Non solo vino e pappardelle al cinghiale, il nuovo corso di “Sottoporta” mostra una Bolgheri più contemporanea

Bolgheri

Si può fare una cucina gourmet in un centro nevralgico del turismo toscano come Bolgheri? Per rispondere a questo interrogativo siamo stati a provare di persona il ristorante che ha portato una ventata d’aria fresca nel panorama enogastronomico del celebre borgo in provincia di Livorno.

Piccolo insediamento medievale della Maremma toscana, a metà strada tra il mare e le colline, Bolgheri è un luogo magico dove il tempo pare scorrere diversamente. Tutto si ferma, lasciando spazio alla contemplazione della natura e alla passione per le eccellenze che questa ci regala ogni giorno, proprio come i suoi pluripremiati vini eleganti e complessi. Non è difficile immaginare quindi perché le rotte turistiche che portano a Bolgheri siano intrinsecamente legate all’enogastronomia, fra grandi vini rossi e una cucina che si concentra soprattutto su salumi, formaggi e selvaggina.

Una tradizione che “Sottoporta”, ristorante nato dalla passione e dall’attaccamento al paese del proprietario Carlo Martelli e sua moglie Giulia Galeotti direttamente all’interno delle scuderie del Castello della Gherardesca, con un giardinetto costruito sopra una cisterna che serviva e serve tuttora all’irrigazione dei giardini sottostanti, ha voluto sì rispettare e onorare, ma anche innovare. Come? Attraverso una cucina autentica, una scelta accurata delle materie prime, una forte attenzione verso gli ingredienti stagionali e i singoli elementi di ogni piatto, insieme a una costante collaborazione con validi fornitori locali. Esattamente gli stessi principi che ispirano in ogni loro progetto i giovani imprenditori del Chiosco ai Renai, i volti che si celano dietro al nuovo corso di “Sottoporta” con l’obiettivo di raccontare i sapori di queste terre in una chiave più contemporanea e un po’ meno classica.

Bolgheri

Parole che diventano fatti quando andiamo a leggere, ma soprattutto degustare il menù. La carta del ristorante guidato in sala dal direttore/bartender Marco Lari e in cucina dal cuoco – guai a chiamarlo chef – Bernardo Andrea Giangrosso viene innanzitutto divisa in cinque sezioni: “I Piattini”, ovvero degli antipasti per iniziare la nostra cena al fresco o delle piccole portate da condividere in stile tapas“I Salumi e I Formaggi” con gli iconici formaggi De Magi, “I Freschi e I Crudi” per accontentare anche vegetariani e amanti del pesce (d’altronde siamo pur sempre sulla costa), fino alle portate principali “Dalla Cucina” e “I Golosi” come sfiziosi dessert.

Formaggi

Un menù per tutti i gusti e tutte le tasche, che mostra il volto più originale e divertente di una Bolgheri di nuovo tutta da scoprire. A partire, per esempio, dal Pecorino al forno con miele, zafferano e pera, gustoso formaggio al forno in cui lo Zafferano Rosso Puro di Castelfiorentino viene fuori sprigionando tutta la sua forza ma senza mai rovinare l’armonia complessiva degli altri ingredienti, o dal Crostone con ragù di cinghiale, lamponi e scorza di limone, dove il limone porta freschezza e i lamponi aggiungono acidità alla sapidità del cinghiale. Si prosegue coi piatti principali, fra i quali spiccano sicuramente un primo e un secondo: la cremosa Linguina al burro, acciughe, limone e carciofini, in cui è interessante e piacevole al palato l’affinità di consistenze fra la pasta al dente e i carciofini, e l’opulenta Scamerita di maiale con le mele ad addolcire ulteriormente la carne e attenuarne la grassezza nei panni di inaspettato contorno.

Linguine

È però il dessert a evidenziare ancora meglio la mission che i ragazzi del Chiosco ai Renai si sono posti per il nuovo corso di “Sottoporta”. Pane, vino e zucchero con gelato alla crema è infatti un dolce che omaggia la tradizione, smuovendo la nostra cucina del ricordo, e che al contempo chiude il cerchio di una cena iniziata inevitabilmente proprio con un buon bicchiere di Bolgheri. Perché le tradizioni sono importanti, ma lo è altrettanto non fossilizzarsi sul passato aprendo la mente al presente/futuro.

Sassicaia

A proposito, il menù beverage vanta un’ampia selezione di etichette del territorio e non solo, con spazio tanto per i grandi marchi quanto per realtà meno mediatiche, oltre a una lunga serie di cocktail fra classici e signature. Assolutamente da provare in tal senso il “Firenze-Bolgheri”, un twist sul Negroni che al posto del vermouth vede protagonista un vino rosso Bolgheri DOC con l’aggiunta di un olio essenziale al cipresso a impreziosire il tutto.

Per saperne di più: www.sottoporta.com