Il Rinascimento del suono: i guitar effects di Dophix

guitar effects dophix firenze

I guitar effects di Dophix: da un garage fiorentino alla più grande fiera al mondo dedicata agli strumenti musicali. FUL ha seguito questa realtà artigianale presente al NAMM Show in California con i suoi gioielli sonori che prendono i nomi dei grandi del Rinascimento. 

Dimmi che suono ti piace e ti dirò chi sei. Quello della chitarra di Slash dei Guns N’ Roses, Mike McCready dei Pearl Jam, John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers, Tom Morello dei Rage Against the Machine o di The Edge degli U2? Se non avete capito non avete mai ascoltato il rock…

Ma andiamo per ordine, perché è una questione di ingegneria sonora. Una buona chitarra e un amplificatore possono avere un suono meraviglioso, l’effetto delle vibrazioni che partono dalle corde e interagiscono con il corpo della chitarra si propagano sotto forma di segnale elettrico attraverso il cavo, per poi essere amplificate da valvole, che trasformano la vibrazione da elettrica ad acustica e ci arrivano attraverso le casse. Fra la chitarra e l’amplificatore i musicisti usano dei pedali che “personalizzano” il suono, processandolo con effetti particolari, altrimenti non avremmo mai avuto il sound tipico dei signori sopra citati, né tantomeno quello dei Led Zeppelin!

Gli effetti, in sostanza, sono un circuito elettrico che permette di operare al meglio nelle frequenze chitarristiche e si dividono per gruppi a seconda delle caratteristiche. Ad esempio molto comune nel rock è il delay, che registra il suono in ingresso e lo riproduce con un determinato ritardo temporale, o l’overdrive, che satura il segnale che viene dall’amplificatore provocandone una distorsione. 

Il mercato offre molti guitar effects e la qualità consiste nel non far perdere neanche una sola delle vibrazioni delle corde, ma purtroppo non è quello che succede nell’effettistica di massa. Così, nel 2015, Stefano Carlesi, Andrea Pratesi e sua moglie Federica Tantulli, hanno deciso quasi per gioco di unire le conoscenze d’ingegneria elettronica e la passione per la musica per creare e commercializzare degli effetti che garantissero ai chitarristi dinamicità, qualità e affidabilità del suono. Stefano fin dall’adolescenza si divertiva a creare circuiti di vario tipo, dagli amplificatori ai primi effetti.

L’incontro con Andrea – altro chitarrista “mancato”! – ha fatto nascere in un garage fiorentino il progetto Dophix. La collaborazione con alcuni professionisti – tra cui citiamo due amici di FUL, ovvero Giuseppe Scarpato e Omar Pedrini – ha permesso che ogni effetto Dophix non fosse solo un circuito elettrico, un transistor e un led, ma un prodotto artigianale che racchiuda le emozioni di ogni persona che ha contribuito a creare un suono.

I pedali hanno i nomi dei simboli del Rinascimento, quindi Michelangelo, Leonardo, Dante o David… Per esempio quest’ultimo è un distorsore che vuole rappresentare una personalità eroica e farla scaturire in una sonorità forte. Dall’idea si passa alla progettazione sonora e grafica, fino ad arrivare alla produzione. Nel mezzo ci sono mesi di lavoro e di scambio di opinioni da parte di musicisti che provano i prototipi, così da avere dei feedback reali. Poi c’è il mercato, e quello più importante del mondo da conquistare è negli USA. La porta d’ingresso si chiama NAMM Show, la grande fiera che ogni anno è ospitata in California.

Siccome Andrea è un lettore della nostra rivista, a primavera ha invitato FUL a seguire Dophix al NAMM che si sarebbe tenuto dal 3 al 5 giugno all’Anaheim Convention Center… A nome della redazione, ho colto l’invito! 

