“Morte accidentale di un anarchico”, con la compagnia dei GeneticamenteMortificati

“Morte accidentale di un anarchico”

Dal 20 settembre e per sei date, la compagnia teatrale fiorentina porta nei quartieri il celebre testo di Dario Fo e Franca Rame.

La compagnia teatrale IGeneticamenteMortificati, porta in scena uno spettacolo strettamente attuale, da sempre punto di riferimento per il teatro politico e sociale. “Morte accidentale di un anarchico” non è solo un’opera teatrale, ma anche un manifesto che invita a riflettere sul potere e sulle sue derive autoritarie. Una messa in scena completa, con un cast eccezionale, piena di momenti esilaranti. 

Lo spettacolo fa parte della rassegna ESTATE FIORENTINA ’24, sei date in dieci giorni per tutti i quartieri di Firenze. Grazie al contributo del Comune di Firenze e al cofinanziamento di Toscana Energia, torna lo spettacolo scritto nel 1969 da Dario Fo e Franca Rame con il patrocinio della Fondazione FO-RAME. 

Appuntamento con sei repliche a partire dal 20 settembre (le altre date il 21, 22, 25, 28 e 30) al Cinema Teatro San Quirico, The Square, Teatro delle Spiagge, Sala dei Marmi, Teatro Affratellamento e Spazio culturale Il Kantiere.

Alla vigilia dello spettacolo ne ho parlato con Marco Giavatto per anticipare qualcosa ai nostri lettori dalla voce di uno dei protagonisti.

Marco, cosa ha significato per la vostra compagnia teatrale confrontarsi con un’opera così importante del teatro italiano del Novecento?

Il teatro ci permette di essere ancora incoscienti nel senso buono, questo spettacolo di Fo è quasi intoccabile, ma noi abbiamo deciso di fare questa follia! Per spiegare, questo spettacolo viene fuori dai dialoghi del processo tra Lotta Continua e la Procura di Milano, poi interrotto con la morte del commissario Calabresi. Confrontarsi con questo testo significa anche avere il beneplacito della Fondazione Fo-Rame che ti chiede il curriculum della compagnia e questa è stata una soddisfazione ottenere il loro assenso.

Tra l’altro questo testo non l’aveva portato più nessuno in scena negli ultimi dieci anni. La nostra versione rispetto all’originale è ridotta ma più corale, perché l’originale è un one man show di Dario Fo, nella nostra proposta.  

Avete previsto adattamenti al testo, considerando che anche Dario Fo lo fece, dato che lo spettacolo era portato in scena – a partire dal 1970 – proprio durante la vicenda processuale sulla morte di Pino Pinelli?

Certo, considera che Dario Fo dalla prima volta in scena al 1984 lo adegua ben quindici volte! Piano piano che uscivano novità dal processo si divertiva a modificare il testo, tra l’altro anche cambiando la sua idea sul commissario Calabresi, dato che era tutta una contraddizione tra chi era presente o meno in questura al momento in cui Pino Pinelli vola giù dalla finestra.

Non bisogna dimenticare pure le minacce e le cause a cui è andato incontro, sfidando continuamente la censura. Il clima dell’epoca era incredibile e spesso lo spettacolo veniva interrotto da un allarme bomba!    

Quali messaggi di quest’opera sono tutt’ora attuali?

C’è a mio avviso una presenza autoritaria dello Stato costante quanto ridicola. Ad esempio Il personaggio del questore Guida, che era una guardia confinaria durante il Fascismo è una figura tipicamente italiana: lui riesce a riciclarsi da guardia del Fascio a questore di Milano e quindi c’è questa volontà dello Stato di insabbiare tutto e far andare le cose come vuole. Ma la percezione di ridicolo si avverte da lontano! Credo che in questa stagione, se pensiamo ad alcuni fatti di cronaca che stanno capitando, siamo ancora a quella situazione lì. Ci sono autorità che vorrebbero farsi percepire come forti, ma appena aprono bocca si dimostrano inadeguati.

A quell’epoca c’era poi un rischio di golpe dopo la bomba di Piazza Fontana, sventato anche dalla forte reazione della città di Milano che si riversò in strada durante i funerali delle vittime. Quel bagno di folla è considerato uno spartiacque, dimostrando la tenuta popolare della democrazia italiana. Ad ogni strage negli “Anni di piombo” c’è stata una reazione popolare contro la paura che molti studiosi concordano abbia salvato le istituzioni della Repubblica. 

Per ultima cosa vorrei capire se stiamo parlando di uno spettacolo itinerante, a giudicare dal programma.

Abbiamo pensato di fare una mini-tournée fiorentina, ovvero portarlo in ogni quartiere per dare a tutti la possibilità di vederlo più comodamente. Abbiamo per questo individuato alcune location anche se non sono tutte dei consueti spazi teatrali, ad esempio il Circolo ARCI di San Quirico, lo Spazio culturale Il Kantiere, così come la Sala dei Marmi al Parterre. E poi invece tre teatri off che sono Le Spiagge – per toccare un quartiere molto lontano dal centro -, il The Square Nuovo Magma e L’Affratellamento. Ci piaceva l’idea di coprire tutta Firenze in 10 giorni!  

Non vi resta che scoprire la data e la location più vicina a voi ed assistere allo spettacolo, chi ha già visto in passato uno spettacolo dei GeneticamenteMortificati sa che questa compagnia è una garanzia di talento e impegno civile.

“Morte accidentale di un anarchico”

“Morte accidentale di un anarchico”

Con Filippo Catelani, Fulvio Ferrati, Marco Giavatto, Filippo Macigni, Simone Petri, Serena Politi.
Regia di Michele Redaelli, aiuto regia Irene Bechi, il progetto luci di Claudio Fornai, produzione e organizzazione Giuliana Frasca.

Per informazioni sui luoghi e date più vicine basterà consultare il sito della compagnia: igeneticamentemortificati.com

20 Settembre (venerdì), ore 21.00 – Cinema\Teatro San Quirico

21 Settembre (sabato), ore 21.00 – The Square Teatro Magma

22 Settembre (domenica), ore 18.00 – Teatro delle Spiagge

25 Settembre (mercoledì), ore 21.00 – Sala dei Marmi (Parterre)

28 Settembre (sabato), ore 21.00 – Teatro Affratellamento

30 Settembre (lunedì), ore 21.00 – Il Kantiere.Spazio Culturale

Per avere informazioni su prezzi dei biglietti, orari degli spettacoli, prenotazioni, riduzioni e altro, potrete contattare il numero 3313555390 o l’email igeneticamentemortificati@gmail.com

Cover e foto: ©Massimiliano Sifone