Perché il Toscana Pride si sposta da Firenze ad Arezzo?

Il 27 maggio torna il Toscana Pride, che quest’anno si trasferisce ad Arezzo. Ecco come arrivare alla sfilata dell’orgoglio gay, lesbico, bisex, trans e intersex. Nella nostra città rimarrà comunque il “Pride Park”, un gay village che sarà aperto per quasi un mese.

 
Un trasloco a 70 chilometri di distanza? Nient’affatto, era previsto fin dall’inizio. Il Toscana Pride 2017 saluta Firenze e sbarca sabato 27 maggio ad Arezzo, dando il via all’Onda Pride, il lungo arcobaleno di cortei che da nord a sud porta in piazza la voce di gay, lesbiche, bisex, trans e intersex. L’arrivederci a Firenze era stato messo in preventivo dal principio: le 14 associazioni lgbt che organizzano la parata regionale hanno pensato a una manifestazione itinerante per spostarsi di anno in anno lì dove c’è più bisogno.

Una cosa in comune Firenze e Arezzo l’avranno: se l’anno scorso dalle nostre parti il gonfalone di Palazzo Vecchio era stato il grande assente nel corteo, il vessillo con il grande giglio non sfilerà neppure ad Arezzo. Il Consiglio comunale fiorentino tra le polemiche ha ridetto no alla concessione del patrocinio (e del gonfalone) al Toscana Pride. “Non è una manifestazione istituzionale”, si è giustificata la maggioranza.
Firenze è stata la tappa obbligata del primo Toscana Pride, primo anche nella storia cittadina, Arezzo è stata scelta perché “è vista come una zona conservatrice, dove è necessario dare una scossa”, dice Veronica Vasarri, portavoce del Toscana Pride 2017. “Alcune amministrazioni comunali aretine non hanno nascosto una certa ostilità sulle unioni civili: il sindaco di Castiglion Fiorentino è finito sui giornali dicendo che non voleva celebrarle. La nuova amministrazione di Arezzo è uscita da Re.a.dy, rete delle pubbliche amministrazioni impegnate contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale”. Proprio le parole del sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli hanno dato il là allo slogan della sfilata: “Contenetevi!”, ha chiesto il primo cittadino agli organizzatori, dicendo a Repubblica che parteciperà alla parata “se i manifestanti non faranno sesso in strada”; “Orgoglio incontenibile” hanno risposto dal Toscana Pride coniando il motto 2017.
“Dopo le unioni civili la lista delle rivendicazioni resta lunga: è ancora incontenibile la necessità di manifestare”, aggiunge Veronica Vasarri. Si va dalla legge contro l’omobitransfobia, al matrimonio egualitario, passando per le adozioni e la procreazione assistita per single e coppie. Anche le associazioni fiorentine stanno organizzando pullman per Arezzo, Flixbus – il colosso europeo dei bus low cost – prevede anche sconti per arrivare al Pride, mentre un calendario di iniziative in tutta la Toscana sta spianando la strada alla sfilata dell’orgoglio (info qui).

Intanto a Firenze resta un pezzo di arcobaleno, nato nel 2016 sull’onda lunga del Pride. La Limonaia di Villa Strozzi torna a ospitare il gay village fiorentino, con due novità: cambia nome, da “Toscana Pride Park” a “Pride Park” (il party ufficiale della parata si terrà, come è ovvio, ad Arezzo), e diventa grande. Aprirà il 10 giugno e chiuderà l’8 luglio con serate disco, iniziative ed eventi culturali (info).
Gianni Carpini