Mi ritrovo così in volo per Los Angeles con Andrea, Federica e una squadra di musicisti professionisti gravitanti nell’area fiorentina che avrebbero suonato in quel contesto, per dimostrazioni tecniche o assistere gli avventori che volessero provare gli effetti Dophix. Ovvero: Luca Arduini, Federico Baracchino, Irma Mirtilla, Ginevra Pistolesi e Gabriele Toia. A destinazione inoltre ci affiancano due fiorentini che da alcuni anni hanno scelto Los Angeles per la loro carriera nel music business: Maurizio Pino e Francesco Staccioli.

The NAMM is open! annuncia l’altoparlante del Convention Center alle 10:00 del primo giorno e il pubblico si riversa nei tre piani di questa enorme fiera completamente dedicata alla musica. Mentre i ragazzi sono alle prese con i “nostri” guitar effects, io comincio a curiosare tra i padiglioni. Ci sono tutti i big del settore, ma non avendo mai studiato musica non sono in grado di provare alcuno strumento.

È un vero peccato che non sappia arrangiare nemmeno due accordi, altrimenti avrei testato le chitarre di Tosin Abasi, leader della band progressive-metal Animals as Leaders, che ha creato la propria linea di chitarre dall’originale design a 7 o 8 corde e lì presente con il suo marchio Abasi Concepts. A proposito di chitarre, al mega stand della Ibanez ecco in mostra gli incredibili modelli utilizzati da alcuni famosi virtuosi dello strumento e testimonial del brand come Steve Vai o Joe Satriani. 

Mentre i guitar effects di Dophix destano la curiosità del pubblico e dei media presenti – con i ragazzi intervistati da Premier Guitar TV – io mi avventuro al terzo piano dove fa da padrone Yamaha. Al centro di uno spazio enorme e circolare – l’arredo tutto in nero con luci soffuse a illuminare i vari tipi di strumenti musicali disposti ai lati – un palco con un pianoforte per artisti che si alternano on stage. L’effetto è quello di un concerto a teatro. La corporation giapponese non ha badato a spese, fuori dal Convention Center ha installato un altro palco gigante per i concerti dal vivo.

I momenti live sono l’unica occasione in cui posso partecipare attivamente: la mia attenzione è attratta da una giovane rock band tutta al femminile che ci dà sotto: sono The Pumps e attendo la fine dell’esibizione per fare alcune domande alla simpaticissima cantante. Dopo le fatiche della fiera in cui Dophix rafforza la sua presenza sul mercato americano – è distribuita negli USA dalla storica Lyon & Healy Corporation – ci attendono un paio di giorni in relax a Los Angeles. Abbiamo conosciuto in fiera Luis Munoz, il liutaio dei vip, e non manca una visita alla sua liuteria, la “Modern Guitar Tech”. Qui hanno portato a far riparare le loro chitarre celebrità del calibro di Johnny Depp, Billy Corgan, Post Malone o Alan Parsons. Dato che sono l’unico della comitiva che non prova le sue chitarre, gli spiego la mia curiosa presenza lì mostrandogli una copia di FUL

Maurizio ci ospita per un aperitivo nel suo appartamento di West Hollywood prima di accompagnarci a un concerto molto intimo di Jacob Luttrell sul palco del Black Rabbit Rose. Il bello di un live a Hollywood è che puoi trovare dei musicisti famosi in combo per un concerto gratuito. In quella serata, al basso della band improvvisata, c’è Nicole Row dei Panic! at the Disco. A fine concerto la scorgo in giro per il locale e non posso fare a meno di approcciarla per scambiare due battute! Mi informa che i Panic! at the Disco saranno in tour in Europa nel 2023, ma purtroppo non è prevista alcuna data in Italia.

Quando usciamo dal locale – dove salutiamo Maurizio e Francesco e gli diamo appuntamento a Firenze – tira una brezza marina dall’Oceano Pacifico che rinfresca la nostra ultima notte a Los Angeles. Mi fa piacere aver portato FUL in questa affascinante e caotica metropoli che è La La Land!

www.dophix.it

Foto: © Francesco Sani