Lattex Plus Festival, tutto nasce da un film di Kubrick

Dopo il successo della prima edizione, torna al parco di Villa Solaria di Sesto Fiorentino, Lattex plus Festival: la 2 giorni dedicata alla musica elettronica e alle arti digitali curata dall’organizzazione di eventi Lattexplus.

 
Il festival, previsto per venerdì 8 e sabato 9 giugno, si riconferma evento attesissimo nell’area metropolitana di Firenze nonché apripista nel ricco calendario estivo di appuntamenti. Se la prima volta non si scorda mai, in questa edizione si volta pagina con alcuni cambiamenti. A cominciare dal programma, concentrato in due giorni, e in unica location d’eccezione: il Parco di Villa Solaria in via degli Strozzi a Sesto Fiorentino, riaperto proprio l’anno scorso dopo un lungo periodo di chiusura e partecipe del primo successo del festival.
Per far conoscere meglio ai nostri lettori il festival abbiamo intervistato direttamente colui che il festival lo organizza, Giacomo Gentiletti.


 

1) Presentati ai lettori di FUL, chi sei, cosa fai e che cosa rappresenta per te Lattex Plus Festival.

Giacomo Gentiletti, classe 1982, dopo la laurea mi sono trasferito a Londra grazie a una borsa di studio. Era il 2009 e lì mi sono appassionato al clubbing e agli eventi di musica elettronica. In quel periodo nella city molti dei club stavano già chiudendo ma c’erano ancora party itineranti e warehouse con proposte incredibili e un’atmosfera unica.
Ritornato a Firenze, Lattex Plus è iniziato prima di tutto come una passione, e poi è diventato un lavoro che adesso mi impegna settimanalmente.
Il nome deriva dal capolavoro di Kubrick, “A Clockwork Orange” e alla bevanda preferita di uno dei protagonisti (latte più) e più in generale richiama un approccio al divertimento semplice e senza compromessi, lo stesso che da otto anni a questa parte ha permesso a me e alla mia squadra di organizzare feste fuori dall’ordinario in una città come Firenze.
L’anno scorso abbiamo fatto il passo più grande, siamo arrivati a organizzare una programmazione di tre giorni, con tutto ciò che ne concerne. Così è nato Lattexplus Festival, o come lo chiamerebbe Wagner, “un evento straordinario in un luogo straordinario”. E il festival, per tutti coloro che c’erano, lo è stato davvero ma non lo consideriamo un traguardo bensì una sfida che speriamo possa rinnovarsi ogni anno.

2) Quanta importanza ricopre per voi una location come il parco di Villa Solaria a Sesto Fiorentino?

La location è davvero unica nel suo genere. Non stiamo parlando di un enorme parco ma di un vero e proprio giardino all’italiana, tipico delle ville di epoca rinascimentale come in questo caso.
Sulla scia di alcuni esempi europei, ma anche italiani, credo che la prima cosa per un festival che si rispetti sia concentrarsi nel trovare una location adatta a questo tipo di rassegne. Un luogo che ci permetta di personalizzare l’evento, creare più aree, oltre a quella dedicata alla musica, per predisporre tutti quei servizi che sono fondamentali all’interno di un festival.
Durante la prima edizione di Lattexplus Festival, il parco di Villa Solaria si è rivelato la location perfetta ed è logisticamente ben collegato alla città di Firenze.

3) Quali sono gli ospiti più importanti che vorresti segnalare?

Quest’anno ne abbiamo davvero per tutti i gusti.
Anche se la scelta degli artisti è un percorso a volte tortuoso, abbiamo deciso di condensare la nostra proposta in due giorni, limitando il numero dei dj locali per dare spazio agli ospiti internazionali in unico stage con un focus su dj-set.
Antal e Hunee, entrambi tra i primi ospiti dei nostri eventi, hanno sempre portato la festa ad altri livelli. Sono orgoglioso di poterli riavere e riascoltare ogni anno.
Da non sottovalutare le anime latine di Talabot e Maceo Plex: due stili opposti sia nelle produzioni che in consolle ma in grado di ribaltare l’atmosfera con una semplice transizione.
Infine abbiamo la Londra del momento con Elena Colombi e Josey Rebelle, due ragazze che si stanno facendo largo sulla scena inglese per le loro escursioni radiofoniche. Consiglio l’ascolto dei loro viaggi sonori rispettivamente su NTS e Rinse.
Infine se è vero che gli opposti si attraggono, l’house di Detroit chiama quella di Berlino con Moodymann e Roman Flügel.

3) Puoi parlarci di tutto quello che non concerne la parte musicale? Come sarà allestito lo spazio? La componente visual?

Il palco di forma ottagonale della scorsa edizione si è rivelato una scelta azzeccata donando un’impronta stilistica ben precisa al festival, anche se la consolle risulta sempre sopra elevata rispetto al pubblico.
Come ho già detto, quest’anno abbiamo pensato di condensare il tutto in un solo stage dove si esibiranno i nostri due resident (Mirko Casalini e Samuele Pagliai aka Bakerboy) e gli artisti ospiti.
I visual, a mio avviso sempre più importanti in una performance artistica di questo genere, saranno a cura di David Hartono di Monogrid studio, lo stesso che ha curato il design del nostro sito e il restyling del logo Lattex Plus. Fatevi un giro su festival.lattexplus.com, non ve ne pentirete.

4) Firenze è una città ricca di eventi, specialmente nel weekend. Dammi tre buoni motivi per partecipare al vostro festival sabato 8 e domenica 9 giugno.

Lattexplus Festival è semplicemente un inno al divertimento, a godersi l’esperienza, in connessione con la musica, la natura e le persone. Vi aspettiamo!
Redazione FUL.