Dal 1992 al 1993 l’Italia è sconvolta dalle stragi di mafia. Le bombe assassinano i giudici Falcone e Borsellino ma colpiscono pure a Firenze, Roma e Milano. L’artista Gianluca Braccini, a 30 anni dalla strage di via dei Georgofili, presenta 70 lavori per ricordare uno snodo cruciale della storia di “Cosa Nostra”.
Dal 5 al 28 maggio la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi ospita La Stagione Stragista, 1993 le bombe di Firenze, Roma e Milano, una mostra di Gianluca Braccini a cura di Arianna Canalicchio. Il progetto, realizzato con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana, è stato organizzato dall’Associazione culturale Eterotopie in collaborazione con Libera Toscana. La mostra attraverso un nucleo di settanta lavori ricorda a trent’anni di distanza la Strage di Via dei Georgofili, ripercorrendo alcuni degli snodi cruciali della storia di Cosa Nostra.
Per FUL, insieme al fotografo Alessandro Griccioli, ho visitato la mostra e ammirato le opere realizzate del giovane artista fiorentino, il quale, partendo da uno studio scientifico dei fatti e da un’attenta analisi delle immagini foto-giornalistiche dell’epoca, ha reinterpretato attraverso la pittura e la stampa calcografica alcuni degli scatti più significativi degli ultimi sessant’anni di storia di Cosa Nostra in Italia.
Braccini, classe 1996, laureato all’Accademia di Belle Arti di Firenze usa appunto la tecnica della pittura e della calcografia per reinterpretare famose foto storiche, i lettori di FUL ricorderanno che avevamo già parlato di lui lo scorso anno in occasione della mostra a favore della popolazione afghana Enduring Freedom.
Anche in questa esposizione sono protagoniste immagini impresse nella memoria di tutti noi. Come la grande tela rappresentante il funerale del giudice Paolo Borsellino o la strage di Capaci che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morbillo e gli uomini della scorta. Ma la mafia siciliana ha una lunga stagione stragista, non sfuggirà al visitatore la reinterpretazione del celebre scatto di Letizia Battaglia che immortalò l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’atto di estrarre il corpo esanime del fratello Piersanti, ucciso a Palermo il 6 gennaio 1980. E ancora gli assassinii di Pio La Torre, Salvo Lima o il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.
Il lavoro di Braccini segue l’evoluzione della storia di Cosa Nostra e dalle stragi nella Palermo degli anni Ottanta, come appena citati, si arriva alle bombe di Capaci e via D’Amelio, fino all’ultima fase stragista. Ovvero quella delle auto-bombe che colpiscono Firenze il 27 maggio 1993, con gli Uffizi nel mirino in via dei Georgofili, e il 28 luglio Roma, a San Giorgio in Velabro, e Milano, al Padiglione di Arte Contemporanea di via Palestro. Lo Stato reagì a quella sfida mafiosa mandando l’esercito in Sicilia e assicurando alla giustizia il boss Salvatore Riina.
Giova ricordare che la Procura di Firenze ha condannato all’ergastolo gli esecutori materiali dell’attentato di via dei Georgofili ma il processo per i “mandanti occulti” della strage è tutt’ora aperto. Si è invece chiuso in Cassazione quello sulla presunta “trattativa Stato – Mafia”, ovvero l’ipotesi che alcuni vertici dello Stato abbiano cercato di contattare l’organizzazione Cosa Nostra per porre fine alla stagione stragista.
La terza sezione della mostra – che in realtà è la prima entrando in Galleria da via Cavour – si sviluppa con 50 ritratti di protagonisti della mattanza, <<vittime e carnefici insieme>> precisa Braccini illustrandomi le sue opere. Non mancherete di riconoscere i giudici Falcone e Borsellino, ovviamente, ma anche i boss mafiosi Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella e Matteo Messina Denaro. I più attenti riconosceranno anche Giulio Andreotti, l’uomo politico più potente della “Prima Repubblica”, finita appunto in quella stagione di sangue.
Grazie al supporto di Libera Toscana il progetto assume anche un aspetto didattico, con la realizzazione di un QR code che rimanda al sito di Libera creato per l’occasione, permettendo di conoscere la storia delle vittime innocenti e degli avvenimenti raccontati sulle tele.
Gianluca Braccini – La stagione stragista.
Palazzo Medici Riccardi – Galleria delle Carrozze, via Cavour Firenze.
Dal 5 al 28 maggio, ingresso gratuito, in orario lunedì – domenica dalle 11:00 alle 19:00 (chiusa il mercoledì).
Foto: Alessandro Griccioli