Cinque piatti e cinque whisky hanno celebrato la tradizione culinaria per eccellenza della piana di Campi con un viaggio gastronomico firmato Trattoria Da Burde-Rinaldi 1957.
Né bistecca né crostini, il piatto tipico di Campi Bisenzio è la pecora, in tutte le sue diverse e gustose elaborazioni gastronomiche. Forse non tutti sanno infatti che il celebre comune fiorentino citato anche da Dante Alighieri è stato per anni una delle zone chiave della transumanza toscana. L’origine di tale specialità culinaria si deve perciò alla grande diffusione dell’allevamento ovino in questi territori e all’economicità della carne stessa, un tempo la meno costosa in commercio. E cosa abbinarci se non cinque selezionati whisky irlandesi e scozzesi distribuiti in Italia dalla celebre azienda Rinaldi 1957?
Si è sviluppata proprio su queste fondamenta, nonché radici storiche, la cena che la scorsa settimana ha abbinato in un food pairing perfettamente riuscito portate a base di pecora o agnello e altrettanti whisky (ovviamente al posto del vino). Un omaggio alla Scozia e all’Irlanda, tanto nel piatto quanto nel bicchiere, che ha dato vita a una serata intensa ed emozionante in una delle più iconiche trattorie fiorentine, ossia quella dei fratelli Gori in Via Pistoiese.
Non era facile vincere questa sfida dal sapore internazionale per lo chef di casa Paolo Gori, ma il suo menù dedicato – che ha proposto rispettivamente Boxty e Salmone Irlandese, Zuppa d’agnello, Penne alla Pecora, Irish Stew e Plum Pudding – è riuscito senza alcun dubbio a spaziare fra ingredienti e abitudini alimentari di Paesi molto diversi, esaltando al contempo i distillati accuratamente scelti dal Direttore Marketing & PR di Rinaldi 1957 Gabriele Rondani: in ordine di servizio, Timorous Beastie 10 y.o., 26208 Glencadam 15 y.o., The Epicurean 12 y.o., Peaty Tang Tomintoul 15 y.o. e Teeling 13 y.o..
Seguendo le stesse logiche che guidano gli abbinamenti della cucina nostrana tra piatti e buon vino, la proposta di Burde ha raccontato la Scozia e l’Irlanda proprio attraverso le loro tradizioni gastronomiche, che a sorpresa sono legate non poco a quelle della ben più vicina Campi Bisenzio. E dai piatti affumicati fino alla pecora in umido tipica della piana fiorentina, il malto d’orzo distillato è stato così in grado di esaltare (o contrastare) ogni morbido e avvolgente boccone, trasportando per una sera i tanti presenti – l’evento è andato sold-out – in un metaforico viaggio Oltremanica.
Foto di Mike Tamasco