Signoria: ci hanno concesso la Loggia dei Lanzi e quindi quello di quest’anno sarà un arrivo molto elegante!
Poi ho voluto coinvolgere e stimolare anche i giovani, per questo abbiamo deciso di devolvere una parte dei fondi che raccoglieremo ad alcune borse di studio destinate al personale sanitario medico e non medico che opera nei gruppi multidisciplinari dedicati alla diagnosi, cura e riabilitazione delle pazienti con tumore al seno. Una sarà dedicata proprio al famoso mammografo che abbiamo comprato due anni fa. Altre borse di studio saranno dedicate al personale medico che lavorerà a fianco di Senonetwork, un progetto nazionale con il quale collaboriamo da anni e che riunisce 156 Breast Unit italiane, ovvero dei centri sanitari collegati in tutta la penisola nei quali viene offerto a tutte le donne lo stesso trattamento di qualità medica.
Inoltre, a Careggi abbiamo voluto dedicare una borsa di studio da 50.000 euro per i tumori ereditari al seno, perché effettuare studi sulla genetica è importantissimo per poter intervenire quanto prima. Un’altra importante novità di quest’anno è un progetto meraviglioso che vi sveliamo in anteprima: si tratta di un programma multiscreening che abbiamo avviato con l’ISPRO di Careggi che vedrà due camper CORRI LA VITA girare tutto l’anno per Firenze (e non solo) facendo operazioni multi prevenzione per il tumore al seno, quello alla cervice uterina e quello al colon-retto.
Questo perché vogliamo offrire anche alle persone meno abbienti, quelle che hanno più difficoltà ad andare in ospedale per farsi le analisi, l’opportunità di avere tutto quello che è necessario per fare prevenzione.
Infine, anche per questa edizione faremo il “pettorale emozionale”: il pettorale in cui chiunque partecipa può scrivere il nome della persona a cui vuole dedicare la corsa o la passeggiata. Che sia una zia, una sorella, un’amica o una mamma… O, nel mio caso, Allegra, la mia amica scomparsa proprio a causa del tumore al seno, che ogni anno ricordo salendo sul palco di CORRI LA VITA.
Qual è la nuova impronta che Eleonora Frescobaldi ha dato o vuole dare a CORRI LA VITA?
La mia è un’impronta del cuore. Vorrei sensibilizzare sempre di più i giovani a dare qualcosa agli altri. Io mi reputo una donna molto fortunata, e proprio per questo so che devo rendere qualcosa della mia vita, e vorrei che tutti lo facessero. Il mio CORRI LA VITA sarà sempre più di cuore, di sentimento, di aiuto verso chi ha bisogno, ma anche di consapevolezza, perché per queste cure ci vuole qualità e professionalità. CORRI LA VITA deve quindi andare avanti così: correndo la vita tutti insieme.