“Mano d’Opera”, c’è una sfiziosa (e leggera) novità nel mondo della pizza fiorentina

Pizza e bollicine

Esiste la pizza napoletana, esiste la pizza romana ed esiste… la pizza di “Mano d’Opera”. Potrà sembrare forse un’esagerazione, ma la nuova pizzeria aperta in viale Manfredo Fanti 3/r si è inserita nell’agguerrito scenario dei lievitati fiorentini con un’identità ben marcata. Nei locali che fino a poco tempo fa ospitavano il celebre ristorante “11 Leoni”, infatti, non si seguono mode o trend del momento, ma si va con consapevolezza e determinazione in una direzione specifica.

Location

La pizza di “Mano d’Opera” è artigianale, è leggera e soprattutto è digeribile. Ve lo diciamo subito: che si scelgano le classiche o le gourmet, a colpirci è stata innanzitutto la qualità e l’alveolatura dell’impasto. Morbido, ma anche giustamente croccante. Ben idratato e lievitato (24-36 ore) per raggiungere la giusta consistenza, prima di aggiungerci – prima o dopo la cottura – ricercati topping che riescono a esaltare ed esaltarsi all’unisono con l’impasto stesso.

In un ambiente caldo e accogliente, con quel tono rustico che ci fa sentire a casa e dei graziosi lampadari che ricordano le luci di una lanterna, “Mano d’Opera” è il posto giusto per degustare in coppia o con amici una pizza diversa dal solito. Una pizza lontana dal concetto originario di questo alimento che serviva a sfamare e saziare, e quindi necessariamente pesante. Una pizza lontana dalla dozzinalità e più vicina piuttosto a un sano sfizio contemporaneo.

Pizza

Il menù si apre non a caso proprio con la sezione “Piccoli sfizi”, una serie di tapas all’italiana che fra carni, pasta e verdure cerca di accontentare un po’ tutti i gusti. C’è il Segato di carciofi con stagionato a latte crudo, c’è la Vellutata di zucca mantovana, ma ci sono anche le Polpettine di lesso con maionese verde o il Finto tonno con patate (di carne, non di pesce). Non mancano neanche i primi, con lo scenografico Risotto cacio bio e pepe nel tomino o i toscanissimi Gnudi coi su’ vestiti. Piccoli e saporiti bites di veri e propri piatti principali, anziché dei semplici antipasti.

Gnudi

Si prosegue con “Crudi, cruda e bollicine”, una carta ad hoc che propone Prosciutti di vario tipo (abbiamo apprezzato molto l’abbinamento consigliato di un calice differente per ogni prosciutto) o Tartare di Angus/Chianina, così come carni alla griglia che vanno dalla Bistecca di manzetta nella costola alla Bistecca Golden Age marezzata di vacca Frisona d’Alpeggio fino alla Tagliata di filetto di scottona.

Trancio pizza

Ma veniamo alla regina indiscussa di “Mano d’Opera”: la pizza. “Tradizionali” e “Classiche”, rispettivamente Focaccia, Marinara, Margherita e Acciughe da una parte e Prosciutto cotto di alta qualità, Vegetariana di stagione, Diavola, Bufala a fine cottura, Burrata, Salsiccia toscana e stracchino e Calzone sbagliato dall’altra, sono pizze da 180 grammi realizzate con lievito madre e sempre attente a mantenere un certo rispetto per la tradizione, andando però a offrire un impasto di categoria superiore.

Pizza

Vengono poi le “Pizza da Degustazione”, già tagliate a spicchi e preparate con impasto semi-integrale, farina di farro, lievito madre e lunghe fermentazioni. Qualche esempio? Le “Moderne a Tema” da 180 grammi e le curiose “Bao Pizza”, morbide sopra e croccanti sotto grazie a una doppia cottura vapore e grill (a dir poco succulenta quella con Guancia brasata al Chianti, carciofi Morelli alla griglia e patate).

Bao Pizza

E ancora… L’ampia proposta pizze di “Mano d’Opera” si articola poi fra “Alte Rilievitate” con quattro passaggi di lievitazione (molto delicata La Bufala con pomodoro toscano bio in doppia cottura, bufala campana DOP dopo cottura, pomodorino confit e olio al basilico che abbiamo personalmente provato) e “Le Croccanti”, friabili ad alta idratazione (La Parma con Parma 24 mesi, burrata pugliese, fior di latte e ristretto al Chianti, col suo giusto mix fra la sapidità del prosciutto, la cremosità dei due formaggi e il pizzico di dolcezza apportato dalla riduzione, è stata per distacco la nostra preferita).

Pizza

La carta vini è di fascia medio-alta e spazia dallo Champagne al Franciacorta fino a vini (non solo bollicine) maggiormente abbordabili e comprensibili. Al sua fianco, troviamo una buona gamma di birre artigianali che unisce insieme diversi produttori toscani (in primis le sorelle Lami di Empoli con la loro simpatica “La Mi’ Birra”) e che va per la maggiore, come tradizione vuole, fra i commensali. A chiudere il tutto un piccolo e goloso menù di dessert, fra i quali spicca il Gelato in stile Buontalenti realizzato dalla pizzeria stessa. La ciliegina (o meglio il frutto di bosco) per terminare nel migliore dei modi una piacevole serata, certi che non vi alzerete appesantiti per bere durante la notte.

Champagne

Foto di Mike Tamasco

Per saperne di più: https://www.instagram.com/manodopera_firenze/

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