Olivia Rodrigo on stage Maurizio Pino guitar tech

Maurizio Pino, da Firenze al festival di Glastonbury

Maurizio Pino è un liutaio di Ponte a Greve, da alcuni anni di base a Los Angeles. Dal 2024 è guitar tech di Olivia Rodrigo e ha preso parte al suo ultimo tour mondiale.

Ho conosciuto Maurizio Pino a Los Angeles nel 2022, in occasione della fiera dedicata agli strumenti musicali NAMM Show, a cui ho preso parte per FUL al seguito di Dophix, la start up fiorentina dei guitar effects.

Maurizio, “Mau”, come lo chiamano in “Cali”, fiorentino classe 1987, ha iniziato a studiare chitarra fin dalla sua adolescenza a Ponte a Greve, si è laureato all’Università di Firenze nel 2013 e due anni dopo ha conseguito un Master in Management & business alla SDUIS di San Diego, sempre rimanendo però legato all’industria della chitarra. Si è spostato a Phoenix per un Master in Guitar Reparing and Making presso la storica scuola Rober Venn per poi tornare in California, dove la scena musicale e la produzione di strumenti sono eccellenti e importanti. “The place to be” per chi fa musica e il sistema che le gira intorno.

Oggi Maurizio lo ritroviamo in un ruolo importante, è stato guitar tech per l’ultimo tour mondiale di Olivia Rodrigo, impegnato in centinaia di date dagli USA all’Australia, passando ovviamente per l’Europa. Ho voluto contattarlo per farmi raccontare cosa si prova a lavorare sul palco di festival mitici come il Lollapalooza a Chicago o Glastonbury in Inghilterra.

A Los Angeles è mattina presto, la videochiamata si attiva e Maurizio – occhiali scuri e felpa dell’Adidas nera – mi accoglie con il suo gran sorriso.

Complimenti per l’ottimo lavoro, ma raccontaci come sei arrivato a essere guitar tech nel world tour di un’artista del calibro di Olivia Rodrigo! E in cosa consisteva il tuo lavoro?

<<Come ricorderai, da anni collaboro con Luis Munoz di Modern Guitar Tech a Los Angeles. Luis, nel 2023, è stato in tour con gli Smashing Pumpkins come tecnico delle chitarre e io per un mese gli sono stato di supporto nel lavoro. Ad agosto di quell’anno sono stato messo al corrente di una nuova opportunità, per l’allora imminente preparazione del tour mondiale di Olivia Rodrigo in programma per l’anno successivo.

Il Guts World Tour sarebbe partito a febbraio 2024 e prevedeva oltre cento date in 25 nazioni. A posteriori, con i dati in mio possesso, posso affermare che si è trattato di un gran successo, perché ha realizzato il sold out nella quasi totalità delle arene dove si è esibita e ottime recensioni sulla stampa musicale. Si trattava di location contenenti tra i 10mila e i 20mila posti per arrivare ai 150mila dei festival estivi!

Il mio lavoro consisteva nel mantenimento degli strumenti musicali, nel gergo il mio ruolo è chiamato back-liner, dalla manutenzione delle tastiere alle chitarre. Ma quando sei parte di produzioni così grandi e tour così lunghi, il lavoro diventa sempre più specializzato e dedicato.

Io che vengo dalla liuteria non mi occupo solo di settaggio e accordo delle chitarre, bensì di qualche manutenzione più complessa, esempio il fret leveling per assicurarsi che gli strumenti siano al meglio delle loro operazioni.

Olivia Rodrigo on stage Maurizio Pino guitar tech

Mi preme però sottolineare il mio contributo tecnico anche prima della partenza del tour, quando ho assistito Luis nella progettazione del sistema operativo delle chitarre: ovvero si tratta di studiare a tavolino, in base alla posizione sul palco dei musicisti e degli amplificatori sotto il palco, qual è il miglior cablaggio. Ci sono dispositivi specifici in base alle distanze, bisogna rendere tutto il sistema – amplificatori, switcher, controller, ecc – efficiente, affidabile e facile da montare… Aspetti molto tecnici insomma.

Vorrei aggiungere anche la grande sintonia che si è creata con la chitarrista Arianna Powell, una musicista talentuosissima che nella fase delle prove si è confrontata con me sulle chitarre e sui suoni. Mi sono trovato a consigliarle di usare chitarre normalmente usate in contesti metal per rompere gli schemi – nell’ultimo tour le canzoni di Olivia Rodrigo hanno avuto in generale un suono più rock – e quindi ho contattato brand quali Gibson, ad esempio, per avere in prova dei nuovi strumenti.

Alla fine Arianna si è fidata e ha introdotto queste chitarre metal che non sono passate inosservate, ne hanno scritto pure su riviste di settore come Guitar World Magazine!>>.

Quindi immagino che devi conoscere bene tutte le canzoni e tutta la scaletta dello show?

