“Tuscans do it better”: c’è un giovane GM toscano dietro alla rinascita del lusso ligure

Grand Hotel Alassio

Volendo riadattare un celebre slogan patriottico in ottica regionale, sono tanti i volti dell’accoglienza che negli ultimi anni stanno portando in alto la bandiera toscana in giro per l’Italia e per il mondo. Un ottimo esempio arriva sicuramente dal giovane General Manager Gianluca Borgna, nato a Chiesina Uzzanese (in provincia di Pistoia) e alla guida oggi del fiore all’occhiello dell’hôtellerie ligure: il Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort.

Alassio

Ascesa rapida e meritata, la sua, che dalle strutture più rinomate della vicinissima Montecatini Terme l’ha portato a soli 33 anni a svolgere il ruolo di General Manager dello storico 5 stelle sulla riviera di Ponente. Una vera e propria oasi di pace, fra wellness esclusiva con talassoterapia, beach resort, ristorazione gourmet e rari pezzi d’arte contemporanea in ogni angolo dell’albergo.

Grand Hotel Alassio

Dietro alla rinascita del Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort (e del lusso gentile) dopo 50 anni di chiusura, c’è così anche il savoir faire toscano nel mondo dell’accoglienza, proprio come ci ha raccontato lo stesso Gianluca Borgna a margine di un’incantevole cena con vista nel Gazebo Restaurant.

Gianluca, cosa ti ha portato dalla nostra Toscana a una delle più importanti strutture della Liguria?
“Facciamo una premessa: sono entrato nel mondo dell’hôtellerie davvero per caso, visto che mi sono laureato in psicologia del lavoro e poi in economia, prima di fare un master in marketing. Nel 2015, quindi non tantissimi anni fa, ho iniziato a lavorare come social media manager al Grand Hotel & La Pace Spa di Montecatini Terme. Vi sono rimasto un anno e mezzo, trasferendomi in seguito presso il gruppo Falkensteiner a Capo Boi, in Sardegna, col ruolo di Entertainment Manager. Da lì il mio lavoro è iniziato progressivamente a cambiare visto che sono passato in poco tempo dall’occuparmi dell’animazione alla carica di Marketing Manager, fino a diventare appena un anno dopo il Marketing Manager di tutte le realtà italiane del gruppo”.

Il tuo ruolo è cambiato ancora, quando sei stato scelto come General Manager del Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort.
“Avevo deciso di cambiare e, dopo aver partecipato senza tante speranze a una normale application del gruppo Talassio Collection, a 33 anni sono diventato uno dei General Manager a 5 stelle più giovani di sempre, forse il più giovane in assoluto d’Italia. Quella attuale è la mia terza stagione al Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort e sono estremamente orgoglioso nel dire che faccio un lavoro che mi dà grandi soddisfazioni”.

Grand Hotel Alassio

Non sarà stato facile però partire nel 2020, l’anno del Covid.
“È vero, la mia avventura è iniziata proprio nel 2020, nell’anno del Covid. Era il mio primo anno da GM, venivo da lavori totalmente diversi, ma ho trovato una proprietà molto ambiziosa. Insieme abbiamo deciso di rischiare e di riposizionare il prodotto Grand Hotel. Dopo un anno il gruppo ha preso il cappello di Thalasso Collection, brand di gruppo che in questo momento vanta ben quattro strutture: Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort, Residence San Marco (9 appartamenti), l’Agriresort Galenzana all’Isola d’Elba e Villa nel Parco a Sanremo. Ci stiamo espandendo e non vogliamo fermarci”.

Che bilancio fai oggi di questa avventura?
“Il bilancio è positivo e deriva in primis da una predisposizione comune al rischio. In meno di tre anni siamo riusciti a creare un nuovo brand, un nuovo posizionamento, basato sul concetto di lusso a piedi nudi. Mi riferisco a un lusso familiare, che oggi caratterizza tutti i nostri prodotti e le nostre offerte. Abbiamo uno staff ben allestito in tutti i reparti, con ragazzi giovani che stanno dando una bella risposta sul campo. Secondo me è l’attenzione alle persone ciò che fa davvero la differenza in questo settore e noi vogliamo costruire il nostro futuro proprio a partire da qui”.

