FJFF 2018: l'oltrarno come non lo avete mai sentito

Avete mai assistito all’assolo di un sassofono nel bel mezzo dell’Arno?

 
Sarà possibile fermarsi sulla riva del fiume e godere di questo suggestivo spettacolo grazie alla nuova edizione del Firenze Jazz Fringe Festival 2018.

Dal 5 al 9 settembre la città di Firenze, in particolare il quartiere di Oltrarno, si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto che ospiterà numerosi artisti della scena jazz nazionale e internazionale.
Tutto parte dall’Arno, sì perché Fringe significa proprio sponda, il fiume come simbolico elemento fertile e controcorrente, abbraccia l’idea di questa innovativa e alternativa manifestazione di musica itinerante.

I vicoli, le corti, le piazze e alcuni tra i luoghi più segreti e nascosti della città si impregnano delle seducenti sonorità jazz trasformandosi nel pentagramma di questa lunga maratona musicale che regala alla città un incontro tra arte, musica e spettacolo unico. Il Fjff nasce dall’idea del contrabbassista jazz Furio Di Castri di divulgare e condividere un concetto di performance musicale non convenzionale, superando le barriere architettoniche prestabilite, la cui cornice sarà il tessuto urbano, la strada.
Appuntamento al 5 settembre, ore 21:00, presso la Basilica di San Miniato al Monte, il suggestivo percorso musicale parte da qui, dove ad inaugurare la kermesse sarà la tromba di Enrico Rava.
Il calendario del Fjff prevede la partecipazione di personalità del calibro di Francesco Bearzatti, Peppe Servillo, Javier Girotto, Natalio Magalavite, Fsbio Morgera, Nico Gori, John De Leo, Rita Marcotulli, Simone Graziano, Mauro Ottolini, Alessandro Lanzoni e moltissimi altri: 70 ore di musica, 150 artisti ed oltre 50 performance. 

Luoghi chiave da non perdere:
Piazza del Carmine 6 settembre – ore 17:30

lucidate le scarpe da ballo per le lezioni di Swing e Lindy Hop e l’acid jazz degli scatenati Licaones.

7 settembre 

il canto teatrale di Peppe Servillo, accompagnato da Javier Girotto al sax e Natalio Mangalavite al piano, ci racconta delle storie, attraverso un viaggio nei ricordi e nelle emozioni di un popolo migrante.

8 settembre

la tromba di Fabio Morgera accompagnata dai migliori jazzisti toscani della Natural Revolution Orchestra si esibiscono nel segno della Conduction, tecnica di improvvisazione collettiva guidata.

9 settembre

il sassofonista Nico Gori e il suo progetto Swingtet vede la partecipazione di alcuni giovani artisti al fianco di affermati musicisti.

Piazza Santo Spirito 6, 7 e 8 settembre

dalle ore 19:00, a coinvolgere il pubblico le performance itineranti delle marching bands Girlesque, Capoeira Axè/Mestre Boca Nua e Zastava Orkestar.

Sala Vanni 6 settembre – Ore 21:00

si esibiranno John De Leo, cantante e compositore dei Quintorigo e Rita Marcotulli, vincitrice del David di Donatello come miglior musicista 2011.

7 settembre

Alessandro Fabbri e il suo sestetto composto da Sebastiano Bon, Simone Santini, Elia Venturini, Davide Maia e Guido Zorn eseguiranno brani di jazz contemporaneo con la straordinaria partecipazione del’incredibile sassofonista nostrano Pietro Tonolo.

8 e 9 settembre

Mirco Mariottini e Stefano Battaglia dialogheranno musicalmente attraverso un dinamico e allo stesso tempo lirico, free jazz.

Sponde dell’Arno 6, 7, 8 e 9 settembre 

ore 21:45, lasciatevi rapire dall’eco lontano degli assoli del sax di Javier Girotto, del trombone di Mauro Ottolini, del sax tenore di Pietro Tonolo e del sax di Stefano Cocco Cantini. (in ordine cronologico)

Spiaggia sull’Arno 8 settembre

tre palchi sopraelevati per una esplosiva combo tra musica, arte e cultura. L’evento inizia con la performance 2.0 Vertical Stage Session, un omaggio al Messico, il cui sponsor dell’evento è Jose Cuervo e a seguire una live exhibition del rapper torinese Willie Peyote.
La musica ci accompagna fino a notte fonda nei locali dell’Oltrarno che si trasformano in coloratissimi Jazz Club, per salutare l’estate appena trascorsa e sul sottofondo delle blue notes, un drink è d’obbligo al Volume, Santarosa Bistrot, Black Lodge, Rifrullo, Dolce Vita, Negroni o Porto di Mare, a voi la scelta.
Sara Coseglia