A un’ora e mezza da Firenze, nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, sorge il “Relais Bellaria Hotel”: ospitalità, cucina fine dining e dolci proposte per il prossimo San Valentino.
Ehi, procrastinatori cronici. Sì, dico proprio a voi… Vi ricordate vero che lunedì prossimo è San Valentino? Sembra appena passato Capodanno, ma siamo già a febbraio e la settimana dell’amore è così dietro l’angolo. Se siete in cerca di emozioni, fra relax, quieto verde e sorprese culinarie, c’è una location che magari può fare al caso vostro. E che abbiamo provato in anteprima proprio per voi.
Siamo nel Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, a pochi minuti d’auto (o di mezzi pubblici) dalla stazione centrale di Bologna. È proprio qui che sorge il “Relais Bellaria Hotel“, progetto di recupero urbanistico attivo fin dal 2007 che oggi vanta ben 108 tra camere e suite di diverse misure, nonché 3 sale meeting all’avanguardia. Le sue cucine sono ormai dal 2017 il sacro tempio dello chef Giuseppe Tarantino, partenopeo classe 1984 con alle spalle importanti esperienze professionali (sous chef di Andrea Gabin al “Royal Hotel Carlton” di Bologna, poi alla guida della medesima struttura, e di scena anche al ristorante “I Portici” sotto Agostino Iacobucci), che oggi si destreggia abilmente come Executive Chef tra il ristorante fine dining “Corbezzoli” e il bistrot “Corbezzolino”, al fianco di un valido team di professionisti che comprende – tra gli altri – il Sommelier Giuseppe Fogli e il Maître Gabriele Silletti.
Incastonata come una gemma in un locus amoenus ciceroniano, questa doppia proposta di ristorazione si fonda su basi comuni, figlie della genuinità, stagionalità e territorialità delle materie prime utilizzate. Il segreto, d’altronde, sta proprio nell’accurata ricerca degli ingredienti unita alle mani sapienti dello chef, che insieme rendono possibile un viaggio – non solo metaforico – tra la sua Campania e la regione che l’ha invece adottato, l’Emilia Romagna: nel menù di “Corbezzoli” si spazia per esempio dalla classica Genovese napoletana servita come amuse bouche, subito prima delle Uova di quaglia barzotte, con funghi autunnali, patata rossa di montagna all’olio e cremoso di Montébore, al Cuore di vitello scottato da un lato accompagnato da brunoise di verdure e ravanello fermentato, fino al sorprendente Coniglio con baccalà e peperoni. Piatti tanto belli da vedere quanto buoni da mangiare (il manifesto di questo rapporto sta sicuramente nel nuovissimo Pacchero verde su letto di peperoni cruschi e tartare tagliata al coltello), con un’attenzione smisurata a ogni dettaglio, colore, sfumatura.
Ma a colpirci di più è per distacco il gioco di consistenze: tante, e diverse fra loro, quelle che contraddistinguono ogni singola portata. C’è molto verde (nel parco e nei piatti) al fianco di carni e pesci, con una passeggiata fra i sapori e i profumi della natura che ci porta dritti al dessert: impossibile non citare l’Assoluto di carote, bonbon al macis e sfere di balsamico, ennesimo esempio di come Tarantino e la sua brigata sfatino i luoghi comuni della cucina, rompendo gli schemi della tradizione con abbinamenti sulla carta insoliti, ma al palato perfettamente riusciti.
E quale momento migliore di San Valentino per concedersi un simile viaggio sensoriale ed esperienziale, per poi pernottare direttamente nel Relais? Per chi volesse festeggiare in anticipo o subito dopo, il ristorante “Corbezzoli” sarà regolarmente aperto nel week-end del 12-13 febbraio e in quello del 19-20 coi suoi quattro menù degustazione (la degustazione vegetariana da 5 portate, la degustazione di mare da 5 portate, la degustazione di terra da 5 portate e infine la degustazione “al buio” da 7 portate). Il “Corbezzolino“ proporrà invece un menù ad hoc per la cena di domenica 13 e per l’intero 14 febbraio, in cui sarà possibile degustare un antipasto a base di Tataki di tonno con insalatina capricciosa e maionese agli agrumi, un Risotto con rapa rossa, blue di capra e nocciole sabbiate come primo, una Rollatina di tacchino con purea di carote e scarola marinata come secondo e un dessert con Croccante al mais con cremino al cioccolato, mandorla e lamponi.
“Perché Corbezzoli?”. Vi starete forse chiedendo arrivati fin qui. Perché oltre al naturale riferimento agli alberi sempreverdi che si possono ammirare all’ingresso e dalle vetrate che si affacciano nel giardino del Relais e dello stesso ristorante, come tributo alla delicatezza e all’originale tenacia di questa pianta dalla storia antichissima, nel linguaggio dei fiori le candide gemme del corbezzolo simboleggiano proprio l’ospitalità. “E anche perché speriamo che ‘Corbezzoli’ sia l’espressione che vi lascerete scappare dopo aver provato i nostri piatti”, aggiunge sorridendo chef Tarantino prima di salutarci.