Pier Ink: alla ricerca della stabilità in un mondo di cambiamenti

pier ink

Pier Ink disegnatore realista che racconta la città nelle pagine delle sue agende.

Aretino di nascita e lavoratore a Firenze, nei ritagli di tempo Pierluigi Corti (Pier) riempie taccuini Moleskine con schizzi e disegni realistici. Ispirato dalla musica e dagli angoli delle città in cui cammina,

Firenze è diventata un soggetto particolarmente presente nelle pagine delle sue agende. Scorci più o meno conosciuti della città ritratti nei più minimi dettagli: e infatti non si definisce artista, ma piuttosto disegnatore realista. Autodidatta doc, Pier Ink è l’esempio che passione e volontà di mettersi alla prova possono portare lontano: dopo una decina di taccuini completati, lo stile si perfeziona e le linee si evolvono.

pier inkEsporsi su Instagram è stato il passaggio successivo:
“È effettivamente una spinta a disegnare con continuità, nel momento in cui vedi che il tuo profilo viene seguito e i follower si aspettano di vedere il prossimo lavoro. È sicuramente un buon input per andare avanti e migliorare sempre di  più”.
Sempre grazie al social riesce a mettersi in contatto con il suo mentore Vi Young (mister_vi), con cui riesce a coronare il sogno di disegnare insieme. Zygmunt Bauman diceva: «Tutto è così instabile, tutto è così vorticoso, tutto è in movimento. Non c’è stabilità».  pier ink

Consapevole testimone della velocità del mondo di oggi, Pier si concentra allora su elementi statici come gli edifici e le strutture architettoniche, figure che rassicurano con il loro senso di fermezza e stabilità nel tempo. In mezzo alle vite dinamiche e frenetiche in cui tutto si muove e tutto cambia, sceglie invece di fermare il momento: ne emerge un senso di tranquillità e di serenità, immerso in una dimensione in cui l’unica certezza sembra essere quella del cambiamento. Ispirato dai giochi geometrici e prospettici di Escher, raffigurare geometrie significa per lui mettere nero su bianco un punto di riferimento, un elemento stabile, un palazzo che resta, in mezzo al caos delle vite che si intrecciano e mutano senza sosta in una crescente frenesia. Sperimenta continuamente, dalle tecniche ai tipi di carta, e questa estate ha finalmente iniziato ad esporre pubblicamente i suoi lavori ad Arezzo, in particolare durante il Festival FermARTI in cui ha preso parte al progetto di riqualificazione urbana della città. Ma non si tratta che dell’inizio: Pier Ink è un assiduo frequentatore di bar e bistrot, in cui con la scusa di un caffè è capace di occupare un tavolino per ore disegnando e ascoltando musica e, proprio in questi luoghi di incontro, spesso gli viene proposto di esporre. E finalmente lo vedremo molto presto in qualche locale tra le vie di Firenze.

Testo a cura di Roberta Poggi