Il Gallery Hotel Art celebra il fotografo francese ospitando una serie di suoi scatti che a partire dall’acqua creano un potente immaginario visivo
L’hotel della Lungarno Collection non si smentisce e conferma il suo ruolo nel portare a Firenze anche l’arte contemporanea. L’elegante location – a pochi passi da Ponte Vecchio – fin dal 2012 permette ai propri ospiti, turisti ma anche ai fiorentini di conoscere o ammirare da vicino le opere di importanti artisti provenienti da diversi settori artistici. Adesso è il turno del fotografo di fama internazionale Eric Maillet, che ha lavorato per importanti brand di lusso come Cartier, Dior, Lancôme, Yves Saint Laurent, Giorgio Armani, Roberto Cavalli. A partire dal 27 ottobre è possibile ammirare negli spazi raffinati del Gallery Hotel Art una serie di fotografie selezionate per l’occasione e Le Grand Livre, il libro fotografico tra i più grandi mai realizzati, esposto in anteprima.
La mostra – a cura di Valentina Ciarallo e realizzata da un progetto di Mario Rescio, WiB Milano – raccoglie gli scatti Bottle, così chiamati perché a dare l’ispirazione all’artista è stato proprio il fondo di una bottiglia di plastica. Eric Maillet – tra i più importanti fotografi di still life e beauty – ha sempre messo al centro della sua ricerca la natura e in particolare la versatilità dell’acqua. Come lui stesso spiega “Le cose più semplici sono le cose più belle. È la semplicità la cosa che amo di più. Per questo ho scelto l’acqua”. Le opere d’arte, infatti, prendono vita spesso dalla quotidianità e dagli oggetti più ordinari, come possono essere appunto le bottiglie di plastica che Maillet raccoglieva in giro per il mondo conservandone in grande quantità. Osservandole colpite dalla luce, sperimentando con il loro colore e la loro forma, catturando la trasformazione del materiale e così la trasparenza dell’acqua, i fondi delle bottiglie di plastica passando dall’obiettivo della macchina fotografica mutano in altro nell’immaginazione di chi li guarda. Lo spettatore, infatti, si ritrova in un immaginario immersivo; cerca di identificare il soggetto delle foto attraverso i tratti che gli sembrano familiari ma che non riesce a definire fino in fondo a causa delle inquadrature sovradimensionate, dell’effetto back light e del fondo nero che infondono un’atmosfera ipnotica e suggestiva.
“Plastic Drop” è una successione di vibrazioni di colore, un alternarsi di linee e curve che delineano prima corpi celesti, gemme preziose poi un caleidoscopio che ruota dai toni del rosso, arancio, verde, blu, violaceo fino all’effetto cristallino. Una raccolta, quella esposta a Firenze, che si basa sì su elementi semplici – la luce, la plastica e l’acqua – ma che, restituendo un nuovo aspetto all’oggetto protagonista permette di cogliere dei suoi aspetti che prima ci erano sfuggiti. Proprio questo è uno dei principali obiettivi del lavoro di Maillet, che si è definito un reporter prima di un fotografo di moda. Individuare figure dall’estetica inaspettata se decontestualizzate e trasformarle in arte è sempre stata la sua cifra distintiva. Rivelare la bellezza della natura e la magia della luce sono al centro del suo lavoro. L’artista ha spiegato, infatti, che sono i soggetti ad attrarlo e non lui a sceglierli e così riesce ad instaurare una relazione intima che si basa sull’amore per i dettagli e per i paesaggi naturali. Grazie alle sue fotografie anche noi possiamo vivere questa dimensione a-temporale e immergerci nell’intero universo di Maillet. Nel libro fotografico – prodotto in tiratura limitata e con un’apertura complessiva che supera i due metri – è possibile cogliere ancor di più gli accostamenti con il mondo naturale: sono rappresentate la goccia di rugiada al sorgere del sole, la schiuma bianca del mare che rifrange sul bagnasciuga o i cristalli di neve caduti su rami di abete. Il lavoro che il Gallery Hotel Art ospita porta con sé poi anche un messaggio di sostenibilità e protezione dell’ambiente. Come afferma lo stesso Maillet “Vorrei che la plastica diventasse un materiale di estinzione, non per inquinare tutte le altre specie. Questo è il motivo per cui ho deciso di fare un inventario, come una revisione scientifica che parla di una specie passata.”
Nei raffinati spazi dell’Hotel fiorentino prende avvio un viaggio evocativo che ci invita ad utilizzare la nostra immaginazione allenando la capacità di guardare. Le opere di Maillet hanno una potenza incredibile perché sono capaci di trasportarci in un altrove naturale rappresentando un oggetto di uso quotidiano. Una magia che prende vita dai colori e dalle forme della plastica che diventano una foglia, la schiuma del mare o ancora i petali di un fiore. A poco a poco sentiamo sulla nostra pelle il senso di libertà e grandezza che ci invade davanti alla natura e comprendiamo – grazie alle associazioni proposte – quando un piccolo gesto basti per distruggere l’immensa bellezza di cui possiamo godere ogni giorno e che dovrebbe rimanere eternamente incontaminata.
Immagine in copertina: Personal work 29, Le Grand Livre
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