Riapre il Museo della Moda di Palazzo Pitti a Firenze

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Dopo oltre quattro anni di chiusura, il Museo della Moda di Palazzo Pitti a Firenze riapre al pubblico con un nuovo allestimento che promette di offrire ai visitatori un’esperienza unica che attraversa secoli di storia della moda.

Il nuovo percorso espositivo del Museo della Moda di Palazzo Pitti si sviluppa in otto sale completamente rinnovate, dove sono esposti venti rarissimi abiti storici che raccontano due secoli di moda, dal Settecento all’Ottocento. Questa sezione completa il rinnovo totale del museo, che aveva già aperto al pubblico lo scorso dicembre con le sale dedicate al Novecento e ai primi anni del Ventunesimo secolo.

Il nuovo allestimento

Per la prima volta nella storia del museo, il cuore della collezione viene esposto secondo criteri storico-cronologici. I visitatori possono ammirare circa sessanta capi di abbigliamento e altrettanti accessori, come scarpe, borse, ventagli, ombrelli e cappelli, che coprono un arco temporale dal XVIII al XXI secolo. Questo dialogo tra moda e arte è arricchito dalla presenza di dipinti delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi, scelti appositamente per creare un contrappunto visivo e culturale.

La storia della moda dal Settecento a oggi

Tra i pezzi esposti, spiccano lussuosi abiti settecenteschi come la robe à la française, esempi di abiti in stile Impero e capi del periodo della Restaurazione. Ogni abito racconta una storia unica, come il vestito in crêpe di seta avorio con ricami in argento appartenuto a Massimilla Celano, o l’abito da pomeriggio del 1825 in taffetà operato a motivi di righe e palmette.

La sezione include anche rari abiti da sposa ottocenteschi e sofisticate mise da sera di fine secolo. Tra queste, il vestito in rete ad ago meccanico nera su raso di seta avorio di Catherine Donovan e la veste Liberty in chiffon giallo e verde di Raphael Goudstikker. La sala dedicata agli inizi del Novecento presenta capi iconici come le creazioni di Mariano Fortuny per Eleonora Duse e la veste da casa a Kimono di Jacques Doucet.

Le dodici nuove sale, insieme all’ottocentesco Saloncino da Ballo, ospitano capi spettacolari che illustrano l’evoluzione del gusto nella moda del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio. Gli abiti da sera di Elsa Schiaparelli, le creazioni di Emilio Schubert, i disegni geometrici di Gianni Versace e le opere di Jean Paul Gaultier e Gianfranco Ferré per Dior sono solo alcuni dei pezzi esposti.

Da Palazzo Pitti a Pitti Immagine

Il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, inaugurato nel 1983 come Galleria del Costume, ha ampliato notevolmente la sua collezione grazie a donazioni significative e acquisizioni recenti. Oggi, il museo vanta oltre 15.000 pezzi, tutti digitalizzati e catalogati, confermandosi come una delle collezioni più importanti al mondo nel suo genere.

Le prime sfilate di moda a Palazzo Pitti ebbero luogo già negli anni ’50 del XX secolo e segnarono un momento cruciale per l’industria della moda italiana. Organizzate per la prima volta da Giovanni Battista Giorgini nel 1951, queste sfilate miravano a promuovere l’alta moda italiana sul palcoscenico internazionale, competendo con le affermate case di moda francesi. Gli eventi si svolgevano nella Sala Bianca del Palazzo Pitti, un ambiente sontuoso e ricco di storia che aggiungeva un tocco di prestigio e glamour alle collezioni presentate. Queste sfilate contribuirono significativamente al rinascimento della moda italiana, consolidando Firenze come uno dei principali centri di moda nel mondo e dando il via a una tradizione che continua ancora oggi con Pitti Immagine.