Gli obiettivi futuri invece quali sono?
“I nostri obiettivi come gruppo sono cercare altre strutture. Abbiamo una grande solidità di prodotto, di identità e di visione. La famiglia Vinai, ovvero la famiglia che prima ha recuperato il Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort dopo 50 lunghi anni di chiusura e poi anche tutte le altre strutture, vuole continuare a crescere e investire, ha tante ambizioni. E io stesso voglio raggiungere l’obiettivo di incrementare il portfolio di Talassio Collection. Ci piacerebbe andare in montagna… Non escludo sorprese a breve, ma niente spoiler”.

Grand Hotel Alassio

Oltre alla Thalassio Medical Spa e i suoi 1500 mq di lusso, alta tecnologia e grandi professionisti, fra i punti di forza del Grand Hotel Alassio Beach & SPA Resort c’è anche la cucina dello chef Roberto Balgisi.
“Il progetto di cucina va nella medesima direzione di quello che è il nostro posizionamento, quello del lusso a piedi nudi. Proponiamo una cucina informale che strizza l’occhio alla tradizione, con piatti rivisitati dalla maestria del nostro chef. Quelli più richiesti? Gli Spaghettoni del pescatore, trafilati in casa direttamente da Roberto, con dentro – letteralmente – il nostro mare, ma anche gli Spaghetti alle vongole, il Branzino alla ligure, dei Risotti speciali o il Tonno. Cose semplici, ma sempre buone e genuine. Vogliamo portare a tavola l’autenticità degli ingredienti e delle eccellenze nostrane, offrendo ulteriore peso specifico ai nostri prodotti interni: penso al Gazebo Restaurant con vista mare, ma anche al nostro 18.97 Bistrot Contemporaneo & Pizzeria Napoletana. Il supervisor della pizza fra l’altro è Stefano Miozzo, pluricampione del mondo di pizza classica. Senza dimenticare il gelato: c’è forse qualcosa di più family friendly del gelato? Lo fa per noi un’altra istituzione come Massimiliano Scotti, tre coni Gambero Rosso. Due professionisti che ci portano un bel valore aggiunto”.

Spaghettone

Chiosa inevitabile sulla tua toscanità: qual è secondo te il segreto che permette a tanti toscani di imporsi come GM delle più importanti strutture di ricezione d’Italia e del mondo?
“Credo che l’ospitalità faccia parte della nostra genetica. Mi vengono in mente le tappe della Via Francigena, proprio vicino a casa mia. Da noi in Toscana c’è sempre una porta aperta per l’ospite, qualcosa che ci accomuna a poche altre regioni italiane come Campania o Romagna. Il nostro accento poi, diciamo la verità, ci aiuta a restare fin da subito simpatici agli altri. Anche se ormai da qualche anno lavoro a diversi km di distanza da casa, non smetterò mai di sentirmi fiero delle mie origini”.

Non a caso, hai scelto di partire proprio dalla Toscana per lanciare il tuo progetto di Lusso Gentile.
“Esattamente. Il progetto Lusso Gentile, da me lanciato col direttore generale di Starbucks Giampaolo Grossi, è nato per portare valore nelle scuole alberghiere, condividendo coi più giovani le nostre competenze e la nostra professionalità. La scelta di partire dalla scuola alberghiera di Montecatini non è stata certo casuale, dato che ci troviamo in uno storico polo dell’hôtellerie italiana, dove in questi mesi abbiamo riportato a loro volta tanti guru del settore nell’intento di mostrare ai protagonisti del domani qual è il cammino da seguire”.

Per saperne di più: https://www.ghalassio.com/