FUL incontra Marco Corradini che, vent’anni dopo l’ultima bottiglia prodotta, ha fatto rinascere i celebri liquori di Empoli
L’elisir di China, utilizzato originariamente tra fine Settecento e metà Ottocento come farmaco antimalarico, una volta debellata la malattia in Europa e perso il suo status di medicinale, divenne un semplice amaro digestivo.
Agli inizi del ‘900 la nascita della China Gambacciani
Nel 1930 Otello Gambacciani, un farmacista di Empoli, decise di sperimentare un liquore alle erbe fondando una piccola distilleria e la “China Gambacciani” iniziò a essere timidamente diffusa nei bar della zona.
Durante il secondo conflitto mondiale, ci fu un’impennata inaspettata delle richieste: i soldati americani di stanza in Toscana, infatti, conobbero questo liquore e se ne innamorarono immediatamente, tanto che, finita la guerra, vollero portarsi in patria con loro delle scorte.
Dopo la guerra la China Gambacciani conquista gli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, come entro i confini nazionali, la bottiglia con l’elfo disegnato e il famoso slogan sull’etichetta «il segreto per star sani è la China Gambacciani» si diffuse così rapidamente da costringere
“I’ Gamba” a trasferire il suo laboratorio in un ambiente più grande per cominciare la produzione su scala industriale e sopperire ai numerosi ordini. Negli anni ’50, ogni giovedì la distilleria apriva le porte per una degustazione gratuita; la fabbrica diventava un vero e proprio porto di mare, dove chiunque poteva fermarsi a sorseggiare.
Arrivarono gli anni ’60 e con loro il boom economico e le indimenticabili iniziative pubblicitarie, le gare ciclistiche, i concorsi di bellezza, la FIAT “Topolino” gialla nelle strade con un altoparlante che diffondeva slogan promozionali della ditta e molte altre “trovate”, innovative per l’epoca, che adesso chiameremmo marketing.
Nel 1996 lo stabilimento chiude per riaprire nel…
Chiuso lo storico stabilimento nel 1996, il figlio Leonardo è rimasto il solo custode della ricetta, annotata nei preziosi quaderni del padre, ma ci sono voluti vent’anni di attesa e un incontro fortuito per far tornare oggi la celebre bottiglia sul mercato.
Infatti, il giovane imprenditore Marco Corradini è riuscito a convincerlo a cedergli le ricette. Ci siamo fatti raccontare quando ha deciso che il noto marchio della liquoristica toscana sarebbe rinato, ed è curioso apprendere che è avvenuto dopo una partita di calcio: «Leonardo era il presidente dell’Avane, popolare società dilettantistica empolese, e io ero uno dei giocatori del club. Durante una cena della squadra, mi parlò della storia dell’azienda del padre e che conservava ancora tutti i manoscritti con le formule. Avendo una passione per la liquoristica rimasi affascinato e, venendo anche io da una famiglia di imprenditori, gli dissi che volevo buttarmi nell’avventura di rilanciare questo favoloso amaro da sempre legato alla nostra città».
L’impresa non era semplice, c’era da allestire un nuovo laboratorio da zero e alcune macchine per la distillazione andavano fatte realizzare appositamente, ma d’altra parte anche a Otello occorse del tempo prima di ottenere la formula giusta: «“I’ Gamba” aveva la passione per la chimica e amava i liquori – ci spiega Marco – la sua ricerca sulla rotondità del gusto lo portò a sperimentare alchimie continue fino a trovarla: 22 erbe, aromatiche e officinali, in sapiente infusione, che da quel momento avrebbero contraddistinto la sua china».
Così è ricominciata la produzione di china con tecniche moderne, non solo quella però, infatti dai famosi quaderni di Otello sono stati recuperati i segreti per un’intera gamma di prodotti straordinari. «Liquori la cui qualità è certificata dalla volontà di usare esclusivamente le erbe migliori, dato che ci atteniamo fedelmente alle vecchie ricette per gli ingredienti». Il risultato è una varietà che comprende: Elfo Rosso, l’aperitivo a base di infusi selezionati, ideale per preparare cocktail, Amaro Empolese, a base di carciofo toscano, Guazzo, un liquore aromatizzato, oltre ai classici come il Vermouth, la Sambuca e il Limoncello.
È stato un investimento importante per Scelta Frizzante S.r.l., la nuova società ora proprietario del marchio “Gambacciani”, ma non c’è nessuna fretta commerciale al momento. «Abbiamo un progetto che vuole attenersi fedelmente ai tradizionali protocolli di realizzazione e alle sperimentazioni che contraddistinsero il liquorificio all’epoca, per questo la nostra attività sta riscuotendo apprezzamento» conclude Marco versandoci un altro assaggio nel bicchiere.