<<Assolutamente, ma questo avviene nella fase del rehearsal, la fase della preparazione prima della partenza del tour, ovvero quando Olivia Rodrigo e i suoi musicisti si ritrovano a provare insieme i brani che il pubblico sentirà in concerto. In quel momento si concepisce la struttura dello show in tutti i suoi particolari, dai brani da eseguire ai vestiti per il cambio d’abito. Per quanto mi riguarda, quando Arianna Powell ha deciso con quali strumenti eseguire i vari brani, io devo farmi trovare pronto per il cambio-chitarra.

Olivia Rodrigo on stage Maurizio Pino guitar tech

Va da sé che devo avere pronte le chitarre di scorta se qualcosa va storto durante il concerto!

Fino all’inizio dell’ultima leg del tour ho assistito Arianna come detto, ma da giugno 2025, nell’ultima serie di concerti in programma – un paio di festival negli USA, le date in Europa e di nuovo due esibizioni in Nord America, Chicago e Montréal – sono diventato guitar tech personale di Olivia>>.

Quindi deve crearsi un feeling con gli artisti?

<<Sì, lì entrano in gioco delle dinamiche di fiducia perché il musicista per suonare bene davanti a un pubblico di migliaia di persone deve essere tranquillo che non ci saranno intoppi sul palco. Quindi anche il banale passaggio di una chitarra all’artista deve essere il più fluido possibile.

Per quanto mi riguarda la pressione è stata maggiore nell’ultima parte del tour, perché se Arianna non è sempre sotto la luce dei riflettori, Olivia invece lo è. Se c’è qualcosa che va storto con i suoi strumenti chiaramente la risonanza è maggiore, ha sempre tutti gli occhi del pubblico addosso. Io le metto la chitarra a tracolla, magari in quel momento ha il microfono in mano, quindi bisogna fare attenzione che il cambio sia il più liscio possibile.

Ci tengo a sottolineare che Olivia Rodrigo non è solo una giovane artista di talento ma una persona di grande umanità, è stata davvero carina nei miei confronti quando ho avuto bisogno di confrontarmi su aspetti tecnici.

Chiaramente i tecnici sono meno a contatto con il main artist, perché hanno programmi giornalieri diversi e non li vedi fino al momento dello show e quindi devi chiedere via messaggio. Comunque, ripeto, Olivia è una delle persone più gentili che abbia trovato, non si può chiedere di meglio come boss!>>.

Olivia Rodrigo on stage Maurizio Pino guitar tech

Veniamo a Glastonbury… Che emozioni hai provato a essere sul palco del più grande festival internazionale a giugno?

<<Arrivato al festival ho avuto modo di farmi un giro tra il pubblico e devo dire che per me era un sogno essere lì, ho pensato “wow che figo essere qua!”. Poi è subentrata la tensione per lo show, su quel palco si sono esibiti molti dei miei idoli del rock, ma quando tutto è iniziato era talmente tanta la concentrazione – non ci sono margini di errore a questo livello – che mi sono dimenticato dove ero. Ti ammetto che non mi sono potuto godere lo spettacolo, il concerto di Olivia Rodrigo a Glastonbury (il 29 giugno 2025, NdR) me lo sono rivisto in seguito quando lo ha trasmesso la BBC.

In ogni il concerto ho magari quei due o tre minuti di una canzone in particolare in cui non sono operativo e riesco a apprezzare quello che avviene sul palco. Ovviamente devo essere sempre pronto a intervenire se un musicista necessita di supporto!

Ciliegina della torta, quella sera abbiamo avuto ospite sul palco Robert Smith dei Cure e ho avuto la possibilità di interagire anche con lui e settare la sua chitarra. Nel backstage ho addirittura incontrato Ronnie Wood dei Rolling Stones ed è stata davvero una forte emozione! Vorrei aggiungere che per lo show di Londra lo special Guest era Ed Sheeran e anche in quella circostanza ho avuto modo di interagire e settore la sua chitarra.

Insomma da una piccola frazione di Firenze, ritrovarsi a fare il guitar tech per gli headliner a Glastonbury a Hyde Park, cosa potevo avere di più?!>>.

Maurizio ha citato la trasmissione del concerto da parte della BBC, bene nelle registrazione c’è un cut dello spettacolo dove lo si vede chiaramente arrivare sul palco e mettere la chitarra a tracolla di Olivia Rodrigo. Lei lo guarda e gli sorride.

cover photo courtesy of ©cloudy thoughts

Direttore di FUL magazine e membro della redazione dal 2017. Ho realizzato reportage su vari temi tra cui: il fenomeno hooligans agli Europei di calcio in Francia (2016), il primo Pride dell’Ucraina a Kiev (2018), la questione del confine orientale tra Italia e Jugoslavia (2020), la protesta dei lavoratori ex-Gkn di Campi Bisenzio (2021), il vertice NATO in Lituania a Vilnius (2023). Ho coperto svariate edizioni della rassegna di moda “Pitti Uomo” e partecipato come inviato al Festival del Cinema di Cannes nel 2024.