L’Europarlamentare ex-sindaco di Cascina candidata a presidente della Regione fa tremare la tradizione progressista della Toscana.
“Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio” recita un vecchio proverbio toscano. Secondo Franco Ciarleglio, autore del libro “Adagi con brio”, nasce nel Medioevo ai tempi delle Repubbliche marinare. Pisa, nel momento del suo massimo splendore, inviava i propri esattori a riscuotere i dazi nelle altre città. Ma quando un messo si presentava in una casa dove si era verificato un decesso nel corso dell’anno solare, la famiglia veniva esentata dal pagamento delle tasse.
Ai tempi nostri, Anno Domini 2020, la pisana che “bussa all’uscio” è Susanna Ceccardi e l’uscio è quello della Regione Toscana. Le elezioni del 20 e 21 settembre che rinnovano il Consiglio e la Presidenza della Regione, sono per la prima volta una partita aperta. Il candidato del centrosinistra Eugenio Giani, l’attuale Vice Presidente, deve guardarsi alle spalle. Sembrerebbe incredibile che la Toscana sia in bilico eppure è così, si preannuncia una battaglia all’ultimo voto.
Ancora una volta a Firenze si fa fatica a capire cosa succede oltre le mura cittadine e allora vale la pena ricordarlo ai più disattenti: fuori dal quadrilatero territoriale che comprende la Piana Fiorentina, il Pratese, il Mugello e l’Empolese Valdelsa, ormai la Lega di Matteo Salvini è primo partito in tutte le altre province!
Questo perché da almeno dieci anni il divario tra Firenze, roccaforte del Partito Democratico, e il resto della Toscana si è allargato a dismisura. Se il capoluogo regionale ha continuato a crescere – attirando creativi, eventi internazionali e investimenti – fuori dalla provincia fiorentina è crisi nera. Infatti, solo dentro quel quadrilatero sopracitato il PD supera la soglia del 40%. Soglia che invece secondo i sondaggi supererà anche la coalizione del centro-destra, portando per la prima volta l’opposizione a un livello di consensi mai visto.
Una pisana all’uscio della Presidenza
Se Eugenio Giani è un rispettato storico e navigato politico, chi è Susanna Ceccardi, la “punta di diamante” di Salvini che sta bruciando le tappe e lunedì potrebbe essere la prima donna Presidente della Toscana? Da sempre appassionata di politica e con idee di destra (ha dichiarato di essere cresciuta in una famiglia di sinistra, dettaglio non secondario, dato che la Lega è il primo partito tra gli operai e nei quartieri popolari) viene eletta consigliera comunale di opposizione a Cascina nel 2011.
Nel 2016 arriva alla ribalta espugnando la sedia di primo cittadino a soli 29 anni. Una vittoria a sorpresa, è il primo sindaco leghista della Toscana per 101 voti in più al ballottaggio, dopo essere stata sotto di venti punti al primo turno. Ed è sull’onda di quel successo a Cascina che nel 2018 il centrodestra espugna un’altra storica città progressista come Pisa. Il candidato sindaco, Michele Conti, manco a dirlo, lo ha indicato lei alla coalizione. Da quel momento Salvini capisce che ha puntato sul cavallo giusto e premia il suo lavoro. Alle Elezioni Europee del 2019 fa il pieno delle preferenze e si trasferisce al Parlamento di Strasburgo.
Il Litorale toscano laboratorio politico dell’opposizione.
Nel frattempo, il centrodestra vince clamorosamente anche i municipi “rossi” di Siena, Piombino e Pistoia (hanno pesato le vicissitudini del Monte dei Paschi, l’annosa questione delle acciaierie o l’antipatia verso il sindaco uscente, ma tant’è…), però è indubbio che sia il Far West toscano il laboratorio del “sovranismo” regionale. Ovvero dove le attività economiche sono più in ginocchio che altrove e solo il dato del turismo ha il segno “+” davanti. Poi ci sono la piaga della microcriminalità, particolarmente sentita a Pisa, e tante piccole vicende locali (le case popolari agli immigrati, l’aeroporto, la moschea…) che hanno reso questo territorio permeabile alla nuova destra, lontana da quella “classica” di Forza Italia o Alleanza Nazionale per intenderci.
Quindi la giovane candidata dell’opposizione è un’abile politico quanto l’esperto Eugenio Giani e per tentare il colpo grosso si è trasferita a Firenze durante la campagna elettorale. Qui ha aumentato appuntamenti in piazze e mercati e venerdì chiude con un comizio dove parteciperanno tutti i big della politica di destra. È nella nostra città che si gioca la partita vera, perché con un rapporto consolidato di 60 a 25% a favore del centro sinistra non può vincere le elezioni. La sua è stata una campagna elettorale seria e dai toni moderati dopo alcune “sciabolate” di inizio carriera. Ma queste vecchie provocazioni dal profilo Facebook sono una fonte interessante per capire la comunicazione della nuova Lega sugli scudi in Toscana, dove neppure i flash mob del movimento delle “Sardine” sembrano molto di aiuto al Partito Democratico.
Una comunicazione provocatoria.
Susanna Ceccardi iniziò a farsi conoscere per aver definito Imagine di John Lennon una canzone comunista. Poi l’invettiva contro i migranti: “Chi mi accusa di tenere più alla vita di un chihuahua che alla vita di un immigrato, non capisce che i chihuahua non sbarcano a migliaia sulle nostre coste”. Fece notizia il suo appellarsi ad una originale “obiezione di coscienza” per giustificare il rifiuto di celebrare il matrimonio tra due persone dello stesso sesso come previsto dalla legge sulle unioni civili – “Il registrucolo degli amanti omosessuali è un’invasione di campo ideologica in vista del mutamento del concetto di famiglia” – che gli ha attirato un esposto alla procura di Pisa da parte dell’Arci Gay.
Originale anche un suo commento nella Giornata contro la violenza sulle donne: “Penso che le manifestazioni contro la violenza sulle donne servano a poco. Di violenze ne subiamo tutti, ogni giorno. E magari le compiamo. La violenza è parte dell’uomo e della donna, è parte della natura”. Lei, ben più concreta, aveva distribuito spray al peperoncino di autodifesa alle donne che si tesseravano per la Lega. Infine ha destato qualche polemica la modalità dello sgombero del campo nomadi a Cascina. Lo aveva promesso e lo ha fatto, peccato che queste persone si sono poi ritrovate per strada e i suoi cittadini pare hanno avuto da lamentarsene più di prima.
Populismo new style vs. Socialdemocrazia old style.
La nuova Lega è un partito che ha capito come puntare sulle donne per crescere nei consensi e conquistare i palazzi del potere con il voto delle stesse. Potremmo obiettare, fino a prova contraria, che se c’è un partito che dei diritti delle donne non si è mai interessato molto è proprio la Lega. Tuttavia il 20 e 21 settembre sarà una sfida elettorale storica e imprevedibile, nei fatti uno scontro centro – periferia, tutti contro Firenze. Ma anche uno scontro tra la storica tradizione progressista dei valori sociali e cooperativismo della Toscana verso la moda “populista” arrembante. Quella di una nuova destra apparsa in tutta Europa surclassando la moderata, che anticipa l’indicazione del nemico alla risoluzione dei problemi dei cittadini.
Foto di copertina: @francescosani79