In Toscana le donne comandano: in azienda e…

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Se da un’indagine condotta nel 2018 da Confesercenti Nazionale emerge che le imprese toscane in rosa sono oltre 1/4 del totale, affermiamo, con l’aiuto di specialisti e di racconti di vita vissuta, che in Toscana le donne sono sempre più incisive anche nell’intimo delle proprie relazioni… con non poche frustrazioni da parte degli uomini.

UOMINI E MENOPAUSA: A FIRENZE, GLI UOMINI SONO LE NUOVE DONNE

Se l’emancipazione femminile ha portato sempre più all’affermarsi di donne in carriera decise, determinate, e sfrontate, nell’universo maschile ogni giorno un uomo si alza e non sa cosa vuole fare, che decisione prendere, ed è  sempre confuso, vulnerabile, paranoico con cali della libido strazianti. A Firenze gli uomini sono le nuove donne: lo afferma anche la scienza.

«Oggi ho un gran mal di testa, facciamo domani» o «Vediamoci un film» sono frasi classiche quando generalmente una lei, decide di non concedersi prima di un amplesso davanti ad un uomo virile, dominante e sessualmente insaziabile. Stereotipi che si tramandando da mille e una notte, da forse quando Clarissa di Stevenson e Elizabeth Bennet Di Jane Austen, non si concessero dando l’idea di una donna voluttuosa che non cede alle lusinghe di un uomo “feroce”.

Eppure, se Super Quark oggi dovesse mandare in onda una puntata sull’accoppiamento della razza umana ambientata a Firenze, probabilmente sarebbe tutto capovolto. Le donne, avrebbero probabilmente un approccio molto più simile ai canoni della virilità maschile; gli uomini, la voluttuosità delle donne di un tempo. Infatti, diversi studi oggi dimostrano come l’uomo si stia trovando ad assumere atteggiamenti sempre più remissivi e docili rispetto alle donne, che invece, hanno un grande padronanza, controllo, che si manifesta anche sotto le lenzuola. Sembra che il problema sia sorto dall’emancipazione femminile, ed è forse questo una “reazione” dell’uomo al momento che le donne hanno preso sempre più piede nella società.

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I NUMERI DELLE IMPRESE TOSCANE IN ROSA E LA DEPRESSIONE DEL SESSO MASCHILE

Secondo gli studi della psicologa Cinzia Niol: «Gli uomini tendono a guardare alla dimensione esterna della propria vita e per questo si lamentano soprattutto del calo delle prestazioni lavorative. La loro paura più grande è quella di perdere il ruolo nella società, di sentirsi falliti che sfocia spesso in depressione». E come dimostrano i dati dell’Imprenditoria toscana in rosa forniti da Unioncamere, già dal 2011 le imprese con a capo una donna sono arrivate al 23,4% del totale con un aumento del 2,6%,contro il calo delle imprese maschili scese dello 0,4%. Inoltre, dai dati del 2018,  l’Impresa toscana si posiziona al di sopra della media nazionale per quanto riguarda l’incidenza delle “imprese rosa” sul totale di quelle esistenti, superando regioni come la Lombardia, l’Emilia ed il Lazio. Tutto questo, dunque, influenzerebbe notevolmente il “mondo maschile”.

Secondo i dati che emergono dallo studio dell’Ars, per quanto riguarda la Toscana, la depressione e problemi psichiatrici affliggono di più i maschi in giovane età tra i 20 e i 30 anni. Si può dire che i sintomi della cosiddetta “menopausa” femminile stiano interessando anche gli uomini, ma in un’età assai precoce. Secondo uno studio condotto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, l’uomo, durante questi periodi di depressione e frustrazione, tende a perdere interesse per il sesso che sfocia quasi sempre in calo della libido. Particolare è che questo calo di desiderio sessuale è in aumento in tutte le fasce di età, anche nei 20-30enni che, più che in passato, soffrono di disfunzione erettile o eiaculazione precoce. Di fatti, circa il 9% non ha rapporti anche per sei mesi di fila pur essendo in coppia.

Per renderla semplice, se oggi Fellini avesse girato il film “Ieri, oggi e domani” (1967), al momento dello striptease di Sophia Loren, avrebbe messo certamente un Mastroianni girato con la testa dall’altra parte e che guarda la TV. C’è dunque da chiedersi, è questo il prezzo della parità? «Oggi le donne sono più sicure, disinibite, intraprendenti. Più sintonizzate sulla dimensione anche giocosa della relazione. È saltato il copione classico del corteggiamento in cui è lui a proporsi e lei a concedersi – spiega la psicologa Roberta Cacioppo –  e questo può confondere gli uomini, che per una serie di fattori nella sfera sessuale sono molto più esposti. Innanzitutto, non possono fingere. O sono eccitati o non lo sono. O funzionano o non funzionano. In una società basata sulla performance la defaillance è difficile da sopportare, perciò anche situazioni che sulla carta sono favorevoli, per esempio una lei che si fa trovare in baby doll, possono finire per spaventare».

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L’ESPERIENZE DI VITA VISSUTA

Tra i pettegolezzi della città, mi è caduta a fagiolo la storia di Awa, che a 21 anni non riesce a fare sesso con un ragazzo al quale non “gli si alzava l’asticella”. Mi racconta Awa: «La routine è questa: gli chiedo di venire a casa mia e lui dice di voler vedere un film. Allora io non gli credo e mi faccio trovare con una maglia lunga ma senza mutandine. Lui arriva, si siede e mi dice “Cosa vediamo?” E davvero vuole vedere il film!».

Paradossale è che questo accada proprio a lei: è una ragazza in gamba, studia veterinaria prendendo quasi sempre il massimo dei voti, ed è esageratamente bella. Quindi, che lui non riesca ad eccitarsi non è dovuto al fatto che lei sia uno scaldabagno o poco intelligente, ma probabilmente è l’opposto. È il non sentirsi alla sua altezza, o il suo sentirsi incapace di poterla dominare.

Che fare dunque? Come consiglia il sessuologo Gaetano Gambino: «Quando questo succede è perché l’uomo in questione non è in grado di capire prima di tutto se stesso. Per questo scattano le scuse maldestre, dal “sono gonfio” al “stasera non esco, c’è la mia serie preferita”. Tutte espressioni di un disagio che nemmeno chi prova è in grado di definire con chiarezza. Per superarlo è necessario ascoltare le proprie sensazioni, cercare di riconoscerle e provare a comunicarle all’altro. Questo, del resto, è il significato della parola intimità, che oggi però è merce rara. Tra chat, app e incontri al buio ci si conosce in modo filtrato e si dialoga poco. Invece bisognerebbe coltivare lo scambio reciproco, fin da subito, di ciò che si sente».

Se questa è una guerra tra sessi, è difficile dire chi vince e chi perde. Nonostante il dubbio amletico tra vincitori e vinti, bisogna ricordare la frase celebre dello scrittore Quentin Crisp: “La guerra dei sessi è l’unica in cui i nemici dormono regolarmente insieme”. E per i fiorentini, si dorme davvero.

Articolo a cura di Miriam Belpanno, foto Pixabay