Abbiamo visitato la nuova sede del Kunst Institut a Firenze

Kunsthistorisches Institut Firenze

Uno dei più antichi e rinomati istituti di ricerca al mondo dedicati allo studio della storia dell’arte inaugura una nuova sede in via Gustavo Modena 13 a Firenze. Con la sua nuova casa, al centro della topografia culturale della città, il Kunsthistorisches Institut apre le porte alle ricercatrici e ai ricercatori di tutto il mondo, con particolare attenzione ai giovani.

Lunedì 21 ottobre 2024, in un pomeriggio insolitamente afoso, il Kunsthistorisches Institut di Firenze ha inaugurato la sua nuova sede in via Gustavo Modena 13. Il KHI, collegato al Max Planck Institut, è uno dei più prestigiosi istituti di ricerca al mondo.

Quest’anno, fra le altre cose, ha spento ben 127 candeline: è dal remoto 1897, infatti, che l’istituto intrattiene con Firenze un rapporto proficuo, segnato dal rispetto per il patrimonio cittadino e da un confronto che rimane sempre culturalmente stimolante.

Kunsthistorisches Institut in Florenz
Nuovo edificio del KHI visto dal giardino interno
© Passaleva Associati / Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut

Con l’inaugurazione di questa sede, il KHI consolida la propria presenza in una delle aree più dense di istituzioni di formazione universitaria e di ricerca (bastano pochi passi per raggiungere l’Università, l’Orto Botanico, l’Istituto Universitario Europeo e il Museo Archeologico). Noi eravamo presenti all’inaugurazione del nuovo edificio, frutto del restauro di un antico palazzo di fine Ottocento e che, dopo soli due anni di lavori (coordinati dalla Passaleva Associati), si presenta oggi come un perfetto connubio tra conservazione e moderni strumenti per la ricerca.

L’edificio si sviluppa su quattro piani, per un totale di circa 2.400 mq. Accompagnati dal gentilissimo staff del KHI, abbiamo avuto modo di esplorare ogni sezione dell’Istituto attraverso una dettagliata serie di tour guidati.

Kunsthistorisches Institut in Florenz

La nostra gita è iniziata al piano interrato, da quello che è forse il fiore all’occhiello del KHI. In un’area sotterranea di 200 mq, infatti, si trova la Biblioteca che ospita il 40% dell’intero patrimonio librario dell’istituto e che conta ben 160.000 volumi. Dotata di moderne scaffalature compattabili su rotaia – capaci di resistere a incendi e allagamenti – la Biblioteca contiene addirittura 1,7 km lineari di periodici, per un totale di circa 1.000 riviste. Al pianterreno si trovano invece la ricchissima Biblioteca di Fotografia e l’accogliente Ufficio Famiglia, che dispone di postazioni di lavoro per gli adulti e di giochi per bambine e bambini (oltre che di un fasciatoio e di una poltrona per l’allattamento).

Salendo al primo piano, quindi, abbiamo avuto modo di apprezzare la fornitissima Fototeca, che racchiude oltre 600.000 fotografie che vanno dal 1860 al XXI secolo.

Kunsthistorisches Institut in Florenz
Biblioteca del KHI
© Bärbel Reinhard / Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut

Con le sue postazioni di consultazione, i cataloghi, gli schedari, i laboratori e uno studio di posa, la Fototeca porta a ben 3.000 metri lineari la complessiva scaffalatura dell’istituto. Il secondo piano, invece, ospita i preziosi negativi fotografici (ben 55.000 pellicole in acetato o poliestere e lastre di vetro), che vengono conservati in due apposite celle climatiche, che non superano mai i 5 e i 15 gradi centigradi. Al terzo piano, infine, abbiamo conosciuto due dei tre gruppi di ricerca attualmente attivi nel KHI.

Il primo è Ethico-Aesthetics of the Visual, gruppo coordinato dalla dott.ssa Hana Gründler che studia le relazioni fra arte, visualità ed etica.

Kunsthistorisches Institut in Florenz
Fototeca del KHI
© Bärbel Reinhard / Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut

Il secondo è Coded Object, diretto dalla dott.ssa Anna-Maria Meister, che si occupa di come gli oggetti quotidiani vengano “programmati” attraverso il design. La nostra interessante visita si è poi conclusa negli spazi del giardino interno, popolato di begonie, siepi di alloro e un’antica magnolia (ultimo retaggio dei tempi in cui sul luogo sorgeva il convento di San Domenico del Maglio).

La nuova sede del KHI si presenta insomma come un hub estremamente stimolante, aperto generosamente a tutte le equipe e agli studiosi indipendenti che desiderino accedere al suo immenso patrimonio librario e fotografico. 

Cover foto: L’ala dell’edificio che ospita le sale seminari © Passaleva Associati / Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut