Numero invernale per la nostra rivista, ricco di protagonisti fiorentini, arte e curiosità. Dal Mostro di Firenze a Hannibal Lecter, dai cinema perduti alla prima galleria al mondo dedicata alle Arti Avanzate.
Attesissimo il nuovo numero, quello invernale di FUL, a cominciare dall’ultima copertina realizzata dal designer Gennaro Autiero, in arte ANTRASAT, che completa l’inusuale racconto per immagini di Firenze. La nostra città è stata protagonista in ogni numero con uno dei quattro quartieri storici fiorentini.
Dopo Santa Croce, Santo Spirito, Santa Maria Novella, su FUL #55 va in scena la gran chiusura con rappresentazione di San Giovanni. Come nelle precedenti uscite, scoprite nella legenda di retro-copertina tutti i significati nascosti della cover!
Si continua a parlare molto dell’immaginario e della storia di Firenze anche all’interno del nuovo numero, stavolta dei suoi lati oscuri, con Edoardo Rialti che indaga la figura di Hannibal Lecter e con il reporter Paolo Cochi che risponde alle nostre domande sul caso del più famoso serial killer italiano: Il Mostro di Firenze.
Tanta cultura come sempre, la fotografia d’autore di Guido Argentini e la critica all’arte contemporanea del Progetto Luca Rossi. E ancora il primo spazio dedicato all’Arte Avanzata nel mondo, quello aperto dall’artista britannica Samantha Keil, così vi raccontiamo la nostra visita a Keil Space.
La storia dei protagonisti fiorentini torna con i grandi navigatori del Cinquecento – da Amerigo Vespucci a Giovanni da Empoli – e poi vi portiamo in una particolare via crucis alla scoperta dei “cinema perduti in città”. Da quelli famosi come l’Ariston, l’Apollo o il Gambrinus alle sale a luci rosse!
FUL #55 chiude una stagione e pure il mio primo anno come Direttore editoriale. Ho assunto l’incarico, dopo sei anni di collaborazione con il magazine, con l’idea di contribuire a fare di Firenze Urban Lifestyle la “migliore rivista di Firenze”, con una linea editoriale molto marcata su storie e personaggi che hanno fatto parlare di sé. Non è mancato tuttavia uno sguardo al sociale e alle storie dal basso e questa rimarrà l’idea per il futuro della rivista. In ogni caso, ci tengo a confidare ai nostri lettori che ho assunto l’incarico con la convinzione che l’editoria indipendente rappresenta una ventata d’aria fresca in una stanza chiusa!
Per questo motivo, invito “la nostra comunità” ad abbonarsi alla rivista, per continuare a mantenerci indipendenti e perché ogni testata giornalistica è un presidio di democrazia. Avremmo potuto fare altro, ma abbiamo scelto di dedicarci al racconto di Firenze e della Toscana attraverso i suoi protagonisti, sosteneteci in questa nostra narrativa.